giovedì 31 ottobre 2013
mercoledì 30 ottobre 2013
"Nigredo" libro dell'anno per questo 2013 per l'editore I libri di Emil
Nigredo, di Stefano Delacroix è
il romanzo della collana Composizioni ( I libri di Emil) che ha maggiormente
attirato l'attenzione di lettori e critica nel corso del 2013.
“Si respira, nell'aria, l'aspro
odore della Rivoluzione. Lungo le buie strade di Poitiers, nella Francia
centrale, il lusso ostentato sovrasta la miseria delle genti del popolo. Occhi
iniettati di sangue, assetati di potere, amanti del piacere delle carni, della
gloria”. (Valeria Mingolla – Nuovo Quotidiano di Puglia)
“L’autore offre forbite
descrizioni storiche al lettore che si intrecciano con una trama interessante,
tetra e misteriosa come gli intrugli e le pozioni magiche che si trova a
preparare Vincent perchè vuole diventare un guaritore o come molti del suo
quartiere parigino lo definiscono l’esorcista. Vuole fare il mestiere del
padre, a differenza del padre però guadagnare soldi ingannando poveri bisognosi
d’aiuto e senza speranze con preparazioni di medicine naturali. Insomma un
ciarlatano dei nostri tempi: guaritore di se stesso più che del male, se pur si
professi come Bernardo di Chiaravalle un abile guaritore. Si susseguono episodi
tipici di un romanzo noir e storico con riferimenti senza dubbio coinvolgenti e
attualizzabili nel nostro presente. È singolare ed è apprezzabile la scrittura
di Delacroix colta e mai superficiale nel raccontare il districato destino di
Vincent. Bellissimi i riferimenti a Voltaire, Diderot, Montesquieu - i grandi illuministi
del 700 francesi e a Rousseau che cita spesso richiamando il concetto di
iniquità più che di giustizia e uguaglianza. Eh si è un imperativo che incombe
in “Nigredo”: è l’iniquità della vita e della morte, della povertà che alberga
nei quartieri parigini e nelle morti disumanizzanti di vittime colpite da
malattie dalle quali non si può sfuggire neanche con preparati di erbe e
intrugli che sembravano avvelenassero corpi già martoriati.” (Alessandra Peluso
– Affari Italiani)
Grande successo di critica e di
pubblico per il nuovo libro di Stefano Delacroix dal titolo “Nigredo”edito da I
Libri di Emil.
Il libro - Vincent Fernand
Daudet, guaritore e realizzatore di pozioni della salute, è un uomo dal passato
oscuro, orfano d’arte (il padre era un uomo ‘vissuto pericolosamente’ a metà
tra la medicina e l’alchimia esoterica), trafugatore di cadaveri, frequentatore
di bettole, avvezzo a miasmi e sollazzi nei postriboli di una Parigi mefitica e
pestilenziale, salvatore di fanciulle pudiche, amante di donne fedifraghe,
amico di ladri e impostori. Il destino che Vincent ha cucito addosso è quello
iniziatico dell’alchimia e dei sentieri esoterici dello spirito. Uno spirito
che combina elementi di chimica, fisica, astrologia, medicina, misticismo e
religione. L’obiettivo del protagonista è la conquista dell’onniscienza e la
creazione di un rimedio a tutte le malattie. E la vita eterna…”
L’autore - Stefano Delacroix è
nato a Taranto nell’agosto del 1966, da genitori leccesi. Dopo una lunga
militanza giovanile con la band The Act, prodotto da Mimmo Locasciulli pubblica
tra il ’94 e il ’97 due album solisti, Ribelli e La Legge Non Vale (ed. Hobo,
distribuzione Sony Music). Dedicatosi alla letteratura, pubblica nel 2007
Peristalsi (ed. Il Foglio) e La Memoria del Mare (ed. La Riflessione), nel 2009
Il Sesto (Lupo Editore), raccolta di racconti noir uscita in seconda edizione
nel 2012.
