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mercoledì 20 novembre 2024

Le ragazze di Urania Cottage di Stacey Halls (Neri Pozza)

Ambientato nell’Inghilterra che ha ispirato David Copperfield, l’ultimo romanzo della «nuova Hilary Mantel» (Cosmopolitan) è un inno all’incrollabile audacia, alla perseveranza, alla forza corale delle donne.


Urania Cottage, immerso nella dolcezza del paesaggio inglese, a parte il nome non ha molto della casa di campagna, col suo corrimano di legno lucido, il salotto color prugna che emana una sensazione di lusso pacato. Urania Cottage è la prima pagina del primo capitolo di una nuova vita, o così dice Mr Dickens, il gentiluomo vivace ed energico che le ha condotte fin lì. A Martha, arrivata da poco, ricorda una casa di bambola, di quelle dove il fuoco finto è fatto di nastrini colorati e le finestre non si aprono. Forse, pensa, anche la generosità di cui le ospiti beneficiano potrebbe non essere del tutto autentica. Le ragazze del Cottage, infatti, sono tutte come lei: spinte ai margini della società, con un passato ingombrante frutto di scelte sbagliate. Un passato che vogliono cancellare. Anche Angela Burdett-Coutts, colei dalla cui prodigalità dipende l’esistenza di quel rifugio per donne cadute, è tormentata, seppur non dalla miseria. È appena stato rilasciato dalla prigione l’uomo che l’ha perseguitata per anni e che ora, nonostante il tempo tra scorso, è ancora ossessionato da lei. I mondi di Angela e delle ragazze finiranno presto per scivolare l’uno nell’altro, e tutte impareranno che per libertà e indipendenza c’è sempre un caro prezzo da pagare.



𝐀𝐍𝐍𝐀 𝐌𝐄𝐎𝐋𝐀, 𝐍𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐭𝐚𝐧𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐨𝐛𝐫𝐚 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐞 (𝐒𝐚𝐠𝐚 𝐈𝐧𝐠𝐚𝐧𝐧𝐢 𝐏𝐞𝐫𝐟𝐞𝐭𝐭𝐢 #𝟒) - 𝐛𝐨𝐨𝐤𝐭𝐫𝐚𝐢𝐥𝐞𝐫

martedì 19 novembre 2024

Booktrailer TAN SENCILLO

Esce una nuova raccolta poetica dal titolo Cantico degli amanti – Dalla parte del marito di Sabatina Napolitano per i Quaderni del Bardo Edizioni

Una nuova raccolta poetica intitolata “Cantico degli amanti – Dalla parte del marito” è disponibile sugli scaffali, pubblicata da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno. L’autrice, Sabatina Napolitano, si impegna in una rilettura e riscrittura del “Cantico dei Cantici di Salomone”, distribuendo l’opera in sei sezioni che esplorano varie sfaccettature dell’amore. La prefazione del volume è stata curata da Pasquale Vitagliano, mentre Gianpaolo G. Mastropasqua ha offerto la sua già riconosciuta esperienza per la postfazione.

L’estasi amorosa è imponderabile. Il sentimento amoroso è indomabile. Le forme più comuni per rappresentarlo riempiono di sabbia le mani di chi voglia comprenderlo realmente. Non bastano le frasi rimate nascoste nei cioccolatini, neppure le meccaniche del sesso epigrammatico. Per fare un’esperienza di quanto rovente possa essere la materia dell’amore e nello stesso istante vibrante di una tensione mistica estrema fino al punto in cui dolore e piacere si toccano sorpresi, si può leggere questo Cantico degli amanti – dal lato del marito di Sabatina Napolitano. Come precisa la stessa autrice, la raccolta è un poema che rilegge (e riscrive) il Cantico dei Cantici di Salomone. Si divide in sei sezioni. In una di queste l’amante-marito diventa eteronomo della stessa poetessa. Mario Luzi, Herman Hesse, Özdemir Asaf, Hafez, ci accompagnano con i loro testi in questa inchiesta amorosa.

