sabato 31 agosto 2013
venerdì 30 agosto 2013
POESIA, RAGAZZA MIA DI ELIO RIA, Lettere Animate 2013. Intervento di Alessandra Peluso
Se la vita può essere una
possibile filosofia, la filosofia potrebbe essere una possibile poesia...
Poetare è vivere - pensavo - ed oggi ne sono più che convinta, elimino persino
il condizionale, dal momento che mi trovo a leggere la raccolta poetica di Elio
Ria “Poesia, ragazza mia”.
È un'intensissima vita decantata
in versi e in aforismi. È la filosofia che primeggia e resiste al tempo
rendendo eterno il valore della Vita, non quella che ha un inizio ed una fine,
ma Ria ne conferisce abilmente l'eternità: la poesia come la filosofia non
hanno un punto di fine, ma possiedono l'immenso, la libertà, l'assoluto che
l'esistenza dell'essere umano può soltanto avvertirne il profumo o se religioso
vivere con l'illusione di essere immortale.
È così, o forse è meglio così,
perché in questo modo si apprezza la bellezza del finito e dell'infinito, della
vita e della morte, della poesia e della filosofia. Elio Ria fa conoscere tutto
questo al lettore dando un'immagine reale della poesia perché non risulti vano
il suo vivere: ragazza mia, emblema di donna la poesia, come la filosofia,
creatura bella, meravigliosa, reale e nello stesso tempo eterea, sognatrice,
misteriosa, può procurare timore e disorientare e un tutto la “ragazza” che
racchiude la freschezza e ingenuità dei suoi anni, la purezza, la vitalità.
“Poesia, ragazza mia” è vitale, è
“il dolce latte” che può dare consolazione, «è il fulmine dell'estate / è
presagio d'amore. / Non è errore di cielo sbadato. / … / Questa poesia non è un
trucco di una fata. È giuramento. O qualcosa di / simile». (p. 47).
Sono versi che richiedono
impegno, costanza, attenzione, per i quali il lettore non può lasciarsi
sfuggire nemmeno una parola, sarebbe come perdere l'alba di un nuovo giorno. È
la luce, il sole, lo splendore della vita che fiorisce come ogni mattino spalanca
la beltà agli occhi del mondo. Come si legge: «Ogni cosa ch'è bella ha il suo
istante, e trascorre. / Bisogna come eterno godere il nostro istante. Io non
t'invidio Dio; lasciami solo / con l'opera mia umana che non dura: quest'ansia
di colmare ciò che è effimero / di eternità, vale l'onnipotenza». (Luois
Cernuda, p. 51).
Con una certa probabilità anche
in Elio Ria si intravede quest'ansia di superare l'effimero, di cogliere il
senso dell'eterno, perché le poesie e la stessa esistenza che esprime in versi
abbia un'accezione totalmente solida, universale, che il verso scalfisca goccia
dopo goccia il lettore fino a penetrarlo nel suo meraviglioso Io, nella
magnifica essenza che supera il superficiale e si tramuta in eterno. Occorre
tempo e pazienza nell'attesa, ma senza dubbio il poeta sarà capace di
raggiungere il suo intento, dopo una lunga ed affannosa ricerca nell'esercizio
del meglio, come direbbe Manzoni. È evidente la voglia di andare oltre le
consuetudini della vita, perché la gente riesca a guardare il bello, e veda al
di là delle solite notizie piccole, del malaffare, della politica squallida e
non sia ossequiosa alla modernità, ma assuma insiste - Elio Ria - quella
grandezza che è nella poesia e nella filosofia che come una lente permettano di
raggiungere la profondità delle cose, la “scintilla” eckartiana, il guizzo che
rende straordinaria la vita.
È ammirevole inoltre notare la
profonda dedizione che l'uomo, il poeta ha per la donna, il femminile la poesia
che diventa un tutt'uno con la filosofia e insieme se pur differenti, divise
entità, magicamente si uniscono in una sola ed unica materia universale, senza
fine.
Sono un'immersione di freschezza
i versi e gli aforismi annessi e connessi di filosofi scelti accuratamente da
Ria che scuotono, risvegliano le coscienze addormentate.
«Insegui primavera nei dialoghi
d'inverno, / del sole che appare sui balconi di nubi sornione / immagini estate
per essere già donna. / Nel dimenticare giochi per avventure, sorreggi / lo
sguardo delle voglie attuali e / inesorabilmente raggiungi lidi di autunno».
(p. 44). È un alternarsi di stagioni la poesia di Elio Ria, come l'esistenza di
un uomo e di una donna, della natura, è un mostrarsi nella forma, nella vanità
dell'esserci ma è al tempo uno svelarsi di significato nel proprio intimo, così
che ogni cosa si sia in grado di viverla pienamente e con consapevole
intensità.
giovedì 29 agosto 2013
mercoledì 28 agosto 2013
“LibrARSi tra letteratura e arte” Personale di Barbara Ghisi alla ArteArte di Mantova
martedì 27 agosto 2013
lunedì 26 agosto 2013
domenica 25 agosto 2013
sabato 24 agosto 2013
venerdì 23 agosto 2013
ORDINARY, DI EMILIANO REALI, DEd'A 2013. Intervento di Alessandra Peluso
Si preannuncia un romanzo dal
sapore noir, nelle prime pagine, mentre si prospetta un thriller psicologico
all'orizzonte.
In realtà stupisce “Ordinary” di
Emiliano Reali senza alcun dubbio, nulla che dia l'idea di qualcosa di
apparentemente ordinario, sembra quasi una storia dalle molteplici dimensioni,
coinvolge la trama, i personaggi, tutto ciò che ruota ad una vita tormentata e
sconvolta da un conflitto psicologico.
L'autore coglie elementi
avvincenti che rendono “Ordinary” una narrazione interessante. Sconvolge la straordinaria storia comune ai nostri
giorni di un progetto mentale che si cela dietro al palcoscenico della vita.
L'esistenza di Andrea, Lorenzo,
Diego, Leandro si intersecano per poi dividersi da Buenos Aires a Roma e poi
Bangkok appare un viaggio più che reale, che condurrà Diego ad una tragica
esistenza. Emiliano Reali dimostra con una scrittura semplice una trama
complessa, un'inventiva che sorprenderebbe anche Stanley Kubrick sia per la
psiche che per la suspense che crea, lasciando attonito il lettore.
Tuttavia proseguendo nella
lettura si inciampa in una storia di “ordinaria follia”: la paura di mostrare la
propria identità, la propria tendenza sessuale, il timore di essere ciò che si
è. Si tratta di un pregiudizio purtroppo evidente e per nulla nascosto nei
riguardi degli omosessuali considerati diversi. Una diversità che a Diego
comporterà lo stravolgimento di una vita.
L'autore racconta sapientemente
un tema difficile, delicato ma tremendamente reale, riguarda da vicino ogni
individuo - l'omosessualità - come il terribile virus dell'Aids. Si può
certamente apprendere una lezione di vita, si può imparare a correggere gli
errori prima che diventino insormontabili. «Viviamo in un mondo di individui
(…) che non si accettano per quello che sono e indossano vesti non proprie,
recitano un ruolo, una costante pantomima solo per ottenere il consenso
altrui». (p. 38).
Ciò che conferisce valore a
“Ordinary” è anche il tema dell'amicizia che emerge dignitosamente ed è
opportuno che sia esaltato in un'epoca nella quale l'amicizia dovrebbe assumere
un ruolo primario, ovviamente si intende l'amicizia aristotelica, quella pura,
vissuta quotidianamente, quella che non guarda in faccia le differenze con
disprezzo o fastidio ma con amore. Non certo è la cosiddetta amicizia osannata
in Facebook. Aristotele scrive nel Libro VIII dell'“Etica a Nicomaco” una
trattazione sull'amicizia come virtù necessaria: «Un uomo potrebbe possedere
tutte le ricchezze del mondo, ma se non ha amici con cui condividerle, è come
se non avesse nulla».
Ma poichè niente è come sembra:
«Come Penelope ha usato l'arte dell'inganno per allontanare falsi pretendenti,
disfacendo di notte la tela che di giorno tesseva e prolungando il tempo per la
sua liberazione, al pari si atteggia il Fato che manovra la vita: distrugge, se
vuole tutto ciò che l'umano costruisce con fatica». (p. 115). E allora all'uomo
non gli resta che gestire - dietro l'illusione di esserne capace - la propria
esistenza di opporsi con la propria volontà, così come faranno i protagonisti
dell'avvincente storia.
Leggere “Ordinary” di Emiliano
Reali amplia gli orizzonti della vita, aiuta a riflettere e a tutelare se
stesso finché ciò sia possibile, perché nulla possa impedirci di vivere
serenamente e dignitosamente, affermando la propria identità come diritto senza
paure di essere additati o etichettati.
La vita è un'affascinante dono,
una misteriosa creazione d'amore e non va sprecata, per tal motivo è opportuno
non fidarsi troppo di ciò che sembra ma andare al di là delle apparenze.
È
indispensabile cogliere la realtà smascherandola dal velo delle false
morali per salvaguardarsi e non arrivare ad un punto di non ritorno che
potrebbe segnare drammaticamente l'esistenza.
giovedì 22 agosto 2013
DI PAROLE E MUSICA
SABATO 24 AGOSTO dalle ore 19.00
presso piazza san Giovanni a Matera in via san Biagio Altrimedia Edizioni con
Libreria Di Giulio e la collaborazione di Gahvè presentano DI PAROLE E MUSICA -
Storie dette e suonate, ovvero reading di autrici e autori con la
partecipazione artistica del sassofonista Francesco Pafundi
Il programma - ore 19,00
aperitivo introduttivo; ore 19,30 Carmen Pafundi legge da "Le donne della
Merceria Alfani" (Altrimedia);
Vincenzo Maida legge da "La ragazza sui calanchi"
(Altrimedia); intermezzo musicale: Francesco Pafundi al sassofono; ore 20,00
Alfonso Guida legge dal monologo inedito "Io, Bellezza"; Giovanni Di
Lena legge da "Il reale e il possibile" (La Vallisa); Nunzio Festa
legge da "Quello che non vedo" (Altrimedia) - "Basilicata"
(Malatempora); Rosa Salvia legge da "Mi sta a cuore la trasparenza
dell'aria" (La Vita Felice).
Chiusura musicale: Francesco Pafundi al sassofono
mercoledì 21 agosto 2013
martedì 20 agosto 2013
lunedì 19 agosto 2013
domenica 18 agosto 2013
Memorial per il 77mo anniversario dell'uccisione del grande poeta andaluso Federico Garcìa Lorca il 19 agosto 2013
Diamo il massimo risalto al
Memorial per il 77mo anniversario dell'uccisione del grande poeta andaluso
Federico Garcìa Lorca avvenuta a Viznar, nei pressi di Granada, il 19 agosto
1936 per mano dei falangisti franchisti, intitolato "OMAGGIO A F. GARCIA
LORCA e a V. BODINI" che si terrà lunedì 19 agosto dalle ore 20,30 presso
il Centro Studi "Vittorio Bodini" (ex Convento dei Padri Riformati) a
Minervino di Lecce, patrocinato dall'Assessorato alla Cultura del Comune di
Minervino di Lecce, dal Centro Studi Vittorio Bodini presieduto dalla figlia
del poeta ispanista Valentina Bodini e, inoltre,dalla Compagnia Mura di
Flamenco Andaluso e da Emergency sezione Salento, con la direzione scientifica
del prof. Antonio Lucio Giannone e la direzione artistica del Prof. Massimo
Mura che, col Sindaco Ettore Caroppo e la giunta del Comune di Minervino di
Lecce furono tra i promotori, nel 2006, del noto Premio internazionale "Luna
dei Borboni-Cocumola" dedicato ogni anno al poeta e traduttore di
Cervantes (Don Chiciotte), del Teatro di Garcìa Lorca e dei Poeti surrealisti
spagnoli della Generazione del '27.
Vi sarà, dopo l'introduzione
critica del prof. Antonio Lucio Giannone sul rapporto fra . Garcìa Lorca e V.
Bodini, come da programma allegato, un reading poetico (voce recitante di
Mattia Politi), dedicato a Garcìa Lorca,di versi dello stesso poeta granadino,
anche in lingua spagnola e, inoltre, di Antonio Machado e di Vittorio Bodini,
con l'accompagnamento chitarristico del compositore Massimo "Max"
Mura che eseguirà brani di flamenco andaluso fra cui una sua "Soleà por
bulerìa, una sua elaborazione della "Rumba para Lorca" e la sua Suite
"Ultimi" sui diritti umani eseguita in prima assoluta a Lecce il
28.12.2012 (presso l'Open space del Comune) sulle immagini fornite dalla Onlus
Emergency sul tema degli interventi
umanitari nelle aree di guerra sopratutto dei continenti africano e asiatico,
per riflettere sui drammi purtroppo attuali delle guerre civili e delle
relative vittime come lo furono nel 1936 in Spagna Federico Garcìa Lorca e i suoi
compagni con lui assassinati da falangi del regime franchista.
Il coordinamento sarà a cura del
prof. Maurizio Nocera che nell'occasione presenterà l'ultima pubblicazione, con
dvd annesso, di Massimo Mura : "Dal cante jondo di Garcìa Lorca alle
canzoni spagnole di Tito Schipa", Edizioni Milella. Ingresso libero.
La direzione artistica della Compagnia
Mura di Flamenco Andaluso, sito
ufficiale:
tel. 339 5742009
sabato 17 agosto 2013
venerdì 16 agosto 2013
IL COWBOY DI CALABRIA di Angelo Pettofrezza (Lupo editore) domani al Santuario Della Grottella a Copertino (Lecce)
IL COWBOY DI CALABRIA di Angelo
Pettofrezza (Lupo editore) sarà presentato da Fernando Guida, Sandrina Schito e
Simona Cordella sabato 17 Agosto 2013 alle ore 20,00 presso la Sala del Vescovo
Santuario della Grottella a COPERTINO (LE).
Bonn, anni Sessanta. Casa Italia
è il centro di ritrovo di emigranti che, lontani da casa, possono conservare il
legame con la Patria e svagarsi, ma anche contare sulla solidarietà e
sull'aiuto di chi si è già perfettamente inserito nel contesto tedesco. Qui
approda Salvatore, un giovane calabrese sprovveduto e pasticcione che, incapace
di reale integrazione, finisce – come tanti suoi connazionali – per campare ai
margini della società di accoglienza. La sua insicurezza lo induce a vantare
una inesistente relazione con la bella Giovanna, che lo ha seguito in Germania
per sfuggire a un pesante clima familiare e costruire il proprio progetto di
vita, e ad Angelo, figlio dei gestori di Casa Italia, pare davvero strano che
lei abbia trovato qualcosa di interessante in quel compaesano sciocco.
Ma l'ingenuo cowboy di Calabria
pare improvvisamente cambiare natura: la sua rozza semplicità vira verso
l'irrequietezza e la violenza, tanto da sconvolgere la sua coinquilina,
costretta a cercare sostegno in Angelo per proteggersi e per comprendere in
quali strani giri sia capitato l'amico. E mentre la storia di Salvatore corre
sul filo del rasoio, tra i due giovani nasce un forte sentimento che la dolce
determinazione di Giovanna trasforma nella prima profonda esperienza di vita di
Angelo.
Attraverso le figure di Salvatore
e di Giovanna, la voce narrante di Angelo – che riserva a sé, come personaggio,
il racconto di un input sentimentale capace di emanciparlo da un'educazione
familiare tradizionalista e restrittiva – va a rappresentare due opposti
modelli di migrante tuttora attuali: quello del "cowboy" senza né
arte né parte, e come tale a rischio di devianza,
e quello di chi si allontana
dalla terra d'origine con chiarezza di obiettivi, conservando il proprio
baricentro e cogliendo ogni opportunità dall'esperienza straniera senza
rinunciare a un millimetro di identità personale.
Angelo PETTOFREZZA - È nato nel 1947 a Copertino (Lecce).
Nel 1961 lascia Campobasso, dove ha trascorso la sua infanzia, per trasferirsi
a Bad Godesberg (Germania) dove vivevano i suoi genitori per motivi di lavoro
dal 1960. Per verificare le sue conoscenze linguistiche, si presenta agli esami
di interprete presso la Camera Industria e Commercio di Bonn, superandoli nel
1973.