Info
I libri di Emil
martedì 29 ottobre 2013
lunedì 28 ottobre 2013
domenica 27 ottobre 2013
Fucine Letterarie, in collaborazione con la Libreria Il Ghigno di Isa de Marco e Nicola Rotondella presenta oggi “Corde” (Lupo Editore)di Dario Bellucco
Fucine Letterarie, in
collaborazione con la Libreria Il Ghigno di Isa de Marco e Nicola Rotondella,
presenta, Domenica 27 Ottobre 2013 alle ore 19.00, “Corde” (Lupo Editore), il
primogenito del giovanissimo e talentuoso Dario Bellucco, una raccolta di
racconti degna di rappresentare con alta qualità letteraria un ambito
antropologico: quello dei ventenni italiani, presso la libreria Il Ghigno sita
in via Salepico n.47 a Molfetta. L’azione letteraria sarà curata da Roberta
Dalessandro.
Dario Bellucco è nato il 30 gennaio del 1992 a Taranto. Dopo una
breve esperienza bolognese, scrive alcuni di questi racconti. Attualmente vive
a Lecce, dove studia Lettere e Filosofia. È autore della collana Incipio, curata
da Michelangelo Zizzi per Lupo Editore, nella quale confluiscono i migliori
autori dei corsi di scrittura creativa tenuti da Fucine Letterarie in tutta la
Puglia.
“Corde” è un libro sommosso e
inquieto, ma anche di serena ambizione: quella di trovare tra scene di
comparaggio, festini, consumo di alcol e droga, il significato di una lealtà
umana e di una affettività che sia ignara di ogni broglio retorico.
Con elaborato e già prezioso
stile letterario, sebbene asciutto, visivo e certamente cinematografico, sono
passate in rassegna tutte le pose e le modalità di una gioventù viziata e
speranzosa insieme, alla ricerca dell’amore e disillusa dalla generazione dei
padri e dal mondo in generale. Come nel campo d’agone o nel ring, i racconti,
per quanto difformi, rimandano all’unica evenienza della richiesta di senso e
di riconoscimento. Difatti i 14 racconti narrano, su base esperienziale e per
nulla funzionale, quelle che sono le aspirazioni alla felicità di una gioventù
che vede bruciati gli idoli delle ideologie politiche e delle grandi tradizioni
sacrali.
sabato 26 ottobre 2013
IL LIBRO DELL’AMORE PROIBITO DI MARIO DESIATI (MONDADORI). In libreria!
Francesco, detto Veleno, timido e
solitario, fino ai quattordici anni è vissuto immaginando vite eroiche e
ammirando i coetanei più intraprendenti. Il suo universo quotidiano, nel paese
pugliese dove vive, è quello della scuola, con regole e muri che sembrano fatti
per essere invalicabili, non certo per nascondere gioie proibite. Fino
all’incontro con Donatella Telesca, professoressa di Educazione tecnica. Lei ha
il doppio degli anni di Veleno, eppure veste in modo più simile a lui e ai suoi
amici Mimmo e Nappi che alle altre insegnanti. Ha la pelle candida, ma nasconde
un’ombra che agisce come una calamita sui suoi giovani allievi, siede tra i
banchi, ascolta i ragazzi, li guarda come nessuno ha mai fatto prima. Nasce
un’attrazione irresistibile, destinata a essere scoperta nel clamore dello
scandalo. Veleno scopre allora una solitudine più profonda, l’isolamento di chi
supera la linea d’ombra dei sentimenti leciti, e contro la famiglia, contro la
norma che gli impedisce di amare, costruisce il suo onore, il futuro, la sua
legge che non umilia né separa. Veleno saprà aspettare, costruirà tutto intorno
al silenzio dell’attesa, e con gli occhi rinnovati dal desiderio si accorgerà
di essere circondato da amori che sono tali proprio perché proibiti... Scritto
per frammenti affilati come gli spigoli d’ombra che si stagliano nel sole del
Sud, rapsodico ed emozionante come la memoria di una stagione perduta, Il libro
dell’amore proibito è un romanzo sul desiderio, sugli amori impossibili e la
cieca, folle fedeltà a un sentimento che non ha barriere
MARIO DESIATI (1977), è cresciuto
a Martina Franca e vive a Roma. Ha pubblicato la raccolta di poesie Le luci
gialle della contraerea (Lietocolle 2004, Premio Viareggio per l'opera prima).
Come narratore ha esordito nel 2003 con Neppure quando è notte (peQuod) e ha
pubblicato in seguito, con Mondadori, Vita precaria e amore eterno (2006), Il
paese delle spose infelici (2008) e Ternitti (2011, finalista Premio Strega).
