"Vacca crede nella
letteratura e lo fa visceralmente, da sempre, e per questa ragione la diffonde
e la divulga con quella passione e con quel radicalismo che sono cifre
distintive del suo impegno (e del suo ingegno) e che sono pure gli strumenti
(umani, in primis) della sua lotta contro l'abbrutimento e il piattume
imperanti. [...] Inquadra i suoi autori come degli irregolari, dei battitori
liberi che non hanno accettato di scendere a patti e tanto meno di stipulare
compromessi con la propria epoca e con la scena culturale che li ha accolti
(non di rado male). Ognuno di essi - questo il pensiero di fondo di Vacca - non
si è concesso sconti e scorciatoie e ha proposto l'onestà di una visione, di un
sentire la parola, come punto essenziale e non negoziabile della propria
presenza". (Dalla prefazione di Simone Gambacorta). Così si legge nella
splendida prefazione al volume “Sguardi
del Novecento” di Nicola Vacca edito da Galaad Edizioni. Uno sguardo attento
quello di Vacca a ciò che si agita nel panorama della poesia contemporanea, e
che invito vivamente a leggere sia per completezza di prospettive sulla poesia
italiana del nostro paese sia perché completa precedenti operazioni editoriali
che qualcosa non hanno visto oppure trascurato. Il lavoro nel suo complesso è una forte
testimonianza di come si debba sentire la poesia sulla propria pelle
soprattutto quando si prendono in considerazioni tracciati per versi del
Novecento ad alta densità di purezza come Ignazio Silone, Alda Merini, Albert
Camus, Emil Cioran, Ennio Flaiano, Mario Luzi, Leonardo Sciascia, Italo
Calvino, solo per citarne alcuni. Un
saggio schietto e sincero sotto il segno di un grande acume, che aiuterà gli
amanti della cultura a muoversi anche senza bussola in mezzo alla campagna
amara delle proposte editoriali. In “vite colme di versi” sempre per Galaad
Edizioni il Nostro, opera una scelta, soggettiva e oggettiva nello stesso tempo,
tra i grandi poeti del secolo scorso, privilegiando autori in grado di dare un’ermeneutica
del mondo, senza troppi peli sulla lingua. Un libro che è un razionale percorso
di voci o dimenticate o incomprese ma da cui non si può prescindere se si vuole
operare delle scelte di obiettivo splendore al di fuori delle consorterie
culturali. Le voci scelte sono Dario
Bellezza, Piero Bigongiari, Beppe Salvia, Lorenzo Calogero, Edoardo Cacciatore,
Roberto Sanesi, Piero Ciampi, Leonard Cohen, Yves Bonnefoy, Nika Turbina, Adam
Zagajewski, sol per citarne alcuni. I due volumi sono assolutamente da leggere
senza se e senza ma, non fosse altro per respirare a pieni polmoni un’ottima
saggistica e della corroborante poesia!
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