È sposato dal 1974 ed ha tre
figli. È stato impiegato dapprima presso l'Ufficio culturale dell'Ambasciata
d'Italia a Bonn, in seguito presso l'Ufficio Scuole del Consolato Generale
d'Italia di Colonia, poi presso il Consolato d'Italia a Coira (Svizzera). Dopo
un anno di permanenza in Italia (Scuola media Statale di Novoli/Lecce), dal
1999 al 2006 ha
lavorato presso l'Ufficio Scuole dell'Ambasciata d'Italia a Berlino. Rientrato
in Italia, è in pensione dal settembre 2007 dopo aver lavorato presso
l'Istituto Comprensivo di Lequile. Ha stampato una raccolta di poesie in
tedesco Jugendschwächen e una in italiano Sogni di gioventù. Nel 2006 e 2007 è
stato invitato rispettivamente al secondo e terzo "Incontro Poetico
d'Europa" di Cervara di Roma.
Ha tradotto in tedesco la
biografia di San Giuseppe da Copertino scritta da p. Bonaventura Danza Ofmconv.
giovedì 15 agosto 2013
Libri della settimana: un’estate da brivido! - Sky Arte
Libri della settimana: un’estate da brivido! - Sky Arte: In attesa che a settembre arrivi anche in Italia il nuovo thriller di Jean-Cristophe Grangé non mancano, in libreria, gialli intriganti da portare sotto l’ombrellone. Dalla Torino multietnica di Amara Lakhous all’inquieta provincia di Cosimo Argentina
mercoledì 14 agosto 2013
Le avventure di Eve, Bridget Jones made in Parma – Libri - Blog - Parma - Repubblica.it
Raffaella Bossi: d’estate leggo solo libri d’avventura. Spesso gli stessi – Varese Report
Da venerdì riapre a Reggio il mercatino del libro usato - Cronaca - Gazzetta di Reggio
martedì 13 agosto 2013
SKINWALKER di Faith Hunter. Traduzione di Silvia Demi (Fanucci). In libreria dal 29 agosto 2013
Con Skinwalker cominciano le
avventure di Jane Yellowrock un akiller sexy, spietata, cinica e maledettamente
in gamba. Una gustosa miscela di fantasy, mystery e romanticismo che
coinvolgerà i fan di tutti e tre i generi.
È passato solo un anno da quando
Jane ha quasi perso la vita lottando contro una pericolosa famiglia di vampiri
che infestava un’indifesa cittadina. Ora, dopo una lunga convalescenza, è
pronta a saltare di nuovo sulla sua moto per dedicarsi a una nuova missione:
Jane viaggia leggera, solo qualche vestito e i suoi attrezzi da ammazzavampiri
professionista. Questa volta a pagare per i suoi servigi sarà proprio una
vampira, una tra le più anziane e potenti di New Orleans, alle prese con un
collega fuori controllo che mette a rischio l’intera comunità. Ma se i
non-morti hanno poteri oscuri e insondabili, anche Jane ha le sue armi non
convenzionali. Lei è una skinwalker, una mutaforma di sangue cherokee: può
trasformarsi in qualsiasi creatura e contare sugli istinti primordiali,
affinati e selvaggi che fanno parte della sua natura ferina. Istinti che
dovrebbero tenerla lontana da un affascinante biker cajun con misteriosi
tatuaggi sul braccio...
Faith Hunter è un’acclamata
scrittrice di romanzi urban fantasy, che fanno capo alle serie Jane Yellowrock
e Mage Rogue. Sotto lo pseudonimo di Gwen Hunter, scrive anche storie fantasy e
thriller. Ha all’attivo venti
romanzi pubblicati in 28 Paesi.
lunedì 12 agosto 2013
MINDSPACE - Un killer senza regole di Alex Hughes (Fanucci). Traduzione di Caterina Chiappa. In libreria dal 29 agosto 2013
Appassionata di fantascienza sin da piccola, la giovane Alex Hughes ha scritto
un libro molto particolare, una divertente combinazione di Chinatown e Blade
Runner.
Lavoravo per l’Ordine dei
telepati, prima che mi buttassero fuori a calci per una questione di droga di
cui io ero solo in parte responsabile. Adesso lavoro per la polizia, sono
consulente della detective Isabella
herabino, la aiuto a mandare criminali e assassini dietro le sbarre.
Nessuno sa entrare come me nelle loro menti contorte, e questo fa di me il
migliore negli interrogatori, ma non il più amato nel dipartimento. I
poliziotti non si fidano dei telepati, e l’Ordine dei telepati non si fida di
me. Ma io sono l’unico di cui tutti dovranno fidarsi, se vogliono trovare il
colpevole della scia di morte che sta insanguinando Atlanta. Anche perché
bisogna trovarlo in fretta: ho appena avuto una visione del futuro in cui il
prossimo a morire sarò io.