COLLANA Omnibus italiani
PAGINE 200
PREZZO 17,50 euro
venerdì 25 ottobre 2013
IL GIOCO DELL’INGANNO di Adele Vieri Castellano (Leggereditore). In libreria dal 31 ottobre - €10 (ebook – data da definirsi)
Venezia, 1796. Lorenza, la
giovane figlia del barone Marianin, sa che la attende un matrimonio senza amore
e vuole concedersi un’ultima giornata di libertà tra le calli invase dalla
folla colorata e festante del Carnevale. Bellissima e spavalda, non sa che la
frenesia e la confusione nascondono grandi pericoli per una ragazza sola e sta
per essere vittima della violenza di due uomini mascherati. Ma in suo soccorso
arriva la più fosca e sinistra delle maschere: la baùta. Chiunque si nasconda
dietro quel volto di cartapesta, ha negli occhi e nella voce il fascino della
notte che è insieme rifugio dei briganti e covo delle stelle. Aristocratico o
spia, la baùta non vuole rivelare il suo nome, trincerandosi dietro la sua
fermezza elegante e decisa. Lorenza sa che non riuscirà a dimenticarlo, senza
immaginare che poco tempo la separa dall’incontrarlo di nuovo… L’uomo
misterioso è un’ombra tra le ombre che si muovono nella fitta rete di inganni
della politica veneziana, in cui Lorenza sarà presto coinvolta in un crescendo
di rivelazioni fatali e infuocata passione.
giovedì 24 ottobre 2013
Anima Sarda, linguaggi della scrittura e della creatività Libri, spettacoli, laboratori per le scuole e un convegno finale Tra proposte e speranze, gli editori sardi alla XIII Mostra del libro di Macomer
Ventisei presentazioni di libri, tre spettacoli,
quattro film, laboratori, incontri per le scuole e un convegno finale. La
sintesi della presenza Aes alla Mostra del libro, che si aprirà a Macomer il
prossimo 23 ottobre, è in questi dati significativi che rimarcano l’importanza
del ruolo rivestito dagli editori sardi nell’ambito di un evento che presenta
ogni anno l’eccellenza del panorama editoriale sardo.
L’Associazione
editori sardi, presieduta da Simonetta Castia, sarà in mostra in rappresentanza
di trentaquattro case editrici che,
in collaborazione con l’Alsi (Associazione librai sardi indipendenti), Il
Centro servizi culturali e il Comune di Macomer, hanno allestito un bel
cartellone di appuntamenti per una cinque giorni che si preannuncia
particolarmente ricca.
La location
principale, divenuta da anni sede della Mostra, dopo un’attenta operazione di
restyling, sarà l’area delle ex Caserme Mura: in particolare, il padiglione Filigosa,
ospiterà gli incontri con gli autori, i dibattiti, gli spettacoli e i film.
I laboratori per
bambini, adulti e gli incontri con le scuole, invece, avranno una dislocazione
diversa, distribuita tra le scuole della città, gli spazi della biblioteca
comunale e il padiglione Tamuli, che ospiterà l’esposizione
libraria delle 34 case editrici.
C’è da dire
subito che l’evento di Macomer, giunto alla tredicesima edizione, prosegue
idealmente l’azione progettuale portata avanti dall’Aes negli ultimi anni.
Già il tema
della Mostra, “Anima Sarda. Linguaggi della scrittura e della creatività”,
evidenzia l’esistenza di un filo conduttore che riporta, in terra sarda, le
esperienze ispiratrici della partecipazione AES all’ultimo Salone
Internazionale del Libro nei contenuti e nella definizione di una rete di
azioni che aveva coinvolto, in modo dinamico, diverse realtà operanti nel mondo
del libro e della cultura del territorio. Logica che si è tentato di far
prevalere anche a Macomer, con proposte culturali forti esito di condivisioni.
Il titolo del tema di questa edizione
allude alle potenzialità catartiche dei libri e di tutti i linguaggi della
creatività compresi a pieno titolo nel variegato mondo dell’editoria globale:
dai saperi delle “scritture” identitarie antiche, alla “non scrittura” “dei
libri a cielo aperto”, dalla poesia estemporanea agli audiolibri fino alla
lettura ad alta voce.
