venerdì 30 dicembre 2016
giovedì 29 dicembre 2016
mercoledì 28 dicembre 2016
iQdB Edizioni di Stefano Donno a "Le mani e l'ascolto", la rassegna al Fondo Verri Eventi a Lecce con Alceste Ayroldi che presenta Giuseppe Calogiuri e il suo “The Doors in direzione del prossimo whiskey bar”
La casa editrice iQdB Edizioni di Stefano Donno in
collaborazione con Acli Arte e Spettacolo Lecce sarà presente alla rassegna “Le
Mani e l’Ascolto incontri tra parole e suoni” intorno al pianoforte ospite
straordinario della saletta dell’Associazione Culturale Fondo Verri – Presidio
del Libro di Lecce. Un appuntamento ormai consueto nel cartellone che
l’Amministrazione Comunale di Lecce promuove per le festività del Natale e del
Capodanno. Sarà presentato da Alceste Ayroldi (giornalista e critico musicale)
il lavoro di Giuseppe Calogiuri dal titolo “The Doors in direzione del
prossimo whiskey bar”. La musica sarà quella di Mauro Tre. 29 dicembre
2016 ore 19,30 presso il Fondo Verri in via Santa Maria del Paradiso a
Lecce
“Ci vuole coraggio. Sì, ci vuole molto coraggio
nel chiedermi di scrivere una prefazione a un libro su di una band degli anni
’60. Perché, anche a voi che leggete, qual è il primo pensiero che vi viene in
mente? Sicuramente uno di quegli insopportabili gruppi frikkettoni, hippie,
pacifisti, lenti e insulsi sul modello di Mamas&Papas o Jefferson Airplane
(ne sono certo). Per fortuna, anche in quegli anni terribili dal punto di vista
musicale qualche luce affiorava nel buio. E, forse, una luce più di tutte,
quella di The Doors! Ed è di questa luce che questo libro vi parla. Meglio, ve
la racconta. E Giuseppe Calogiuri, conoscendo questa mia debolezza, ha saputo
trovare lo strumento e il coraggio giusto. Ma, forse, è necessario andare per
ordine… Il 4 gennaio 1967 The Doors pubblicano il loro primo album omonimo. Non
siamo in un anno qualsiasi, quel 1967 segnerà la storia degli Stati Uniti,
prima, e dell’intero mondo occidentale, poi. Già da qualche anno le forze
armate di Washington combattono lontano da casa una guerra non ufficiale.
Dall’inizio del suo mandato presidenziale, il “progressista” John F. Kennedy ha
cominciato a prendere i ragazzi del suo paese per scaraventarli dall’altra
parte del mondo. The Golden One (citando The Human League), figlio di una
famiglia arricchitasi spropositatamente grazie al commercio illegale di alcol,
ha precipitato gli Stati Uniti nel fango del Vietnam. Il suo successore, Lyndon
B. Johnson, ha continuato il lavoro. Anzi, lo ha portato alle estreme
conseguenze. Il 7 agosto 1964, il Congresso americano – approvando la H.J. Res.
