Overeco
Academy, Arcadia Lecce e Libreria Palmieri presentano un
incontro interessante con Luisa Ruggio e
il suo ultimo libro dal titolo Teresa
Manara (Besa editrice – Controluce Passage) . Dialogherà con l’autrice l’Avvocato Francesca G. Conte. L’appuntamento è per sabato 15 novembre
2014 ore 18,30 presso Overeco Academy & Workshop in via Casetti 2 a Lecce.
Italia, 1950. “Nei bar
non si parlava d’altro che del processo Rina Fort, la commessa accusata di aver
ucciso la moglie e i tre figli del suo amante. Pavese si era suicidato in un
albergo di Torino, per amore”. In un angolo della penisola italiana, all’estremo
Sud della Puglia, c’è un’altra penisola da cui molti partono in cerca di
fortuna. Si tratta di una terra di frontiera “dove gli uomini e gli spiriti
parlano ancora la stessa lingua”, dominata da un sole maestoso e impassibile.
Una corte di spostati resta a vivere nei paesi senza tempo, poveri e
superstiziosi, dove si produce il vino per gli industriali del Nord e dove si
spingono, attraverso interminabili viaggi, solo i sensali. Lecce è la città
dove il tempo scorre in ritardo e una vecchia stracciona, che si crede un’erede
dei Savoia, rappresenta tutti quelli che “vivevano sapendo: il vento si sarebbe
alzato cancellando per prima cosa le loro tracce”. In questo luogo senza
importanza, decide di trasferirsi una giovane donna, Teresa Manara, nata e cresciuta
a Imola – dove ha visto trascolorare le atmosfere degli anni ’20 e ’30
attraverso le eleganti vetrine dell’antica bottega di tessuti delle zie zitelle
e dove ha subìto, insieme alla sua famiglia, l’occupazione tedesca. Teresa è la
moglie di un venditore di vino sfuso convinto che “un vino, al pari di un uomo,
è la sua storia”, ma è soprattutto un’instancabile osservatrice, nonché la
protagonista delle due storie d’amore che scorrono parallele in queste pagine:
quella che la spinge a seguire un uomo fino alla fine del mondo e quella per la
terra che diventerà la sua seconda casa. Grazie alla sottile lama del suo
sguardo, Luisa Ruggio ci racconta un mondo visto attraverso lo specchio delle
barberie, quello delle vite marginali, degli inutili, ma soprattutto quello di
una natura che concede una misura di sé, un fragile miracolo spremuto con
fatica dagli uomini che decidono di restare. Vigneti, vicoli, stanze, volti e
storie si compongono nella voce che sussurra al lettore: “Mi sono invaiata per
ottant’anni, se così si può dire, proprio come gli acini d’uva durante la
maturazione. E cammina, cammina, sono finita anch’io in una storia. Questa”.
Luisa
Ruggio (1978), giornalista e scrittrice di origini
pugliesi, ha pubblicato saggi sul cinema e la psicoanalisi. Il suo romanzo
d’esordio, Afra (Besa, 2006), ha vinto cinque premi letterari. Dopo il suo
secondo romanzo, La nuca (Controluce, 2008), ha pubblicato la raccolta di
racconti brevi Senza storie, (Besa, 2009) Menzione Speciale del “Premio Bodini
2010”. Suoi articoli sono apparsi su quotidiani e riviste letterarie. È autrice
di numerosi reportage dedicati al Salento per i quali ha ricevuto il “Premio
Skylab 2011” Sezione Giornalismo e Cultura (Università del Salento) e la
menzione speciale del Premio “Terra D’Arneo 2013”. Dal 2006 aggiorna il blog
dedicato alla scrittura “Dentro Luisa”: www.luisaruggio.blogs.it
Info - http://paolascialpi.blogspot.it/
Mail – paolascialpi@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento