Questo potente romanzo delinea i primi giorni del traffico transatlantico di schiavi da un punto di vista nuovo: quello di una popolazione sub-sahariana. Prix Femina 2013, prima vincitrice africana nella storia del premio.
Siamo in Africa sub-sahariana, da
qualche parte nell'interno, nel villaggio del clan dei Mulongo. Una
notte, un incendio devasta il villaggio e scompaiono dodici giovani
uomini. Dove sono finiti? Chi è responsabile? Una delle madri, Eyabe,
continua a sognare un paese fatto di acqua e lascia il villaggio alla
ricerca del figlio. Il capotribù Mukano si mette in viaggio con la sua
scorta per chiedere notizie alla regina bwele, la tribù vicina con cui
intrattengono pacifici scambi commerciali. Suo fratello Mutango invece
si allontana perché vuole approfittare della situazione e prendere il
comando del villaggio grazie all'aiuto del popolo vicino. Lungo il
tragitto, i tre personaggi iniziano a intuire una terribile verità: un
popolo straniero giunto dal mare rifornisce di armi da fuoco gli
abitanti della costa, in cambio di esseri umani. Léonora Miano ci fa
conoscere un mondo che si regge sul culto dei morti e degli antenati,
sui riti di purificazione e d'iniziazione, un mondo fatto di magia e
superstizione, in cui il dio sole cambia nome nel corso della giornata
segnando lo scorrere del tempo e le donne si aggiustano la capigliatura
prima di andare a dormire per non fare brutti sogni...
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