 

Mentre mi spogli diglielo a dio/ che per te sono la California, New York./ Diglielo a dio che io sono tutte le tue città. Prima e fuori da ogni lettura allegorica, ammesso che ce ne sia una, la sorgente di questo testo è il profondo desiderio amoroso dell’autrice. Sgorga dal profondo, l’eco risale da distanze lontanissime che non serve né colmare né esplorare, in quanto contengono la matrice da cui tracima il magma poetico, un mistero che invita alla conoscenza, non al disvelamento. Di questo fuoco scuro/ possa bruciare il tuo desiderio/ fin tanto che non lo spegni a me vicino./ (…) Sono una stella dal fuoco scuro,/ bevo vino dormendo con santi e poeti. Il fuoco è l’elemento che alimenta la vis poetica della Napolitano. (dalla prefazione di Pasquale Vitagliano)

 

‘‘Questa raccolta, coraggiosa e intenzionalmente a tratti scentrata dal proprio tempo, nonostante l’utilizzo talvolta di lemmi ‘social’, è in realtà un viaggio nella divergenza del sentire dove tutti i numi tutelari personali della poesia d’amore, orientali e occidentali, vengono convocati benché sfiorati, vengono invocati per salvare il nostro tempo dall’assenza d’Amore. In virtù e in correlazione con il Cantico delle origini, il marito e la moglie potrebbero sia essere maschio e femmina reali, sia coppia idealizzata o adamitica, nonchè estrema metafora, ossia rimanderebbero a Dio che ha in sposa la Terra/Umanità. Sabatina Napolitano, che può vantare una rara e sedimentata conoscenza letteraria contemporanea in rapporto alla giovane età, sia per il suo percorso personale che per la sua evoluzione e trasversalità in scrittura, è da ritenersi senza alcun dubbio, e questa raccolta lo conferma, tra le più autentiche poetesse italiane della sua generazione’’. 

(dalla postfazione di Gianpalo G. Mastropasqua)

 

Sabatina Napolitano, classe ‘89, è una poetessa, scrittrice, insegnante. Suoi testi sono apparsi nella rivista Gradiva, su La poesia e lo Spirito, Nazione Indiana, Neobar, Poesia del nostro tempo e diverse altre testate. La sua prima raccolta poetica è del 2010. Ha pubblicato un romanzo e otto libri di poesia.


lunedì 18 novembre 2024

Quando intrecciavamo fiori di Astrid Mazzola - Booktrailer

volker Hermes. Hidden portraits. Ritratti ri-velati. Ediz. bilingue (5 Continents Editions)

"Ritratti ri-velati" di Volker Hermes, ci invita a un viaggio affascinante attraverso l’arte del ritratto, esplorando i confini tra identità e maschere sociali. L’artista tedesco realizza collage fotografici basati su ritratti storici, nascondendo i volti dei soggetti con maschere, tessuti o parrucche elaborate. L’intrigante peculiarità di queste opere risiede nell’utilizzo esclusivo di elementi già presenti nei dipinti originali: nessuna aggiunta viene effettuata, solo una sapiente manipolazione di ciò che già esiste. Nell’intervento dell’artista, i volti scompaiono dietro la maschera, celando l’individualità e riconducendo l’attenzione verso i simboli di status e le convenzioni sociali dell’epoca. Hermes ci invita a riflettere su come il nostro sguardo contemporaneo, estraneo ai codici vestimentari del passato, percepisce queste immagini. La maschera diviene metafora della difficoltà di cogliere l’essenza di un individuo al di là delle apparenze e dei ruoli sociali. Nella sezione finale del libro Hermes rivela le immagini originali accompagnandole da brevi didascalie informative. L’opera di Hermes non si limita a una semplice manipolazione estetica, ma diventa occasione di profonda riflessione sul ruolo dell’arte come strumento di rappresentazione e sul complesso rapporto tra immagine e identità. "Ritratti ri-velati" ci stimola a riconsiderare il nostro sguardo sui ritratti del passato, invitandoci a interrogarci sul significato intrinseco di queste opere e sul potere che esse hanno di plasmare la nostra percezione della storia e della società




domenica 17 novembre 2024

Booktrailer "Il figlio del Paradiso"

L'età dell'oro di Wang Xiaobo (Carbonio Editore)

Wang Xiaobo, autore di culto per generazioni di lettori, racconta con una voce eccentrica e sarcastica un mondo grottesco e al contempo fin troppo autentico. Una scrittura franca e provocatoriamente irriverente, espressa attraverso una cura minuziosa del dettaglio e sorprendenti scintille poetiche, che offre una satira coraggiosa e dissacrante della Cina del tempo.