1145 (conosciuta come la “Risoluzione del Tonchino”) – ha consegnato al
Presidente un assegno in bianco per portare le truppe ovunque ritenesse
necessario. È l’inizio della presidenza imperiale. E’ anche l’inizio, in
pratica, della coscrizione obbligatoria per i giovani americani. Quella carne
fresca serve. È indispensabile per combattere nelle paludi e nelle giungle del
sud-est asiatico. Nel 1968, saranno ben 500.000 i soldati impiegati in Vietnam
(con infiltrazioni anche in Cambogia e Laos per inseguire i charlie). In questo
clima, le Università sono le istituzioni che, più di altre, risentono della
guerra. I ragazzi che “vincono” alla perfida lotteria della coscrizione hanno
solo tre scelte: 1) accettare l’arruolamento; 2) scappare, magari in Canada
(come Jack Nicholson); oppure 3) scegliere la strada dell’obiezione di
coscienza. La terza è una scelta difficile, ti mette fuori dalla società e, per
questo, ci vuole un coraggio enorme. Un campione sportivo all’apice della
carriera rifiuterà più volte l’arruolamento e il 20 giugno del 1967 sarà
giudicato colpevole di tradimento. Quell’uomo era Muhammad Ali! Una nuova
strada doveva essere trovata. E qui la musica sarà fondamentale come mezzo di
aggregazione per tutti coloro i quali volevano fare qualcosa. Il 1967 regalerà
alla costa occidentale degli Stati Uniti la Summer of Love e al Vecchio
Continente la spinta alla rivolta studentesca, che in Europa inizierà nel
maggio dell’anno dopo. La scintilla partita dall’Università di Berkeley, in
California, diventerà fiamma viva in altri atenei, per trasformarsi in incendio
a Parigi. Il Monterey Pop Festival del giugno 1967 sarà il pretesto che
permetterà agli studenti di unirsi, confrontarsi e cogliere tutti i segnali che
artisti come Jimi Hendrix o The Who sputavano dal palco. Segnali che, in un
modo o in un altro, volevano dire rabbia. Beh, The Doors sono figli e, insieme,
strumento di quella rabbia e di quella società americana che è confusa e
terrorizzata dai suoi stessi leader. Una società che ha visto cadere i propri
miti politici con l’assassinio di Kennedy, o quelli sportivi, con l’arresto di
Ali, e che vede, continuamente, partire i propri ragazzi verso luoghi lontani e
impronunziabili per tornare, poi, in casse avvolte dalla bandiera a stelle e
strisce. Una generazione di giovani e adolescenti che si rifugia sempre più
nelle droghe. Magari nuove droghe come l’LSD, che aprono nuove porte. E queste
porte sono quelle già narrate da William Blake e che Jim Morrison, Ray
Manzarek, Robby Krieger e John Densmore faranno proprie e attraverseranno con
l’arroganza, l’incoscienza e la rabbia dell’età. Arroganza, incoscienza e
rabbia che non si possono non condividere e abbracciare. Abbracciare anche da
parte di chi, come me, è cresciuto con e nel punk, prima, e nella new wave,
dopo. Un triade di valori e sentimenti che tutti insieme risiedono in quella
prima prova discografica e che, qui, Giuseppe Calogiuri analizza e descrive con
sapienza tecnica assolutamente invidiabile (almeno da parte di chi crede che
conosciuti due accordi si possa e si debba formare una band!). Quello che avete
tra le mani non è un ennesimo libretto sulla band di Los Angeles, no. Sono
pagine che vi faranno fare un passo avanti sulla strada della conoscenza di un
album fondamentale. Un disco con veri gioielli. E alcuni sono gioielli
sfrenatamente gotici: come non citare la bellezza fulminante di The Crystal
Ship. Pezzo che, per il chiaro riferimento a leggende celtiche, avrebbe
sicuramente fatto innamorare i membri della Confraternita Pre-raffaellita di
vittoriana memoria. Il dolore che trasuda freddo e umido da End of the Night o
l’incestuoso sangue che sgorga da The End. Pezzo, quest’ultimo, che non può non
ricordare In Cold Blood di Truman Capote e a causa del quale, soprattutto, sono
certo, il Re Inchiostro Nick Cave avrebbe venduto l’anima per poter scrivere
una murder ballad come quella. Insomma, ora basta, inutile aggiungere altro.
Giuseppe Calogiuri vi ha invitato, vi ha aperto le porte e, come avrebbe
cantato Ian Curtis: “This is the Way… step inside!” (Prefazione di Daniele De
Luca)
Giuseppe Calogiuri (1978) è nato a Lecce e qui vive e
lavora come avvocato specializzato in diritto d’autore e degli artisti. Alla
professione affianca l’attività di chitarrista ed ha all’attivo un decennio di
militanza nella prima tribute band salentina dei Doors, con la quale ha portato
il sound della band di Los Angeles in giro per la Puglia. Giornalista e
scrittore, tra i suoi lavori “Una buona giornata” (premio “Corto Testo”),
“Tramontana” (Lupo Editore, 2012), “Cloro” (Lupo Editore, 2016).
