10 righe DA PAGINA 90 [...]
«Fa’ vedere».
«Fa’ vedere».
Smiccio fa una smorfia. L’impronta dei denti spicca bluastra sugli avambracci.
«Non è niente».
«Non è niente un corno! Adesso ti bagni subito in mare».
«Sì zietta».
«Non fai ridere! Davvero Smiccio, sono serio, la devi smettere
di far coglionate! Quasi quasi stamattina facevi un certamio con Cagliuso, ora ti metti anche a sputare agli scalzi… merda! Ci stavamo per giocare l’ombra!».
L’altro tira su col naso. «Non l’ho fatto apposta».
«E se non c’ero io? E se… guarda non ci voglio nemmeno pensare».
Rimangono zitti a fissare il mare. Gruppi di ragazzi si tuffano dal molo, anche da lì si sentono le grida e il rumore delle onde sugli scogli.
«Comunque se lo meritava», fa a un tratto Smiccio. «Sai, avevi ragione su quelli, sono proprio stronzi. Hai sentito che ha detto? Ascadeo l’ha fatto apposta ad affogare Nardo. E perché? Perché l’ha sognato Primo? Ma che cazzo vuol dire?
Primo sogna tutto, pure quello che stiamo dicendo io e te adesso».
Zenzero non risponde, rumina in silenzio quello che gli ha detto Cannarone. E se davvero gli scalzi li volessero tutti morti? Se volessero metterli gli uni contro gli altri così che si ammazzino a vicenda? Ma perché? Per farne altri come loro?
Zenzero non ci crede. Sa per esperienza che i senz’orme se possono si evitano, sono besti solitarie. E allora qual è il loro vero scopo? Che la chiave sia nel sogno di Primo? Se solo Zenzero riuscisse a parlargli, ma dalla Notte nessuno l’ha più visto, nessuno sa dove sia. A un tratto si accorge che Smicciolo sta fissando. [...]
DIMENTICATEVI PETER PAN: IL DESIDERIO DI UNA PERENNE INFANZIA NON È MAI STATO COSÌ PERICOLOSO. È IL SOGNO LA CHIAVE D’ACCESSO PER UN’ISOLA SPERDUTA, UNA TERRA INCONTAMINATA CHE SI RAGGIUNGE SOLO IN SOGNO E CHE I SUOI ABITANTI DIFENDONO A OGNI COSTO. LASCIATEVI CONDURRE DA SMICCIO E ZENZERO TRA LE REGOLE DI UN GIOCO INNOCENTE E SPIETATO COME SOLO I BAMBINI SANNO ESSERE.
STORIA DI AMICIZIE E PRIMI AMORI, PROFEZIE E INCANTESIMI, L'ISOLA DEI LIOMBRUNI DI GIOVANNI DE FEO FONDE ATMOSFERE GOTICHE E MEDITERRANEE, MESCOLANDO ELEMENTI HORROR E MITOLOGIA, PER CREARE UN ORIGINALISSIMO ROMANZO-MONDO DA CUI NON VORRETE PIU' USCIRE. UNA FIABA DOLCE E CRUDELE A UN TEMPO SUL MITO DELL'INFANZIA E SULLA SUA MORTE.
GIOVANNI DE FEO
È nato a Roma. Laureato in Storia del cinema, nel 2003 ha vinto il Premio Solinas per la miglior sceneggiatura originale e da un suo soggetto è stato tratto il film L'uomo fiammifero (www.uomofiammifero.it), finalista al David di
Donatello 2010. Ha pubblicato con E/O e nel 2010, con Salani, il romanzo fantastico Il mangianomi. Ha insegnato all'Università di Reading e a Oxford, alla Berlitz School. Attualmente insegna Letteratura italiana alla Deledda InternationalSchool di Genova
È nato a Roma. Laureato in Storia del cinema, nel 2003 ha vinto il Premio Solinas per la miglior sceneggiatura originale e da un suo soggetto è stato tratto il film L'uomo fiammifero (www.uomofiammifero.it), finalista al David di
Donatello 2010. Ha pubblicato con E/O e nel 2010, con Salani, il romanzo fantastico Il mangianomi. Ha insegnato all'Università di Reading e a Oxford, alla Berlitz School. Attualmente insegna Letteratura italiana alla Deledda InternationalSchool di Genova
CRISTINA
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