In apertura, il
23 ottobre, la terza edizione del premio internazionale per l’illustrazione
“Ennio Zedda” a cura del Centro internazionale del fumetto di Cagliari, in
collaborazione tra l’Aes, il Comune di Macomer e l’Alsi.
Le ultime novità
editoriali saranno presentate nelle sezioni previste dal programma Tra
isola e mondo, luogo ideale in cui i lettori avranno l’opportunità di
incontrare gli autori e assistere ai dibattiti incentrati sulle opere in cartellone.
Ricca anche la
sezione degli spettacoli: in evidenza Anima Sarda, viaggio emozionale alla
scoperta della vera anima sarda nei libri e nell’oralità estemporanea, con
Sante Maurizi, Battista Giordano e i poeti estemporanei della Sardegna, Nicola
Farina e Salvatore Scanu.
Il confronto tra
l’isola e le altre realtà sarà invece il focus di Cari autori vicini e lontani,
un cartellone di incontri, allestito con l’intento di proporre un confronto tra
le realtà editoriali sarde e quelle della penisola, con il progetto “I libri
aiutano a leggere il mondo”, IV edizione 2013, a cura
dell’associazione Malik, attivo
sodalizio, che opera tra Gavoi e Cagliari, composto da giovani donne e la
partecipazione dell’autore fantasy Francesco Falconi.
Oltre agli
incontri e ai laboratori con le scuole, per la sezione Adotta un libro sardo, si segnala, tra le attività
collaterali, in particolare, quello dedicato alla panificazione tradizionale,
intitolato “Pane e libri”, coordinato da Luisa Monne.
Ampio spazio al cinema con Cineforum sardo (allestimento
di una mini rassegna cinematografica dedicata agli scenari e ai paesaggi sardi)
e la proiezione per le scuole dei film “Treulababbu” di Simone Contu, e
“Rapsodia sarda” di Remo Branca e Gibba (Francesco Maurizio Guido) con dibattiti
finali affidati, rispettivamente, al regista Simone Contu e all’editore Dario
Maiore.
In chiusura di manifestazione, la domenica
mattina, 27 ottobre, proiezione del filmato “Cagliari e la guerra”, a cura
della società “Umanitaria Sassari” e, la sera, la proiezione del film muto
“Cenere”, con commento musicale dal vivo di Gesuino Deiana e di Michael Heupel.
Grande attesa
per il convegno finale: Oltre i festival. Cultura,
comunità, territorio: nuove idee e nuovi progetti per affrontare la crisi,
che vedrà il confronto tra la sociologa Antonietta
Mazzette (Università di Sassari), Cristiano
Erriu, presidente dell’Anci nonché sindaco di Santadi, Dolores Lai, assessore alle Culture del Comune di Sassari, Dolores Melis, direttore della
Mediateca del Mediterraneo, Rita Marras (libreria
Odradek Sassari), Tiziana Marranci
(libreria Messaggerie sarde Sassari), gli editori Mario Argiolas (Cuec), membro del direttivo Aes e Carlo Delfino, editore associato Aes.
Introduce Simonetta Castia,
presidente dell’Associazione editori sardi, coordina il giornalista Vito Biolchini.