iQdB edizioni di Stefano Donno (i Quaderni del
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martedì 27 dicembre 2016
lunedì 26 dicembre 2016
“Con tutto il cielo in gola” di Daniela Palmieri (iQdB Edizioni di Stefano Donno) a Castro con la Pro Loco
“Con tutto il cielo in
gola” di Daniela Palmieri (iQdB Edizioni
di Stefano Donno - collana Salento D’Esportazione) sarà presentato mercoledì 28
dicembre 2016 a Castro (Lecce), presso
la Sala Conferenze del Castello Aragonese alle ore 18,00. Presenterà l’autrice il Presidente della Pro
Loco Castro Rita di Gianvittorio e interverrà l’editore Stefano Donno. L’evento
è organizzato da Pro Loco Castro e Comune di Castro
“Con tutto il cielo in
gola” di Daniela Palmieri edito da iQdB Edizioni di Stefano Donno è un romanzo
sociale, ambientato nella contemporanea città di Lecce. L’autrice, con uno
stile semplice e scorrevole, dal ritmo incalzante, racconta le vicende di confine
della così nota “zona 167”. Con estrema sincerità Daniela dipinge i volti, le
anime e i pensieri turbinosi dei vari personaggi, impegnati a superare le
difficoltà che il destino ha posto sul loro cammino. Attorno ai protagonisti
ruotano numerosi personaggi, la cui vita è scandita da gesti quotidiani, dagli
stessi volti e luoghi in cui ritrovarsi, dalle stesse chiacchiere, dalla storia
che sembra ripetersi uguale per tutti, fatta di sconfitte, di frustrazioni e
fatica. Le loro vite girano su se stesse e si intrecciano con quelle di Antonio
e Matilda. Il primo è un quarantenne deluso e sconfitto dalla vita. Era una
“promessa”, avrebbe potuto fare grandi cose, ma, con la scomparsa del padre
perde tutto: non solo l’affetto del genitore, ma persino se stesso, il proprio
futuro e le speranze. Anche la morte prematura del padre di Matilda cambia
completamente la vita della sedicenne. La madre, per pagare i creditori vende
tutto, abbandona la casa e il lusso in cui vivevano e si trasferisce, con le
due figlie e la nonna, in un quartiere che odora di disperazione e povertà. Uno
spazio urbano dove ciascuno sembra condurre la propria esistenza incurante
della sofferenza altrui, dove il grigio pervasivo sembra l’unico colore in
grado di soffocare qualsiasi possibilità di slancio. Tutto questo fino a quando
lo sfratto nudo e crudo di una famiglia in difficoltà “sveglia” gli abitanti
della “167”, e li porta fuori per strada
a lottare per una causa. Certo, ciascuno per un motivo differente: chi per
sentirsi parte di un qualcosa di grande, chi per farsi perdonare un omissione
una negazione, chi per farsi notare dall’uomo di cui è segretamente innamorata,
chi semplicemente perché non ha altro da fare. E allora per tutto il quartiere
si sente una certa “aria di rivoluzione” …
da respirare a pieni polmoni senza se e senza ma!
Daniela Palmieri è proprietaria dell’omonima
libreria, una delle più antiche di Lecce. Ha scritto “Parole in prestito” per
iQdB edizioni.
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iQdB Edizioni di Stefano Donno al Folkbooks al Castello Carlo V° di Lecce con Tarantulae di Maurizio Nocera il 27 dicembre
iQdB Edizioni di Stefano Donno al Folkbooks al
Castello Carlo V° di Lecce con Tarantulae di Maurizio Nocera che sarà
presentato Martedì 27 dicembre al Castello Carlo V di Lecce alle ore 19,00 da
Vincenzo Samtoro, Mauro Marino e Vincenzo Ampolo. La rassegna - organizzata
dall'Associazione Culturale Diotimart in collaborazione con Tarantarte,
CoolClub e Dama - Danze e musiche dal Salento - è dedicata alle più
recenti e importanti produzioni culturali del "movimento" che ruota
intorno alla musica di tradizione e alle sue rielaborazioni propone tre serate
con incontri, presentazioni e concerti.
