Bel libro quello di Franco Ungaro
dal titolo “Lecce Sbarocca” edito dalla Besa editrice. Un’opera sui generis,
perché perennemente in bilico tra la prosa romanzata, il percorso
autobiografico, il taglio di cronaca cittadina, la satira politica e il
sardonico riso rivolto alla scena culturale di un territorio come quello
salentino che di spunti, in parecchi ambiti, ne offre quotidianamente. E mi è
piaciuto perché l’autore è uno che non si risparmia, si dona, ma soprattutto
trasforma la sua lingua in spada, l’affina trasformandola in una vera e propria
macchina di sperimentalismi che crea un bellissimo metissage di Caos e Ordine.
Di tensione morale ne troviamo tanta, di senso estetico in abbondanza, di ferma
convinzione che la Bellezza
salverà il mondo oltre ogni più rosea aspettativa.
Ma la sostanza in tutto questo
libro che ho letto e apprezzato profondamente è che Franco Ungaro ama il
Salento, e desidera raccontarne “le donne, l’arme e gli amori” tentando di
offrire uno spaccato senza veli di quello che il capoluogo salentino offre sul
piano teatrale, artistico, e politico, cercando di far aprire gli occhi ai
lettori su un momento storico particolare in cui il Sud intero non ne esce
proprio dignitosamente. Ha uno spazio diffuso nel libro la città di Lecce, o
meglio, la cosiddetta “leccesità”, con la dura critica alla sua mentalità
“micromegalomane”. L’autore segue, più che i dettami etici di un Pasolini,
l’impeto e l’assalto di un Carmelo Bene, più volte menzionato, che lo portano
in verità a trovare nuovi argomenti per condurre una battaglia più ampia per un
Sud che deve cresce, vuoi nelle infrastrutture, vuoi nella forma mentis. Ho
trovato splendido, come penso anche molti lettori, quel brano della postfazione
di Goffredo Fofi che dice: “Ogni regione, ogni capoluogo e quasi ogni paese ha
in Italia e forse in tutta Europa il suo cantore, il suo storico, il suo
linguista, il suo poeta dialettale, i suoi innamorati. Ma gli innamorati non
sono tutti eguali, ci sono gli innamorati entusiasti e ci sono anche gli
innamorati delusi, e gli innamorati non della città ma della possibilità di
conquistarla, di imporvisi. Lecce non è da meno, ieri come oggi. Le librerie di
Lecce hanno necessariamente la loro vetrina e il loro scaffale dedicati
all’editoria locale. Ci sono le guide turistiche, i libri di cucina e di
folklore, i libri di storia, i dischi di pizzica, i romanzi di autori del luogo
o sul luogo, i poeti vernacolari, le memorie paesane, le cartoline firmate e
talora dei ninnoli, l’artigianato locale, le statuine di cartapesta, e magari
le buste di taralli e di biscotti…Tra questi libri troverà senz’altro posto
questo di Franco Ungaro, che è alla confluenza di più generi, ma che appartiene
alla schiera delle dichiarazioni d’amore esigenti. E se un innamorato o
innamorata non sa vedere e considerare i difetti dell’amata o dell’amato
insieme ai suoi pregi, e se non amerebbe veder sparire i difetti e trionfare i
pregi, che razza d’amore è mai il suo? Un amore stupido, un amore melenso, un
amore ipocrita. Franco Ungaro è un innamorato esigente e sa vedere di Lecce il
buono e il cattivo, il bello e il brutto. Sa vedere e sa giudicare”. E forse
anch’io, come Ungaro, sono un innamorato esigente del Salento, perché accanto a
quanto di bello mi ha comunicato questo territorio, con la sua Lecce, la sua
cultura, la sua arte e le sue tradizioni, come un amante deluso avverto
dolorosamente il permanere di difficoltà a inquadrare nella giusta prospettiva
le numerose problematiche inerenti alla progettualità economica e sociale,
all’ambiente, alle energie alternative. Anche in questi ambiti che guardano al
futuro prossimo, ma anche a quello più lontano, c’è ancora molto da lavorare!
Una delle cose che mi è venuta in mente leggendo questo libro, complice anche
la non comune capacità del suo autore di trasmettere la passione per una terra,
è stato il desiderio di vedere, un giorno, una Lecce “sbarocca” ‘ambientale’,
tema che oltretutto viene toccato da Ungaro quando affronta la deturpazione del
territorio urbano e degli … innumerevoli pali, ma non voglio anticipare né
togliere nulla alla lettura del libro.
*Fondatore di Sea Marconi
Technologies, si occupa di interventi sull’ambiente e di recensioni di
libri legati a questioni
ecologiche e ambientali.
(intervento apparso sul Blog de La Repubblica Bari)
Nessun commento:
Posta un commento