Alex Hughes è stata una lettrice appassionata fin dal primo libro
di fantascienza che le regalò suo nonno. Da allora ama le grandi storie di
qualsiasi genere esse siano: sci-fi, fantasy e thriller. Adora anche lo swing,
la cucina, il tetris e le neuroscienze, non necessariamente in quest’ordine.
Vive ad Atlanta.
domenica 11 agosto 2013
In fuga di Kevin Bearne. Traduzione di Stefano A. Cresti (Fanucci). In libreria dal 29 agosto 2013
Un affabulatore scoppiettante
rende questo inizio di saga un urban fantasy di prima qualità, che piacerà ai
fan della mitologia celtica e non solo.
Atticus O’Sullivan, l’ultimo dei druidi,
risponde ‘ventuno’ quando gli chiedono l’età, ma non sono anni, sono secoli. A
Tempe, in Arizona, nessuno ha motivo di approfondire: tutti credono al
giovanotto irlandese con il braccio tatuato che gestisce tranquillamente la sua
libreria dell’occulto. Nessuno sospetta che sia una copertura per un fuggitivo
che ha rubato la leggendaria Fragarach, la spada in grado di trapassare
qualunque armatura, a un dio celtico che non l’ha presa per niente bene e che
gli dà la caccia, sempre più irritato e vendicativo ogni secolo che passa. Ma
non si può rimanere nascosti a lungo nell’era di internet, e la divinità
furiosa sta per piombare su di lui. Atticus avrà bisogno di tutti i suoi poteri
e dell’aiuto della sua eterogenea schiera di amici: dalla seducente dea della
morte al premuroso levriero irlandese con cui ha un dialogo costante, fino alla
consulenza di uno studio legale di licantropi e vampiri islandesi, sbarcati in
America ai tempi di Eric il Rosso... La mitologia celtica non è mai stata così
a suo agio in Arizona, con un eroe geniale, audace e irriverente come Atticus.
Kevin Hearne è un nerd di mezza
età che ama ancora i fumetti, l’heavy metal vecchia scuola, abbracciare gli
alberi e dipingere soldatini. Ha ottenuto un grande successo con Le cronache
dell’ultimo druido, una saga in sei volumi di cui In fuga è il primo capitolo.
Vive con la moglie, la figlia e i cani in un piccolo cottage.
sabato 10 agosto 2013
IL LIBRO SEGRETO DEL SIGNORE OSCURO di Paul Dale (Fanucci Editore). Traduzione di Taddeo Roccasalda. In libreria dal 29 agosto 2013
Diventare un Signore Oscuro non è
facile. Ci sono eroi da sconfiggere e battaglie da combattere. La semplice
ambizione di dominare il mondo e piegare tutti alla propria volontà non basta.
Dopo molti fallimenti il Male decise di puntare su una maggior ispirazione da
infondere negli aspiranti tiranni e scrisse un manuale per i signori oscuri.
Purtroppo per secoli se ne è persa traccia, fino a quando non è finito nelle
mani di Morden, un giovane che dall’umile paese natale si è trasferito a
Bindelburg per frequentare la Scuola per Giovani Mastri e Potenziali Birrai.
Morden è diverso dai coetanei: pur essendo solo un ragazzo, ha un fiuto per gli
affari da far invidia ai potenti del pianeta; e soprattutto è in possesso di
oscuri poteri mentali con cui riesce a ottenere tutto ciò che desidera. Al
collo ha un inquietante pendaglio a forma di drago che sembra racchiudere in sé
il mistero delle sue origini. Ma forse sarebbe meglio lasciarlo irrisolto,
visto che sarà un’orda ripugnante di orchi a svelargli il compito a cui è
destinato dalla nascita: diffondere il Male nel mondo!
