Come esiste una Trieste di Svevo, così
si può parlare anche di una Milano di De Carlo. Il romanzo "Di noi
tre" non ha nulla da invidiare al fratello maggiore "Due di
due", considerato il capolavoro dell' autore. Misia, Marco e Livio, per
inseguire i sogni giovanili, sono costretti a perdersi di vista dicendosi un
"hasta la vista" ma mai un "adios". Tra amori, litigi e
rivalità si afferma sempre più la voglia di cambiamenti in un Paese in cui le
menti non cambiano, subordinata al vero caposaldo della narrativa di De Carlo: l'
amicizia. La scorrevolezza della prosa porta il lettore ad immedesimarsi in una
gioventù persa nel labirintico gioco dei "perché?". L' autore,
soffermandosi sull' incapacità di prendere decisioni da parte dei personaggi,
dimostra la propria capacità di analizzare la psiche della società
contemporanea. Consigliato a chi vuole riscoprire l' autenticità dei sentimenti
in un mondo che ci spinge ad essere automi.
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