“Quella mattina sarei arrivata proprio tardi in Tribunale. L’Eurostar Lecce–Milano delle 9 e 30 si fece attendere. Passò veloce, fischiando, ed alzarono la sbarra. Era tardissimo. Avevo quattro udienze istruttorie, tra cui una prova testimoniale, più una rimessione al collegio secondo il vecchio rito. Io non so se la gente nella propria vita senta l’esigenza di perseguire una strada precisa con cui realizzarsi. Io sì. E quella strada per me era diritta allora, come le rotaie arrugginite che mi ero lasciata dietro. Fortuna o meno che fosse, non avevo dovuto perdere tempo nel pormi la scelta: io avevo già trovato il mio palcoscenico vitale, sul quale estrinsecarmi. Ed ogni mattina, assonnata, inquieta, triste, stanca o euforica, comunque mi sentivo un leone quando varcavo quegli angusti gabbiotti dotati di metal detector. Ormai non era neanche necessario esibire il tesserino ai carabinieri di servizio al Palazzo di Giustizia. Pregi e difetti di un avvocato li avevo già acquisiti tutti, in ogni fattezza. Sebbene fossi giovanissima. Amavo la mia vita ed il mio lavoro. Tutto mi coinvolgeva. La testimone da escutere era una giovane donna. Anche se, alle volte, scoprire un cadavere nel proprio armadio potrebbe essere divertente, o, quanto meno, normale..." (su concessione dell'editore)
Non sono certo intuito ed ambizione a mancare a Martina Borghesi, giovane avvocato del Foro leccese, segnata da una traumatica esperienza che la lega contraddittoriamente al brillante Teodorico Fuortes. Quando la bellissima Cinzia viene ritrovata cadavere nella fangosa campagna salentina, ad essere accusato del delitto è il fidanzato Giacomo, perfetto capro espiatorio. Chiamata ad assisterlo da Fuortes, Martina scopre presto che nulla è come sembra: oscure ingerenze viziano le indagini, mentre un’accesa campagna elettorale suscita inimicizie e sospetti incrociati. L’avvocato viene a conoscenza di scottanti risvolti della vita locale che la guidano verso una verità terribile e devastante. Un legal thriller all’italiana, in cui si intrecciano giochi di potere, introspezioni psicologiche, cinico arrivismo e il sogno del grande amore. Una scrittura brillante, dinamica, animata da una sottile vena ironica. Un “giallo” singolare, dunque che racconta i crimini e misfatti di un Salento tutto da “indagare”!
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