Di seguito,
l’elenco degli editori presenti alla XIII Mostra del Libro in Sardegna -
Macomer 23/27 ottobre 2013 Anima sarda. Linguaggi della scrittura e
della creatività
1. Aipsa – Cagliari
2. Alfa Editrice – Quartu S.
Elena
3. Am&D – Cagliari
4. Angelica Editore – Tissi
5. Arkadia – Cagliari
6. Carlo Delfino Editore –
Sassari
7. Condaghes – Cagliari
8. Cuec Editrice – Cagliari
9. Domus de Janas – Selargius
10. Edes – Sassari
11. Edizioni della Torre –
Cagliari
12. Edizioni Enrico Spanu –
Cagliari
13. Edizioni Fiore – San Gavino
Monreale
14. Edizioni Sole – Cagliari
15. Fabula Editore – Cagliari
16. Phileas – Aggius
17. G. C. Edizioni – Quartu
S. Elena
18. Grafica del Parteolla –
Dolianova
19. Ilisso – Nuoro
20. Imago Multimedia – Nuoro
21. Il Maestrale – Nuoro
22. Iris – Oliena
23. Iskra Edizioni – Ghilarza
24. Magnum Edizioni – Sassari
25. Mediando – Sassari
26. Paolo Sorba Editore – La
Maddalena
27. Papiros – Nuoro
28. PTM – Mogoro
29. Scuola Sarda Editrice –
Cagliari
30. Soter Editrice – Villanova
Monteleone
31. Taphros – Olbia
32. Tema – Cagliari
33. Voltalacarta Editrici –
Sassari
34. Zenìa Editrice – Nuoro
Ufficio Stampa
Antonio Meloni
349.1334965
mercoledì 23 ottobre 2013
Poetry Info Connection: LE POESIE, di Simona Martini Vigezzi, LietoColle 2013. di Alessandra Peluso
martedì 22 ottobre 2013
lunedì 21 ottobre 2013
domenica 20 ottobre 2013
sabato 19 ottobre 2013
venerdì 18 ottobre 2013
giovedì 17 ottobre 2013
mercoledì 16 ottobre 2013
Mannaggia Santa Pupa di Danilo Siciliano (Lupo editore)
Nella “metropoli delle angurie”,
paesone di provincia situato alla fine del mondo, dove il caldo umido e
appiccicaticcio dello scirocco tutto avvolge e sconvolge, nasce e cresce un
ragazzino timido che fa sogni abbastanza banali. Quello di fare il calciatore.
Uno alla Van Basten, il suo mito.
Oppure di diventare una rockstar, pelle abbronzatissima, chitarra al collo e
stuolo di fan al seguito. Invece la vita gli ha riservato un futuro diverso.
Colpa del padre, Silvano il barbiere, che non gli ha mai insegnato a suonare la
chitarra. Colpa della madre Rosaria, la Lumacher con la 126 beige, che lo ha
sviato dalla carriera calcistica. O forse solo colpa del destino. Il
protagonista si abbandona ai ricordi, lasciandosi guidare dal flusso dei
pensieri, raccontando un’infanzia in un mondo che appartiene soprattutto agli
anni Ottanta. Le giornate all’asilo con Suor Realina, le estati a Mondonuovo,
in campagna dai nonni, la salsa fatta in casa, il rosario e gli scherzi
ferragostani, Mescia Nena, la nonna paterna, donna tutta d’un pezzo, che
sembrava essere immortale. E ancora i pomeriggi scanditi dall’attesa del
gelataio Nino e le domeniche dalle partite della squadra di calcio del suo
paese. Paese di una terra magnifica e insopportabile, dove pullulano i cervelli
di cemento armato e dove i vecchi materassi si buttano sui cigli delle strade
di campagna. Una terra che è un caffè sospeso. Ricordi, stati d’animo,
riflessioni, rimpianti, per giungere ogni volta alla stessa conclusione:
“Mannaggia Santa Pupa!”
martedì 15 ottobre 2013
Le attenuanti sentimentali di Antonio Pascale (Einaudi). Intervento di Nunzio Festa
Quando le disgressioni fanno la
trama. Non siamo in grado di dire se, come al contrario è voglioso di fare La
Porta (diciamo riferendoci a un passaggio d'una sua recensione di qualche
giorno fa), con lo 'stile' di "Le attenuanti sentimentali", ultima
opera del provocatorio quanto o perché intransigente Antonio Pascale, l'autore
d'origini casertane indicherà una prospettiva, spiegherà davvero una direzione
alla nostra lettratura; ma di certo siam capaci di sostenere che Le attenuanti
è un libro importantissimo, e lo è almeno come soprattutto per quante e quanti
da anni sono soggiogati dalla superficialità. Tanto da aver dimenticato che il
cosiddetto tarlo del dubbio, la gioia non felice dell'esser irrequieti perché
sempre assillati dal fatto di non aver completamente ragione: è il vero motore
che porta a conoscere sempre di più e, soprattutto, meglio. Allora, per non far
torto allo scrittore (facendo magari finta di copiare la sua estrosità),
partiamo dal personaggio. Dove la marionetta dataci da Pascale è tutt'altro che
un pezzo da teatro. Ché il libro, diciamo intanto, è parecchio calato nelle
acque salate dell'autobiografia; insomma il progatonista Antonio Pascale,
soggetto attivo - nella maggior parte dei casi - e passivo, poche volte, delle
vicende e nonostante quel che sembri è uno scrittore senza trama. Che quindi
decide di metter in crisi la sua insonnia viaggiando nella capitale, di notte e
di giorno, in bici. E praticamente da qui nasce l'idea. "Farò -, dice
all'amica produttrice Paola, Antonio - un documentario su documentario sui
sentimenti, che tu ovviamente produrrai". Tra le rovine delle certezze dei
radical-chic e le rovinate incertezze, mascherate da sicurezza assoluta, dei
Biologici a tutti-i-costi. Tra dialoghi esistenziali con un ex-fidanzata adesso
pittrice e con la reale esistenza d'una regista di film pornografici che
Pascale vorrebbe sperimentare. Con immersioni, ed ecco che siamo alle vere
divagazioni che faranno non da contraltare all'avventura delle pagine ma da
trama del testo, nelle terre difficili di psicologia, biologia evolutiva...
