Adorare è sempre sembrata una parola forte a Lyle Hovde, ma è quella che
più rappresenta il suo sentimento verso certe giornate di primavera, in
cui prende il pick-up e guida lungo il Mississippi per raggiungere il
frutteto dove lavora, il nipotino Isaac di cinque anni a fargli
compagnia e la natura del Wisconsin a guarire i mali dell’anima. Isaac è
il bimbo di Shiloh, la figlia adottiva di Lyle e della moglie Peg,
appena tornata a vivere a casa dei genitori dopo un lungo periodo di
lontananza e ribellione. Era stato difficile separarsi da Shiloh, ed
essere di nuovo riuniti sotto lo stesso tetto è una gioia per Lyle e
Peg. Per questo, appena lui viene a sapere che la ragazza è diventata
seguace di una chiesa radicale e intende trasferirsi con il piccolo
Isaac a vivere assieme al pastore che la guida, vorrebbe fare il
possibile per impedirglielo. Tanto più che i due sembrano avere strane
convinzioni legate ai poteri sovrannaturali del bambino... Quando il
fanatismo religioso minaccerà da vicino la salute del nipote, Lyle si
troverà costretto a compiere un atto estremo di resistenza per evitare
che una nuova tragedia si abbatta sulla sua famiglia.
Con la consueta bravura nel ritrarre l’America rurale, lo scrittore del Midwest coglie temi universali – le contraddizioni del credere, il dolore del lutto, il peso dell’affetto – e li trasforma in sensazioni concrete, come l’odore della polvere e della benzina, la vista a perdita d’occhio sui campi e i solchi profondi che l’amore scava dentro ognuno di noi.
Con la consueta bravura nel ritrarre l’America rurale, lo scrittore del Midwest coglie temi universali – le contraddizioni del credere, il dolore del lutto, il peso dell’affetto – e li trasforma in sensazioni concrete, come l’odore della polvere e della benzina, la vista a perdita d’occhio sui campi e i solchi profondi che l’amore scava dentro ognuno di noi.
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