Sentieri a Sud è un’occasione per ritrovarsi al di là dei rumori della quotidianità, per sentire ancora il Sibilo Lungo della terra e condividere momenti intensi, fatti di poesia, letteratura, canto e musica, modalità espressive legate profondamente alla terra e ai suoi uomini. Quattro incontri in compagnia di artisti, scrittori, registi, ricercatori spaziando attraverso arte, storia, politica, musica e visioni: uno scambio che è anche relazione, in un luogo altro, quasi ai margini, un luogo dell’anima che però
diventa realtà concreta. La partecipazione è aperta a tutti e l’ingresso è gratuito.
22 luglio
Presentazione del volume Viaggio de Leuca – guida ai luoghi, non luoghi e luoghi comuni del Salento di Luigi Lezzi. Dialoga con l’autore Luigi Chiriatti. A seguire perfomance teatrale a cura di Luigi Lezzi e Stefania Miscuglio: Dalla prima poesia in dialetto salentino ai Sud Sound System.
Il libro
Si parte dall’analisi del primo documento di poesia in dialetto leccese, Viaggio de Leuca, per tentare di individuarne la struttura che connette. Il poemetto del XVII secolo descrive con precisione lo stato del territorio salentino e quello della cultura del tempo. Da qui l’autore ci conduce a un immediato paragone con la situazione attuale e ne sottolinea alcune incongruenze. In particolare ci si chiede come, da uno stato di diffusa condivisione degli spazi, si sia giunti ad accettare quell’esproprio territoriale che consegue alla trasformazione di un luogo in un nonluogo turistico.
L’autore
Luigi Lezzi è un esperto di didattica del teatro. Collabora attivamente con gli Istituti di Storia delle Tradizioni Popolari e di Antropologia Culturale dell’Università del Salento. Ha al suo attivo diverse indagini sulla memoria e sul valore delle radici che diventano anche performances teatrali e temi di laboratorio. È anche appassionato di viaggi, specialmente di quelli che chiameremmo slow travels, che impiegano cioè mezzi di trasporto particolarmente lenti come le proprie gambe o la bicicletta.
I laboratori didattici che conduce da anni in diverse scuole di ogni ordine e grado hanno portato anche alle recenti pubblicazioni:
La memoria raccontata, un’indagine sulla narrativa di tradizione orale a Ceglie Messapico (Aramirè 2006) e Le cicale, il canto salentino a para uce, (Kurumuny 2007).
29 luglio
Presentazione del film documentario Hanna e Violka di Rossella Piccinno. Proiezione del documentario; intervista alla regista, dibattito.
Sinossi
Hanna Korszla è una delle 1.700.000 badanti presenti in Italia, vive in Salento da tre anni insieme a Gina e Antonio, un anziano ultraottantenne malato di Alzheimer, di cui si occupa costantemente. Violka è sua figlia, diciannovenne polacca senza lavoro. Le vite di Hanna e Violka si incontrano come in uno specchio scambiandosi i propri ruoli nella cura di ‘Ntoni. È così che Hanna può finalmente ritornare in Polonia a riabbracciare il resto della sua famiglia confrontandosi con un presente e con un passato difficile, mentre Violka, badante-bambina, fa i conti con un soggiorno che non si rivela essere proprio “una vacanza”. Hanna e Violka è un film sulla trasformazione, quella privata delle protagoniste a confronto con differenti ruoli, e quella sociale dell’Italia che invecchia, della famiglia che cambia, delle straniere venute dall’Est per diventare quasi “di famiglia”. È un film sulla migrazione di oggi e sulla straordinaria capacità delle donne di affrontare con forza e ironia le dure sfide del quotidiano.