«Il cielo volgeva al tramonto e le nuvole fluttuavano pigramente, con lo strato inferiore già inghiottito dal buio e quello superiore ancora avvolto dalla luce. Quel giorno compivo ventun anni, erano i miei anni d’oro ed ero pieno di belle speranze. Volevo amare, mangiare, diventare in un attimo quella nuvola a metà tra luce e buio. Solo più tardi avrei capito che la vita invece è una lenta serie di mazzolate.»

«Un romanzo che parla di lussuria e di perdita nella Cina della Rivoluzione Culturale, con un’idea che sottende ogni singola pagina: trovare un modo per resistere alla coercizione.» - New York Times


«Un racconto comico sui regimi oppressivi, fatto di meravigliosi eufemismi e un’irriverenza estrema, con una voce
che sa essere a volte brillante, a volte bizzarra, a volte sarcastica. Uno scrittore originalissimo, da scoprire.» - Kirkus Reviews


Nella Cina della Rivoluzione Culturale, il ventunenne Wang Er viene spedito nelle remote campagne dello Yunnan. La sua ‘rieducazione’ si trasforma in una iniziazione al sesso quando incontra la giovane dottoressa Chen Qingyang e comincia con lei una storia d’amore illecita, che dovrà descrivere nelle sue lunghe e scabrose ‘confessioni’ al Partito, infarcite di dettagli erotici a uso e consumo delle autorità. Vent’anni dopo, Wang Er lavora a Pechino in università e passa le sue giornate nella mediocrità degli anni ’80, tra servilismo, trasgressioni e sesso gratuito, con il pensiero sempre rivolto al passato suo e dei suoi coetanei: anni di pestaggi e suicidi, di controllo sociale e delazioni, ma anche di amore vero, eroismo e audaci fughe dalla realtà. Scritto nel 1982 ma pubblicato in Cina soltanto nel 1994, “L’età dell’oro” continua ancora oggi ad appassionare e a commuovere



sabato 16 novembre 2024

Leggende, fatti e meraviglie di Napoli di Alexandre Dumas (quodlibet)

Quest’opera di Dumas si legge come un romanzo; pubblicata in francese nel 1843 col titolo "Le Corricolo", che è il nome di una piccola carrozzella tirata da un cavallo con la quale Dumas poteva girare per Napoli e passare per i più stretti vicoli, dove raccoglieva e si appuntava i tanti aneddoti, le osservazioni dirette, i racconti e le leggende che circolavano per questa città unica, molto amata, piena di vita, come un’Italia a sé, con la sua storia, i suoi usi e costumi e le credenze leggermente pagane; e dove uno sfarzo meraviglioso stava accanto alla più toccante miseria. L’amore per l’Italia lo mise poi al fianco di Garibaldi nella famosissima spedizione dei Mille che terminò appunto a Napoli, dove nel 1864 fu nominato Conservatore dei Musei, promuovendo gli scavi di Pompei. Qui parla animatamente della singolarità dei quartieri di Napoli, dell’opera lirica, dei cosiddetti lazzaroni, del re «Nasone» Ferdinando I con relativi e risibili aneddoti, della jettatura e degli jettatori più potenti e innominabili, e poi san Gennaro coi relativi miracoli, l’ingresso all’Inferno, ecc. ecc., e anche parla delle sue personali avventure napoletane. Tutto scritto con la maestria e la vivacità del Dumas romanziere fluviale, allora al colmo della sua gloria. La postfazione di Luigi Morrone inquadra il libro nella vita di Dumas a quell’epoca, e delle sue fonti d’informazione.



VERONIKA DECIDE MORIR - BOOKTRAILER

venerdì 15 novembre 2024

L'incarico ovvero Sull'osservare di chi osserva gli osservatori. Novella in ventiquattro frasi di Friedrich Dürrenmatt

«Tra gli scrittori svizzeri del Novecento, nessuno possiede la forza drammatica, l’istinto farsesco, l’intelligenza, l’ironia, il sinistro entusiasmo di Friedrich Dürrenmatt». (Pietro Citati)



Book trailer del libro "Piena di Grazia" di Vittorio Salmeri

giovedì 14 novembre 2024

Addomesticare l'architettura. L'Occidente e la distruzione dell'abitare di Franco La Cecla (UTET)