Quando sono innanzitutto le domande a chiedere spazio. Perché il disordine
delle risposte, comunque perfette, argomentate e puntuali, sempre, manifesta la
fallacità dell'uomo. Dicendo che donne e uomini, quando si presentano in veste
d'intellettuali, cioé quando danno parole e pensieri al senso comune e/o
cercano di modellarlo, cambiarlo, re-inventarlo, inventarlo, dovrebbero come
prima cosa porsi domande e cercare risposte. Altrimenti cosa rimarrà ai figli?
Che ne avranno domani Marianna e Brando? L'irrequieto Antonio, anche quando non
provoca non si lascia abbattere dalle varie maggioranze. A rischio di diventare
noioso e perfino, in certi momenti, antipatico. Tipo nel riflettere sugli
inceneritori oppure giustificare la logica, in un certo senso, dell'adulterio.
Ma lo scrittore continua a insistere. Nel dirci che sempre ovunque e comunque
si deve vivere per la verità. Nel caso contrario definirsi progressisti, tanto
per cominciare, rimane la menzogna più grande. Questo alla fine è il romanzo
irrequieto sulla sicura falsità di noi conformisti.
lunedì 14 ottobre 2013
Livelli di vita di Julian Barnes (Einaudi)
Tre leggendari pionieri
ottocenteschi rivivono fra le pagine dell'originale e struggente mescolanza di
fatti e finzione che è "Livelli di vita": Fred Burnaby, colonnello
della cavalleria della Guardia Reale inglese e viaggiatore per terre esotiche e
inesplorate, la "divina" Sarah Bernhardt, la più grande attrice di
tutti i tempi a detta di alcuni, e Félix Tournachon, il caricaturista,
vignettista, aeronauta e celebre fotografo ritrattista noto come Nadar. Ad
accomunarli, un'incomprimibile passione per il volo, l'impulso sacrilego a
issarsi a bordo di una cesta di vimini appesa a un pallone e, affidandosi a un
precario equilibrio di pesi e correnti, sganciarsi dal regno che ci è deputato
per conquistare lo spazio degli dèi. Una buona metafora per ogni storia
d'amore. Quella immaginata fra Burnaby e Sarah Bernhardt, ad esempio - l'aria,
l'assenza di vincoli, l'eccentricità, lei; la concretezza, l'avventura, la
disciplina, lui. O quella, cinquantennale, fra Nadar e l'afasica moglie
Ernestine. Oppure la storia d'amore, durata trent'anni e poi proseguita, fra
Julián Barnes e la moglie Pat Kavanagh. Storie in cui "metti insieme due
cose che insieme non sono mai state e il mondo cambia", esempi di una
"devozione uxoria" che travalica ogni barriera. Volare è esaltante e
semidivino, volare è pericoloso. Un calcolo sbagliato, un vento contrario, un
disegno avverso, o la casuale assenza di esso, e si può
domenica 13 ottobre 2013
giovedì 10 ottobre 2013
mercoledì 9 ottobre 2013
martedì 8 ottobre 2013
lunedì 7 ottobre 2013
domenica 6 ottobre 2013
sabato 5 ottobre 2013
venerdì 4 ottobre 2013
giovedì 3 ottobre 2013
Intreccio di ciglia, di Elisa Biagini e Filippo Gatti, Storytellers Php2013. Segnalazione a cura di Alessandra Peluso
Dall’incontro tra una poetessa,
autrice dei testi, e un cantautore, Filippo Gatti, autore delle musiche e
interprete dei pezzi, ha preso vita un album di dieci canzoni che testimonia un
lungo e originale percorso di ricerca fondato sul dialogo e sulla
contaminazione tra i linguaggi della poesia contemporanea e della canzone
d’autore.
