Jean-Luc Nancy esplora
il mistero della poesia, la singolarissima dinamica attraverso cui, nel tessuto
difficile del testo, si dà un accesso al senso. Di fronte alla pretesa
scientifica di un’illimitata approssimazione al vero, di fronte alla
conversazione infinita della filosofia, la poesia resiste alla dismisura del
discorso. Il poetico è allora la possibilità della lingua di dire in modo
esatto, di sottrarsi alla chiacchiera, di custodire il senso sulla soglia del
silenzio. Per questo la poesia è così necessaria (e al contempo così difficile)
in un’epoca che si scopre, più di altre, esposta alla chiacchiera. In questo breve saggio e nel dialogo con il
poeta Pierre Alféri, figlio del filosofo Jacques Derrida, – testi entrambi
tradotti per la prima volta in italiano – Nancy si interroga su cosa sia il
poetico e sui motivi della sua caparbia resistenza nel discorso umano.
Jean-Luc Nancy,
professore emerito all’Università di Strasburgo, è tra le figure di maggior
rilievo nel panorama filosofico internazionale. Ha insegnato anche a Berkeley,
Berlino, Irvine e San Diego. Tra i suoi libri pubblicati in Italia, Essere
singolare plurale (Einaudi 2001); La creazione del mondo (Einaudi 2003); i due
volumi Decostruzione del cristianesimo (Cronopio, 2007-2012); Sull’amore
(Bollati Boringhieri 2009), Politica e «essere con». Saggi, conferenze,
conversazioni (Mimesis 2013); Prendere la parola (Moretti&Vitali 2013). Con
EDB ha pubblicato Non toccarmi. Maria Maddalena e il corpo di Gesù risorto
(2015).
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