Risaliremo, sul filo dei ricordi, alla genesi di tante sue inclinazioni:
quella per il nuoto, trasmessa dal padre; quella per la storia
naturale, maturata nel corso delle visite al Museo di Storia naturale a
South Kensington; quella per le biblioteche, innescata dagli scaffali
del salotto di casa. Ammireremo la sua non comune capacità di auscultare
le neuropatologie e le psicopatologie come fossero irruzioni di
antropologie aliene, dalla « figura di cera » congelata nell’immobilità
per un « coma ipotiroideo » ad alterazioni percettive quali gli « arti
fantasma », dai sintomi terribili dell’encefalite letargica ai più
eccentrici disturbi della cognizione o dell’umore. Rimarremo colpiti
dalla molteplicità di temi e interessi coltivati in un’esistenza fatta
di molte esistenze sovrapposte, dalla vita extraterrestre alle varietà
zoologiche – elefanti, oranghi, pesci – ai giardini e agli orti
botanici. E ancora una volta ci faremo trascinare da quella voce
perturbante e partecipe, ironica e intensa che connotava – « non importa
se nella contemplazione di un’opera d’arte, di una teoria scientifica,
d’un tramonto o del volto di una persona amata » – la sua inesauribile
voracità conoscitiva.
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