A dieci dalla morte, Rizzoli
pubblica “Ricordi sott’odio – Ritratti taglienti per cadaveri eccellenti” di
Indro Montanelli. Curato da Marcello Staglieno, amico e collaboratore del
giornalista, il libro raccoglie diversi epitaffi scritti da Montanelli a
partire dagli anni ’50 e “dedicati” a personaggi viventi dell’epoca, molti dei
quali hanno segnato profondamente la storia e la cultura italiana.
Scritti per gioco in diverse
occasioni con gli amici storici Longanesi, Prezzolini, Ansaldo, Maccari,
Missiroli, Staglieno, gli epitaffi montanelliani costituiscono probabilmente
l’unico caso di questo particolare genere letterario in Italia e danno il perfetto
quadro dell’Italia del secondo dopoguerra, alle prese non solo con la
ricostruzione e il boom economico, ma anche con il dover affrontare la
questione della responsabilità morale. Un’Italia divisa in due parti, tra ex
fascisti e antifascisti, tra sinistra e destra, che si guardano con sospetto e
circospezione.
Anarchico sui generis per sua
definizione, Montanelli racchiude nei suoi epitaffi la propria visione
dell’Italia dell’epoca e il suo carattere polemico e sarcastico, da toscanaccio
tipico. Spesso dissacranti e beffardi, in qualche caso rispettosi, sono tutti
piccoli componimenti che rispecchiano lo stile del celebre giornalista e la sua
caratteristica retorica diretta e senza peli sulla lingua. Ne emerge il
ritratto di un uomo che, pur frequentando i salotti nobili e borghesi di Milano
e di Roma e pur essendo circondato da artisti, ricchi uomini di affari e
intellettuali di varia estrazione, resta sempre un solitario. Un uomo che ha
affascinato amici e nemici (e da alcuni di questi ne è rimasto affascinato,
sebbene il suo carattere gli impedirà candide ammissioni in tal senso) e che,
nonostante sia stato criticato da tutti, è sempre rimasto coerente con se
stesso. Soprattutto, un uomo che ha saputo parlare al e con il suo pubblico.
“Ritratti sott’odio” è un libro
che merita di essere letto non tanto per la valenza letteraria, comunque
apprezzabile, ma soprattutto perché costituisce memoria storica del Paese,
riportando alla luce personaggi e, talvolta, fatti dimenticati, se non
addirittura sconosciuti, dalle generazioni contemporanee. Un libro certamente
singolare, da collezione per chi ama la letteratura montanelliana oppure per
chi gradisce avere una biblioteca di testi originali e inconsueti.
Ricordi sott’odio di Indro
Montanelli (a cura di Marcello Staglieno) Rizzoli, 219 pag, 17€
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