«La maggior
parte dei documenti su Ermete Trismegisto sono di carattere oscuro, accessibili
soltanto agli iniziati. […] Dietro il vero iniziato c’è una persona che ha
compiuto durissimi sforzi, che ha superato prove di volontà e fatiche
spirituali. L’esoterismo non è per niente l’avaro occultamento di tesori
materiali che sarebbero altrimenti alla portata di chiunque. Chi davvero vuole
questo tesoro, chi si eleva con tenace costanza fino all’altezza alla quale lo
attende a porte spalancate il Tempio della Sapienza, solo costui può avere
accesso al santuario». (Maria Szepes, Il Leone Rosso)
“Quando
l’amico Stefano Donno mi ha chiamato per chiedermi di scrivere la prefazione
del presente saggio, stavo rileggendo, a distanza di anni, Il Leone rosso, il
romanzo esoterico di Maria Szepes. Sincronicità volle che la sera stessa
incappassi nella parte in cui Hans ascolta, spiando di nascosto il maestro
alchimista Rochard, un dialogo tra questi e l’amico Bahr. Il dialogo in
questione si concentra proprio sulla Tavola Smeraldina e sull’interpretazione
che da secoli gli iniziati cercano di carpire alle sibilline parole della
Tabula. Caso volle che avessi ripreso in mano il libro dopo una conversazione
avuta qualche giorno prima con un altro amico: rileggendo le parole di Szepes
su Ermete Trismegisto non potei che sorridere e accettare di cuore di curare
questa breve prefazione. Pungolata dalla sincronicità, decisi anche che avrei
inserito alcune citazioni del libro. Nel passo citato, il medico e alchimista
Rochard spiega allo scettico Bahr, che verrà poco dopo guarito grazie al Lapis
e finirà per credere ciecamente in quei principii che negava e derideva, che
«La rivelazione di Ermete Trismegisto racchiude in sé allo stesso modo i
segreti più profondi della creazione, quali l’essenza delle forze che
costituiscono i mondi trascendenti, le cosiddette regioni astrali. Ma oltre a
questo designa anche l’alchimia nel senso stretto del termine, il cuore segreto
dell’alchimia, la formula spirituale della preparazione dell’Elisir di Vita».
L’anziano iniziato prosegue sottolineando come il fascino della Tabula non
risieda soltanto nel suo contenuto, ma anche nella struttura «perché nasconde
in sé la prova il cui superamento digrossa lo spirito, rendendolo maturo per
accogliere la soluzione dell’enigma». Donno ci spiega proprio come vadano
interpretati il contenuto e la struttura della Tabula, analizzando passo a
passo i suoi corollari e offrendo una illuminante e preziosa spiegazione che sarà
certamente utile per l’iniziato quanto per colui che si avvicini per la prima
volta a questo genere di tematiche. Sullo sfondo il suo leggendario autore,
Ermete Trismegisto.” (dalla prefazione di Enrica Perucchietti)
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