domenica 30 settembre 2018
sabato 29 settembre 2018
venerdì 28 settembre 2018
Domani lo scrittore e giornalista Raffaele Gorgoni ad Andrano (Lecce) con il suo libro Lettere da una Taranta
Il 29 settembre 2018 a partire dalle
20,30 Raffaele Gorgoni nell’atrio del Castello di Andrano (Lecce) dialogherà
con l’editore Stefano Donno sul suo libro Lettere da una taranta – i ragni e la
politica (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno). Sono previste azioni
di danza e pizzica a cura di New Aurora Dance e Accademia Folk. Special guest
Lycosa Tarantula.
Il libro che la dice tutta sul
fenomeno internazionale della Notte della Taranta. Dai salotti della politica
ai backstage delle Star che hanno solcato il palcoscenico della kermesse di
Melpignano. Il giornalista salentino ha dato vita ad un curioso espediente
letterario che lo vede invertire la prospettiva narrativa dando voce a Lycosa
Tarantula, il ragno a cui affida “figurativamente” la scrittura di novantanove
lettere nelle quali ricostruisce le connessioni che hanno caratterizzato il
rapporto tra il Festival de La Notte della Taranta e la politica. Il ragno fa
sentire la sua voce critica, dopo aver atteso vent'anni in silenzio, vent’anni
in cui è stato testimone e protagonista involontario di un fenomeno senza
precedenti in Italia che lo ha trasformato in un marchio, in un logo stilizzato
di un prodotto da vendere, ma anche di successi e sconfitte, di luci e di
ombre. Le poco più di duecento pagine del volume scorrono a ritmo serrato
portandoci dalle prime osservazioni sul tarantismo agli studi del fenomeno da
parte di Ernesto De Martino, dalla sua progressiva scomparsa con le emigrazioni
verso il Nord e l’emancipazione delle donne alla riemersione della tradizione
con la riproposta negli anni Settanta. Entrando nel vivo del libro con
l’analisi della genesi de La Notte della Taranta, la scrittura di Gorgoni si fa
sempre più tagliente, incisiva ed ironica, consentendo al ragno di togliersi
tanti “sassolini dalle scarpe” con la leggerezza e la libertà di chi non può
essere accusato di essere di parte. In scena si susseguono le figure dei
Maestri Concertatori e dei tanti musicisti che si sono avvicendati sul palco,
ma anche quelle di politici come Massimo D’Alema, Sergio Blasi e dei Presidenti
della Regione Puglia da Raffaele Fitto a Nichi Vendola per giungere a Michele
Emiliano. (Salvatore Esposito – da Blog Folk)
iQdB edizioni di Stefano Donno (i
Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale e Redazione: Via S.
Simone 74 - 73107 Sannicola (LE)
Mail - iquadernidelbardoed@libero.it / Info Link - http://www.iquadernidelbardoedizioni.it/
giovedì 27 settembre 2018
Prima che te lo dicano altri di Marino Magliani (CHIARELETTERE)
Grazie a una lingua
lirica, affilata e precisa, Magliani costruisce una storia durissima di
formazione, che non fa sconti alla nostra storia recente e che ci racconta di
un affetto che travalica sentenze e confini spaziotemporali per restituirci
l’avventura epica per eccellenza, la ricerca delle proprie radici.
«Marino Magliani svela
il mondo attraverso la lingua. La natura, le relazioni, la luce: tutto, nei
suoi libri, sembra nuovo ed eterno allo stesso tempo.» - Fabio Geda
Prima di essere un
cacciatore e bracconiere, e agricoltore solitario con la passione dell’innesto,
Leo Vialetti è stato un bambino della Val Prino nell’Italia del boom che qui
non è mai arrivato, una Liguria di frontiera che vede il mare per sbaglio e in
cui crescere senza padre significa diventare grandi troppo presto. In un’estate
decisiva come tutte quelle che fanno da preludio all’adolescenza, l’unico
adulto che sembra volersi prendere cura di lui è uno straniero, un argentino,
Raul Porti, che gli dà ripetizioni scolastiche e gli insegna ad amare e rendere
fertile la terra, prima di sparire improvvisamente. Quando Leo deciderà di
comprare all’asta la vecchia villa di Raul Porti, ciò che scoprirà lo
costringerà a perdere un mezzo amore appena sbocciato e partire alla cieca per
l’Argentina, per capire dove e come sia finito l’uomo più importante della sua
vita, proprio nei giorni più terribili del Novecento sudamericano, quelli dei
desaparecidos. Grazie a una lingua lirica, affilata e precisa, Magliani
costruisce una storia durissima di formazione, che non fa sconti alla nostra
storia recente e che ci racconta di un affetto che travalica sentenze e confini
spaziotemporali per restituirci l’avventura epica per eccellenza, la ricerca
delle proprie radici.
