Il '77
compie quarantanni. La ristampa del perfetto romanzo di Grugni, autore d'altri
imperdibili come "La geografia delle piogge" (Laurana)
"L'antiesorcista" (Novecento) "Darkland" (Melville), mentre
dovremmo legger meglio la biografia dei Roberto Fiore di turno quando non
capiamo bene l'oscenità di Fn e similari, permette di continuare ad ascoltare
il passato per comprendere il presente e prevenire, eventualmente, il peggio
del futuro. S'aggiunga, inoltre, che se la Basilicata, per esempio, in quel
tempo dormiva parecchio, c'erano lucani che partecipavano alle tante lotte
trasferitisi quali braccia da lavoro nel Settentrione che pensava e pensa
d'esser migliore del Sud; con, addirittura, il lascito d'un messaggio segnato
dalla perdità della vita. Ci riferiamo, certo, a Rocco Sardone. Dopo le
battaglie politiche a Reggio Emilia, Bologna e Venezia, Rocco nel mezzo proprio
del '77 si trasferisce a Torino e in un microcosmo di tempo un'azione pensata a
rivendicazione della caduta dei compagni della Raf diventa tomba. La trama
offerta invece dal nostro Paolo Grugni ci destina un Alessandro Bellezza che si sveglia tutte le mattine prima
dell'alba e percorre per ore la zona tra Persiceto e San Giacomo del
Martignone. Il suo mestiere attuale è recuperare dall'asfalto i cadaveri degli
animali ammazzati dagli automobilisti ed evitare ulteriori incidenti in una
delle tratte più pericolose dell'Emilia. Bellezza era stato chirurgo. Poi, suo
malgrado, coinvolto dalle Brigate Rosse in un fatto di sangue, perde tutto,
compresi moglie e figli. "Ora vorrebbe solo starsene tranquillo, ma la
sera del 15 dicembre 1976, rientrando a casa, ai margini della strada trova una
donna apparentemente morta. La raccoglie. E scopre che non è morta". E la
caccia a un assassino ha inizio. Un assassino che potrebbe stare in Ordine
Nuovo. Nel mentre le vicende dell'epoca sono scandite dai battiti di Radi
Alice. Con tanti di progetti davvero eversivi che il potere reale compirà più
avanti. La maestria di Grugni associa materie e materiali. La perizia della
lingua spiega lo svolgimento della politica tutta. Corrono pensieri e si
ragiona su psicologie. Certamente si chiama in causa il campo dei sogni, delle
utopie. Ma con personaggi così immaginati da esser molto più che immaginari.
Fra le curiosità, chi ricorda dove si trovava l'Armadio della Vergogna? La
storia non siamo stati noi.
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