I dieci pezzi dell’album sono
preceduti da un dialogo che rende conto della genesi del progetto, del suo
significato e della situazione della cultura musicale e poetica contemporanea.
Un lavoro originale che denota questa esigenza di unire la poesia alla musica,
come versi quelli di Biagini acuti e intrisi di umana passioni suonati da una
melodia romanzata di Gatti.
Elisa
Biagini è nata nel 1970 a Firenze, dove attualmente risiede dopo un lungo
periodo di studio e di insegnamento negli Stati Uniti. Ha esordito giovanissima
con la raccolta Questi nodi (Gazebo,
Firenze 1993), cui ha fatto seguito Uova
(Zona, Genova 1999), libro bilingue con testi in italiano e in inglese. Ha
pubblicato sue poesie e traduzioni su importanti riviste italiane e americane.
Per Einaudi ha pubblicato L'ospite
(2004), Nel bosco (2007) e ha curato
l'antologia Nuovi poeti americani
(2006).
(il video di presentazione è al seguente
link:
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mercoledì 2 ottobre 2013
Estate crudele, di Alessandro Bertante (Rizzoli). Intervento di Nunzio Festa
Mastica solitudine, il
protagonista del nuovo romanzo firmato da Alessandro Bertante, "Estate
crudele", ma in fondo non cerca che l'amore. Il suo nome è Alessio
Slaviero, anche se questo non vale nulla, perché nessuno nel quartiere di
Milano dove vive nessuno chiama questo strano spacciatore col suo nome (nemmeno
i suoi scagnozzi quasi negri) - alla fine scopriremo insomma che non l'additano
che con "l'uomo nero" - , e lui ringrazia guardando le altre e gli
altri e il suo contorno esistenziale con un giudizio definitivo: sono morti.
Siamo nella Milano che va tra viale Monza, via Padova e la ferrovia. In pezzi
di territorio contesto e spartito tra clan, in un punto del quale vive almeno
l'amico Manuel, travestito brasiliano, "la pena del mio cuore", che
lo fa impazzire e disperare più di tutto e tutti. Almeno fino a quando avverà
l'Incontro. Si veste e s'immagina come l'ultimo dei forti, Alessio. Già
promettente studente prima e ricercatore poi, spacciatore occasione prima e di
professione poi, quando avrà sperimentato le delusioni della vita, dalla morte
della sua ragazza alle false promesse del suo professore universitario, vive in
uno stato di sbandamento così forte da fregarsene del mondo intero. Mentre il
caldo torrido dell'estate del 2003 lo colpisce al ventre. Sorretto però dallo
stile cadenzato in tenaci scorribande nell'evocativo. "Io sono solo,
sconfitto, imprigionato e ingannato tutti i giorni di questa estate rovente”,
quindi si dice. E l'incipit non è che l'inizio di questa nuova resa alle
visione. Dove siamo nel passo successivo dell'ambientazione, per certi versi,
del precedente "Nina dei lupi". Insomma Bertante è convinto di non
poter narrare che il post. Ogni segmento e momento di quel che accade, o è
accaduto, oltre la fine del mondo. Più in là della sconfitta della società.
Raccontando come se si trovasse sotto le macerie dei valori. Tanto che
l'ambientazione d'Estate crudele riporta alla mente quella periferia proletaria
e orgoliosa adesso scomparsa del milanese e d'altre periferie degli imperi. Se
quindi Alessio è il fantoccio che rappresenta tutta la generazione dei morti
viventi, l'uomo disperato che è in lui vede ancora in fondo al pozzo. E
viaggia, seppur quasi inconsapevolemente ma volendolo forte, verso una metà. In
questo caso un'altra donna. A rappresentare, più che tutte le donne immaginate,
semplicemente il riscatto dalla sconfitta già segnata nell'intimo. Mentre
l'apocalisse non può che incalzare. E quando ancora qualcosa è comunque
possibile.
martedì 1 ottobre 2013
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