Paul Dale vive a Bath, in
Inghilterra. Quando non scrive, va in bicicletta. Il libro segreto del Signore
Oscuro è il suo primo romanzo. Paul Dale si è laureato in Fisica alla Bath
University e ha conseguito un Master in Scrittura Creativa presso la Bath Spa
University.
venerdì 9 agosto 2013
giovedì 8 agosto 2013
mercoledì 7 agosto 2013
CHE DIAVOLO SEI? di Gianni Sini e Marcello Stanzione (Sugarco Edizioni). Un esorcista e un demonologo a confronto
«Chi non prega il Signore, prega
il diavolo». È la citazione sorprendente di Papa Francesco. E ancora: « Quando
non si confessa Gesù Cristo, si confessa la mondanità del diavolo, la mondanità
del demonio». Gli autori, don Gianni Sini, esorcista, e don Marcello Stanzione,
demonologo, intendono correggere la mentalità contemporanea che vede nel
diavolo solo la personificazione del male o la nostra incapacità di fare il
bene. Ci si creda o no, il diavolo esiste. E scegliere di non credere nel
diavolo – affermano gli autori – non ti proteggerà da lui. È interessante,
all’interno del libro, il confronto su questo argomento tra esorcisti italiani
di provata esperienza, l’intervista realizzata dall’esorcista ad uno psicologo
clinico e psicoterapeuta, ma, per i lettori, la parte più coinvolgente è quella
delle testimonianze di diverse persone, alcune già liberate dal maligno, altre
in via di guarigione. Don Gianni e don Marcello si richiamano al Magistero
della Chiesa ribadendo che il Male non è più soltanto una deficienza, ma una
efficienza, un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore. Dalle
tentazioni nessuno è escluso. Papa Francesco ci ha dato una iniezione di
speranza e, col suo stile semplice e comunicativo, ci ha incoraggiati: «Non
cediamo al pessimismo, a quell’amarezza che il diavolo ci offre ogni giorno;
non cediamo allo scoraggiamento».
Marcello Stanzione Salerno,
1963), ordinato sacerdote nel 1990, teologo, ha fondato, l’8 maggio 2002,
l’Associazione Milizia di San Michele Arcangelo – www.miliziadisan
michelelarcangelo.org – per la retta diffusione della devozione ai Santi
Angeli. Ha creato un Centro di Angelologia, dotato di Biblioteca e Centro
Documentazione, la Mostra permanente sulla devozione agli Angeli e il Centro di
spiritualità «Oasi di San Michele». Ogni anno organizza e presiede il Meeting
Nazionale di Angelologia. Noto conferenziere, spesso invitato a programmi
televisivi e radiofonici, ha scritto oltre 50 libri sugli angeli e tematiche
affini, tradotti in diverse lingue. Per Sugarco ha pubblicato: Gli arcangeli
(2011), Gli angeli custodi, con Paola Bargelli-Calcari (2011), I santi e il
demonio (2012), Angeli e mistiche, con suor Miriam Castelli (2012) e, con
Andrea Menegotto, Il ritorno degli angeli (2013).
Gianni Sini nato a Laerru (SS)
nel 1955, è stato ordinato sacerdote nel 1980. Ha svolto e svolge
il suo ministero pastorale come parroco. Docente al Liceo Classico, rettore del
Seminario di Tempio Pausania è cappellano nelle carceri da oltre dieci anni. Dal
1996 è assistente ecclesiastico regionale dell’Unitalsi. È direttore del
periodico diocesano Gallura e Anglona, del bimestrale La Frisaia e dell’organo
ufficiale dell’Unitalsi Pellegrinaggi Mariani. È responsabile dell’Ufficio
Comunicazioni Sociali della diocesi. Attualmente è parroco della parrocchia
Nostra Signora de La Salette in Olbia. Svolge il ministero di esorcista dalla
fine degli anni Ottanta. Ha partecipato a trasmissioni televisive sulle reti
nazionali e a conferenze in diverse città italiane. Per Sugarco ha pubblicato:
Quando parlo col diavolo (2012)
martedì 6 agosto 2013
lunedì 5 agosto 2013
domenica 4 agosto 2013
stefano donno: I Poteri Curativi della Vitamina D - Libro di Soram Khalsa (Macro Edizioni)
sabato 3 agosto 2013
stefano donno: Pnl Essenziale - Libro di Steve Bavister, Amanda Vickers (Alessio Roberti Editore - Nlp Italy)
venerdì 2 agosto 2013
Puteca all’aperto da Kurumuny domani a Martano con le Salentine di Kurumuny Edizioni
In occasione della terza ed ultima serata della
rassegna Sentieri a Sud, sabato 3 agosto, dalle 21.00 in località Kurumuny
a Martano si terrà la presentazione ufficiale del progetto “Le Salentine carte
da gioco”.