“Sono nato in un ospizio
per anziani e un fatto del genere credo meriti di restare, e comunque sia è una
cosa con la quale devi fare i conti. Me ne sono andato di casa che avevo otto
anni, prima in un collegio, poi in un altro, e nel frattempo, durante le
vacanze, in qualche colonia estiva, e poi ancora in collegio. Anche queste sono
cose con le quali devi fare i conti. In qualche modo, da quei collegi non sono
mai più andato via. Al di là di questo, da quando a diciassette anni ho
abbandonato gli studi e l’Italia, ho fatto il manovale, il bracciante, il mozzo
sui traghetti, il cameriere, il lavapiatti, il traduttore in italiano dei menù
di qualche centinaio di ristoranti sparsi tra coste spagnole e isole. Poi mi
sono stabilito sulle coste olandesi e ho fatto per qualche anno lo scaricatore
al porto di IJmuiden e scritto parecchi romanzi e raccolte di racconti. Un
giorno mi sono ricordato che ero stato traduttore di menù, e ho pensato che
avrei potuto tradurre storie dallo spagnolo e dall’olandese.” - Marino Magliani
Cosa ho imparato dalla libertà di Serena Gatto
Il grappolo di
palloncini ondeggiava nella carezza lieve del vento di una bella giornata di
primavera. La luce intensa del sole faceva brillare i loro colori vivaci,
rendendoli simile ai frutti di un magico giardino di fate. Il venditore si era
fermato a riposare su una panchina e socchiudeva pigramente gli occhi, con
un’espressione beata che lo rendeva simile a un vecchio gatto un po’
spelacchiato. L’aria tiepida e il silenzio del parco, ancora deserto, gli
procuravano una piacevole sonnolenza. Non si accorse che non aveva legato con
la solita cura i fili dei palloncini, e che il nodo che li assicurava al
paletto della sua bancarella andava lentamente sciogliendosi, con la complicità
del vento di marzo che, come si sa, si diverte a fare scherzi: a volte finge di
essere delicato come una piuma e poi, inaspettatamente, diventa forte e
impetuoso e travolge e trascina tutto ciò che trova sul suo cammino. (Continua
…)
Serena Gatto è
un'insegnante di diritto ed economa politica presso un Istituto Superiore della
Provincia di Lecce. Da sempre appassionata di lettura e di scrittura, con una
speciale predilezione per il genere giallo e noir, ha partecipato a vari
laboratori di scrittura creativa: "Non trovo le parole" (edizioni
2015, 2016 e 2017), organizzati dall'Associazione Culturale Grifondoro, "I
diari" (edizioni 2016 e 2017), organizzati dall'Associazione Culturale
Flusso. Da queste esperienze sono scaturite le sue pubblicazioni, in
collaborazione con altri autori: AAVV, "Non trovo le parole"
(Edizione lulu.com 2015), AAVV, "Scritti col cuore" (Edizione
lulu.com 2016), AAVV, "Onirika" (Edizione lulu.com 2017). Con Eugenio
Rollo ha pubblicato nel 2017 "I racconti del Malladrone" (Edizione
lulu.com). Ha collaborato all'organizzazione di diversi eventi culturali con le
Associazioni Flusso, Grifondoro, Lecce Bene Comune (Progetto "Il pane e le
rose") e Arteverso (Lecce Festival Letteratura) ed è attiva nel gruppo di
lettura "Orti di guerra".
Photo by Andrew Bui on Unsplash
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