Da millenni l’umanità ha sempre saputo abitare. Ma è bastato un secolo di edilizia, cemento armato e architettura “moderna” per cancellare questa straordinaria capacità di vivere bene in un luogo, rispettandolo. All’inizio del secolo scorso, quando gli olandesi conquistarono l’Indonesia rimasero sconcertati dalle abitazioni dei popoli locali. Quelle case senza pareti, fatte di tetti e piloni per favorire la circolazione dell’aria mettevano in discussione uno dei principi cardine dell’abitare borghese ottocentesco, ovvero i muri e la loro capacità di delimitare le proprietà e chiudersi all’esterno. Gli usi locali furono giudicati selvaggi, la convivenza di più famiglie una scandalosa promiscuità, le case tipiche, le karo batak, vennero descritte come luoghi bui e inospitali. Gli olandesi sovrapposero il proprio stile di vita a quello degli indigeni, ignorando totalmente le forme di vita locali che avevano generato quegli usi. Lo stesso è avvenuto in tutti i mondi raggiunti dalla modernizzazione occidentale, dall’Africa alla Cina. I costumi del luogo sono sempre primitivi, le popolazioni autoctone vanno rieducate. Tra le armi utilizzate dall’imperialismo coloniale la meno discussa è sicuramente l’architettura, ma è attraverso l’imposizione urbanistica che si nega la legittimità indigena, si ignorano usi millenari, si cancellano culture. Per secoli, a volte seguendo un impulso messianico, i colonizzatori hanno edificato e stravolto, demolito e progettato secondo canoni validi per l’Occidente. Decenni dopo quello che rimane è un appiattimento dei modi di abitare, ormai snaturati, piegati alle volontà coloniali prima, alle speculazioni delle compagnie di real estate e del cemento armato oggi. L’individuo e il suo rapporto con il mondo sono subordinati all’architettura. Lo spazio domestico è svuotato delle sue funzioni vitali. Dopo il successo di Contro l’architettura, Franco La Cecla ci invita a sottrarre l’abitare alla tirannia di architetti e urbanisti, a recuperare i gesti della domesticità, a difendere il nostro diritto di modellare gli spazi in cui viviamo.



#booktrailer Viața întârziată a lui Amy Byler - Kelly Harms

mercoledì 13 novembre 2024

Macellerie. Guerre atroci e paci ambigue di Siegmund Ginzberg (Feltrinelli)

Macellerie è un resoconto storico, ma soprattutto un raggelante promemoria della nostra barbarie, e un monito perché a tutte le guerre si ponga un sigillo di pace. Antichi conflitti, distruzioni bibliche, paci insolute e atrocità. Dalla Cina all’India, dalla Mesopotamia alla Grecia antica.


Ogni epoca ha i suoi catastrofismi. È impressionante quanto le profezie si somiglino. Anche a secoli o millenni di distanza. Verrebbe da dire che fanno parte del Dna della nostra specie. Tutte le civiltà, tutte le religioni, dalla Cina, all’India, alla Mesopotamia, alla Grecia antica, hanno i loro miti e quasi tutte hanno un diluvio, o altro cataclisma, da cui poi però si rinasce. Creazione, distruzione, trasformazione sono complementari, indissolubilmente legate fra di loro. Ma forse nessuno ha saputo predire e lamentare disgrazie, devastazioni, massacri, genocidi, bene e poeticamente quanto i profeti d’Israele. “Tutto il Paese sarà devastato”, dice il Signore degli eserciti alla Palestina per bocca di Geremia. Ed è proprio dal racconto di questi “terrori” che muove Siegmund Ginzberg nel restituirci la successione di antichi conflitti, riconciliazioni e atrocità che hanno segnato il lungo corso della storia umana. Biblici infanticidi, eroi greci tragici e trucidati, crudeltà e torture “per generare terrore” si dipanano nella loro vivida ferocia davanti ai nostri occhi per scoprire che i profeti prevedono da sempre la fine del mondo e i guerrieri distruggono e fanno scempio da sempre della vita umana anche se con armi diverse.

This Book Wants You To be Happy | INPress Book Trailer

martedì 12 novembre 2024

Il vuoto e il fuoco. Per una clinica psicoanalitica delle organizzazioni di Massimo Recalcati (Feltrinelli)

Quando una organizzazione respira bene ed è generativa e quando invece si ammala disperdendo la sua potenza?
Un ripensamento radicale del soggetto collettivo attraverso la luce della psicoanalisi.