Tarantulae di Maurizio Nocera, pubblicato dai Quaderni
del Bardo edizioni di Stefano Donno (iQdB Edizioni di Stefano Donno) . È da
molto tempo che Maurizio Nocera si dedica alla ricerca sul Tarantismo (ne
troverete testimonianza nella ricca bibliografia che chiude questo pamphlet),
un modo per stare con i piedi, con le mani e con il pensiero nella Terra, con
la sua Terra e con tutto il carico simbolico e magico che concima e cresce la
particolarità salentina. In questo poema – “scritto a Badisco, forse in una
notte d’agosto del 2015, davanti al mare che parlava alla luna”, Maurizio
Nocera rende omaggio, a tre grandi personalità: il danzatore Giorgio Di Lecce,
il tamburellista Uccio Aloisi, lo studioso Sergio Torsello. Loro, con la
complessità del tarantismo, a vario titolo, hanno avuto a che fare, segnando la
storia di questo fenomeno nella contemporaneità. Poi, “La Notte della Taranta”,
la catarsi collettiva, il fascino e il richiamo di una forma antica e il suo
resistere al e nel Tempo. Il sibilare e il battere delle pelli dei tamburelli
muove ancora il cercare… Non c’è quiete, tutto si fa ritmo, musica; quella
anima del Salento, essenza del “sentire”, prima arte, sua intima poesia. La
Notte di Melpignano di questo “sentire” è manifesto e laboratorio. C'è una
Taranta, un “morso” necessario, quello che il tempo provoca con le sue
storture: il brutto che invade, la precarietà, il disagio, la guerra sempre
presente nelle cronache del Mondo. Un “morso” che chiama alla presenza. La
musica di questo deve farsi carico. La catarsi della festa non è evasione,
distrazione, dimenticanza, pausa. Nell'incanto della trance è sempre necessario
trovare l'energia della consapevolezza. “Bellu l'amore e ci lu sape fare” canta
la pizzicarella: un amore largo, vasto per quanta è vasta la terra. Accoglierla
per intero significa portarla alla sua essenza di natura, d'Amore, appunto.
Abbraccio che si oppone, resiste e tenta di trovare soluzioni, il passo
possibile, la necessaria armonia. (Mauro Marino)
Maurizio Nocera è nato a Tuglie, nel Salento, nel
1947. Numerosissime le sue pubblicazioni e le iniziative editoriali che lo
vedono coinvolto. E’ socio ordinario della Storia Patria per la Puglia dal
1980.
iQdB edizioni di Stefano Donno (i Quaderni del
Bardo Edizioni di Stefano Donno)
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venerdì 23 dicembre 2016
Ufo e Vaticano. La Chiesa e la vita extraterrestre di Roberto Pinotti (Mondadori)
Il tema degli UFO e
degli extraterrestri è sempre più di attualità e di interesse per il pubblico
mondiale, ormai ben consapevole che le Autorità, a difesa dello status quo,
volutamente ignorano o negano i fatti, temendo le reazioni delle masse di
fronte alla realtà che non siamo soli nell'universo. Di più: da tempo
immemorabile la Terra è visitata da intelligenze superiori ed estranee. Ma non
è più possibile ingannare la gente. Chi lo ha compreso meglio dei timorosi
contesti politici e dei loro enti di intelligence è la Chiesa, che dagli anni
Cinquanta ha discretamente cominciato a preparare i fedeli a una nuova realtà
teologica e storica. Questo libro lo documenta con rigore e precisione,
indicando la via verso una Chiesa veramente cattolica e universale, fondata su
concetti tradizionali perfettamente conciliabili sia con il Cristianesimo sia
con la scienza d'avanguardia che guarda al futuro e oltre la Terra.
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