La regista
Rossella Piccinno, si laurea in Cinematografia Documentaria e Sperimentale al DAMS di Bologna, per diplomarsi successivamente come Tecnico di produzione video. Debutta alla regia con il corto Intenso sei nel 2005, a cui seguono i documentari Mauritania: città-biblioteche nel deserto (2006), Occhi negli occhi-Memorie di viaggio (2007), Voci di donne native e migranti (2008), To my Darling (2008), fino al suo ultimo lavoro Hanna e Violka (2009). Attualmente è artista residente presso lo Studio Nazionale di Cinema e Arti Contemporanee Le Fresnoy, in Francia.
5 agosto
Presentazione del libro Le ragioni della passione – approdi e avventure del sapere di Antonio Errico. Antonio Errico presentando il suo ultimo lavoro dialogherà con Stefano Donno, seguiranno letture a cura di Anna e Fabio Chiriatti.
Il libro
Noi vediamo soltanto frammenti. Abbiamo relazione soltanto con le scaglie di un insieme. L’insieme è invisibile, spesso incomprensibile, talvolta persino inimmaginabile. Non conosciamo mai niente nella sua totalità, nella sua completezza, nel suo percorso compiuto. Nemmeno la nostra vita. Noi osserviamo e studiamo i cocci di un vaso ridotto in frantumi da millenni.
L’autore
Antonio Errico è nato in provincia di Lecce dove vive e lavora come dirigente scolastico di un liceo. Ha pubblicato volumi di narrativa e di saggistica: Tra il meraviglioso e il quotidiano (1985); Favolerie (1996); Il racconto infinito (saggio su Luigi Malerba, 1998); Fabbricanti di sapere. Metodi e miti dell’arte di insegnare (1999); Angeli regolari(2002); L’ultima caccia di Federico Re (2004); Salento con scritture (2005); Viaggio a Finibusterrae (2007); Stralune (2008); oltre a saggi e racconti in volumi collettivi. Ha curato l’antologia Poeti a Finibusterrae e la riedizione di Secoli fra gli ulivi di Fernando Manno. Collabora alle pagine culturali di quotidiani e periodici, a riviste letterarie e scolastiche.
12 agosto
Presentazione del libro con CD musicale, Uccio Bandello – la voce della tradizione.
Il lavoro, un omaggio a uno dei più grandi cantori del Salento a più di dieci anni dalla sua scomparsa, è anche motivo per ripensare a queste grandi figure – alberi di canto – e al ruolo di primissimo piano che hanno ricoperto. Prenderanno parte alla presentazione gli autori degli interventi di cui si compone il book-let: Tonio Bandello (figlio di Uccio); Luigi Chiriatti (curatore del volume); Flavia Gervasi (dottoranda presso l’università di Montreal); Sergio Torsello (Responsabile scientifico Istituto Diego Carpitella). A seguire intervento musicale a cura dei cantori di Martano
Il Libro
Per capire la storia di un popolo bisogna conoscerne il ritmo, la musica, la poesia: tutti quegli aspetti che di solito non sono contemplati nei libri di storia propriamente detti ma che fanno parte integrante dell’essere uomini e sono perciò fondamentali per conoscersi, capirsi e aprirsi all’accoglienza dell’altro, portatore a sua volta di altri ritmi, altre musiche, altra poesia. Nella storia della musica di tradizione del Salento si leva la voce possente e straordinaria di Uccio Bandello, finissimo cantore e depositario della memoria di tutto un popolo. Persona schiva e riservata, ma autorevole e maestosa quando cantava, Antonio aveva un dono prezioso e con la sua voce riusciva a incantare tutti intorno a sé: durante la prigionia in Africa Bandello ottenne dagli inglesi cibo per lui e per tutti gli altri prigionieri in cambio delle sue esibizioni canore per i sottufficiali.
Si racconta che cantasse anche quando tornava a casa in bicicletta da Collepasso (Le) e la gente lo aspettava sull’uscio per complimentarsi.
La pubblicazione di questo libro con CD musicale, che contiene diciannove brani tra stornelli, canti di lavoro e di questua, ci restituisce quella malia di voci che fa di Bandello e degli Ucci alberi di canto e della cultura della tradizione salentina.
www.kurumuny.it
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