Per questa serata, la suggestiva campagna di
Kurumuny diventerà una puteca
all’aperto, per ritrovare l’atmosfera di un’epoca in cui le puteche erano i luoghi della socialità,
della convivialità e dello svago dopo un’intera giornata di lavoro.
Un tempo diffusissime in tutta la provincia e poi
progressivamente scomparse, tanto che oggi si possono contare sulle dita di una
mano, le puteche sono
state dei veri e propri centri di aggregazione. Racconta Luigi Chiriatti, tra i
più importanti ricercatori di storia orale, che proprio la puteca era il
luogo dove si potevano ritrovare i grandi cantori della comunità. L’ambiente
ideale dove, tra un mezzoquintu di vino e una partita a carte, questi
personaggi raccontavano storie e si lasciavano andare in finissimi canti, che
oggi costituiscono quel corpus sonoro
che è pietra miliare della nostra terra. Lungi dall’essere luoghi incantevoli e
paradisiaci, di tanto in tanto le puteche erano anche teatro di sonore
litigate e comunque ambienti prevalentemente frequentati da un pubblico
maschile adulto.
L’augurio è di
trascorrere una piacevole serata, all’insegna del buon cibo genuino e della
socialità.
Saranno ospiti ‘U Papadia e Guitar Armando con Mercati
generali, racconto in musica.
Sarà proposto un menù popolare, si potranno
gustare pezzetti di cavallo al sugo, melanzane fritte, friselle ‘ncapunate,
uova lesse, frittura di paranza e bruschette con ricotta forte e sarde. Il
tutto tra una partita a scopa e un buon bicchiere di vino.
* * *
Le Salentine sono carte da gioco regionali, che attraverso la rivisitazione
dei quattro semi raccontano la simbologia del Salento, offrendo cenni su
tradizioni, riti e miti, usi e costumi e riferimenti architettonici.
La realizzazione manuale, l’attenzione per il
dettaglio, il recupero del simbolismo della tradizione e la cura del packaging
fanno de Le Salentine un vero e proprio oggetto d’arte.
In pochi “centimetri plastificati” è racchiusa
l’anima pulsante di un territorio. Il gioco diventa così un modo per entrare in
una terra in punta di piedi e scoprirne le bellezze.
Mercati
generali
è un viaggio divertente che congiunge
due mondi diversi, il Salento e Roma, animato dai sogni di due ragazzi alla
fine degli anni ’70, ambientato nella notte che vive e lavora, mentre le città
dormono ignare.
Info:
info@kurumuny.it
| 3299886391 | 0832801528
upapadia@gmail.com | 338 681488
giovedì 1 agosto 2013
LEOPOLDO, UN AMICO A MOTORE BATTENTE di Carmen MARI (Lupo editore)
La fine dell’anno scolastico
rende triste Leopoldo, uno scuolabus magico che vive per i suoi bambini. Come
farà a stare senza di loro per tutta l’estate? E, una volta trovata la geniale
soluzione, come portare in gita la piccola Giulia, la bimba speciale a cui
tutti vogliono bene? Una stravagante combriccola di amici si inventa vacanze
che più belle non si può, ma non finisce qui, perché in contrada Lamalunga…
Carmen Mari - Docente
specializzata ha compiuto percorsi di studio presso la Facoltà di Psicologia
dell'Università La Sapienza di Roma dove ha approfondito speciali tecniche
didattiche e di comunicazione. Collabora con le Facoltà di Scienze della
Formazione delle Università di Bari – Foggia – Lecce e con Agenzie Territoriali
in qualità di Docente Formatore. Conduce corsi per l'infanzia di motivazione
alla lettura e scrittura creativa, anima laboratori grafico-tattili e fa del
gioco un ricco veicolo per meravigliose possibilità di crescita. È creatrice
della collana "ilibriazzurri" edizione Suma, ha pubblicato con La
Scuola Brescia, Omega Torino, Giunti Firenze, N. Milano Bologna, Ragusa Bari,
Suma Bari. La sua grande passione è la scrittura, apprezza la pittura il teatro
e i viaggi. Ama rifugiarsi nella sua bianca casa fra gli ulivi del Salento
luogo molto amato e ispiratore di magiche storie.
Iscriviti a:
Post (Atom)