Da una delle voci più note e celebrate della
narrativa e della poesia del Regno Unito, un’opera potente e insieme intima,
che fonde in maniera magistrale prosa e poesia, essay e memoir. Una riflessione
intensa e poetica sull’amore e le sue possibilità, un inno alla natura
selvaggia e libera presente in tutti gli uomini. Quando John per la prima volta
si accorge che i testi delle canzoni d’amore che passano alla radio hanno un
significato, capisce di essersi innamorato. È il suo incontro con l’amore e ha
il volto di Madeleine – la cugina che lo incanta con le sue dita affusolate e
le unghie dipinte, sempre diversa eppure sempre lei. Madeleine gli fa ascoltare
I Put a Spell on You nella versione di Nina Simone, la cosa più bella che lui
abbia mai sentito, e mentre suo padre si prepara a lasciare la Scozia per
approdare a Corby, dove lo attende un lavoro in un’acciaieria, John è
totalmente avvinto da quest’incantesimo, un incantesimo che si trasforma in ossessione
e durerà tutta la vita. E in effetti Madeleine ricorre in tutto il libro: ogni
donna che John incontrerà non sarà che un riflesso della cugina, la prima di
una schiera celeste di misteriose e belle ragazze che infiammano la sua
immaginazione – una sconosciuta che in un caffè gli canta una canzone, un’amica
incontrata in un ospedale psichiatrico che danza davanti a lui nella sala da
pranzo, e infine Christine, una ragazza di cui da giovane si era follemente
innamorato ma che ha rifiutato senza mai spiegarsene la ragione. La natura
dell’amore è uno scorcio lucido e disarmante sul modo in cui gli uomini vivono
l’amore e un’indagine sulla natura inquietante dell’attrazione, che si dipana
in un labirinto contorto di desiderio e rifiuto. In sottofondo la colonna
sonora della vita di Burnside e le influenze culturali che hanno contribuito a
plasmare la sua essenza: il jazz e la musica rock, la fotografia di Diane
Arbus, i tristi paesaggi invernali del Nord della Norvegia e le abbuffate di
LSD a Cambridge. Questo romanzo è più di un memoir, è un libro sulla memoria,
cioè l’altra faccia dell’amore, in cui perdersi e trovarsi sono in fondo la
stessa cosa.
John Burnside Nato nel
1955 a Dunfermline, in Scozia, è docente di scrittura creativa presso la
University of St Andrews, a nord di Edimburgo. La sua vasta produzione poetica
è stata insignita nel 2008 di uno dei più importanti premi di poesia del Regno
Unito, The Cholmondeley Award, e la sua raccolta The Asylum Dance ha vinto nel
2000 il Whitbread Poetry Award. Ha inoltre scritto una raccolta di racconti e
numerosi romanzi. Fazi Editore ha pubblicato il suo Glister (2010). È stato
membro della giuria del Man Booker Prize. Vive nel Fife, in Scozia, con la
moglie e i due figli.
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