Di Anila Hanxhari mi ha sempre
sorpreso, colpito positivamente, l’intensità dell’emozione dentro il verso, la
forza espressiva che rende il suo testo un oggetto molto materico, felicemente
carico e denso. [...]
La sorpresa di questo suo nuovo
libro nasce in modo evidente dal coesistere della sua tipica e quasi
inconfondibile energia espressiva con una tensione del tutto nuova verso una
maggiore, netta necessità di comunicazione. Il testo, dunque, ne risulta
insieme ancora ricco di energia ed emozione, eppure, a suo modo, più aperto,
leggibile, immediato. [...]
Diverso è qui il progetto,
diversa è la necessità che le tematiche stesse, la vitalità degli affetti,
vengono a proporre. Anila entra con coraggio anche nel tema della lirica più in
fondo abusato e difficile da trattare, quello dell’amore; ma riesce a farlo con
solida concretezza e senza abbandoni o cedimenti, e dunque conferma, su
modalità e registri rinnovati, l’autenticità della sua vena poetica. Insomma,
questa ragazza albanese è una delle voci più attendibili e mature della nostra
giovane poesia.
dalla prefazione di Maurizio
Cucchi
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