In questo libro Massimo Recalcati offre una sintesi del suo lavoro clinico nelle organizzazioni. Viene delineata una teoria inedita del soggetto collettivo, dei suoi fantasmi inconsci, dei suoi sintomi prevalenti e delle sue risorse. Le figure del vuoto centrale e del fuoco sono descritte come decisive per consentire a una organizzazione di attivare il suo potenziale generativo: il vuoto consente la circolazione plurale dei discorsi mantenendo acceso il fuoco del desiderio e, a sua volta, questo fuoco preserva il vuoto da ogni possibile otturazione mortifera. Si tratta di una circolarità virtuosa che ogni organizzazione che respira bene deve sapere attivare e preservare nel tempo. Se i populismi contemporanei hanno descritto le istituzioni come nemiche della vita, in questo libro esse ritrovano tutta la loro poetica: come durare nel tempo mantenendo vivo lo slancio “misterioso e commovente”, come direbbe Pasolini, del loro inizio?

Puccini '900. La seduzione della modernità (booktrailer)

lunedì 11 novembre 2024

Bring my Daddy back! 『Sticky Bed』 | BookTrailer

Tante parole, poi l'amore di Giulio Perrone (SEM)

Scorrono senza essere davvero vissute le dieci vite che attraversano l’intera giornata di questo romanzo. Personaggi che abitano, quasi come ospiti, esistenze incasellate, ligi ai ruoli di padri amorevoli, mariti presenti, docenti irreprensibili, madri attente, donne senza cedimenti, professioniste impeccabili. Ma l’equilibrio che hanno faticosamente trovato rischia di saltare.


Chiusa la porta di casa o dello studio, si rivelano uomini e donne in fuga dal presente in cui sono costretti, che guardano con nostalgia e rimpianto a una stagione passata, quella in cui i sogni si potevano ancora rincorrere. Adesso, invece, si sentono intrappolati in un’idea di sé distorta e in cui non si riconoscono. Negarsi la possibilità di esistere in modo autentico li fa soffrire, ma non hanno il coraggio di confessare chi sono e cosa desiderano davvero. Nulla cambia, senza un dissesto, eppure non hanno la forza di scatenare questo terremoto. Giulio Perrone mette in scena una serie di doppie vite che procedono parallele, a volte sembrano a un passo dal cedere, altre volte vicine a un gesto rivoluzionario capace di stravolgere tutto. Nessuno di loro ha fatto però i conti con il potere del caso, capace di scoperchiare vasi che sembravano ermetici. Nessuno di loro è preparato a mostrare la maschera che da troppo tempo indossa.




domenica 10 novembre 2024

Paradise Garden di Elena Fischer (Gramma Feltrinelli)

 Una madre single, una figlia adolescente, la loro vita fatta di piccole cose e di uno struggente amore reciproco nutrito da un sogno: partire in vacanza insieme verso il mare.

«Paradise Garden è uno dei migliori romanzi dell’anno. Elena Fischer racconta la storia della quattordicenne Billie, che sembra non avere più radici in questo mondo, in un modo incredibilmente bello e struggente.» - Die Zeit

«Questo romanzo è un piccolo miracolo, una grande sorpresa.» - Claudio Armbruster, ZDF heute journal

«Un dramma familiare tanto commovente quanto irresistibile.» - Katharina Teutsch, Frankfurter Allgemeine Zeitung

«Una voce che si lascia seguire come per incanto per le sue acute osservazioni e il grande talento narrativo.» - Maja Hattesen, SWR Kultur


Billie ha quattordici anni e vive con la madre in un caseggiato di periferia, una piccola città colorata di cinque stabili disposti a semicerchio. Ogni mattina Marika, sua madre, esce dall’edificio dipinto di giallo e va a fare le pulizie in un grande cubo di vetro, pieno di gente in completi costosi che la guarda come si guarda un carrello o una pianta. Il loro appartamento è in cima al palazzo, al piano che dà sull’autostrada vicina. È così piccolo che d’estate Marika piazza due sedie sul ballatoio per prendere il fresco. Difficile vivere in un posto simile, vero? Sì, ma in quel caseggiato Billie è la ragazza più felice del mondo. Chi ha, infatti, una madre che la sera lavora come cameriera in un bar del centro indossando una maglietta tempestata di paillettes, jeans attillatissimi e stivali da cowboy? Una madre con cui poter sguazzare a piedi nudi nelle pozzanghere quando piove e tuffarsi da una piattaforma di dieci metri? Una madre, infine, con cui condividere sogni e speranze? Chi ha poi amici come Ahmed, il vicino che profuma di sapone e di tabacco da narghilè e ha le ciglia più lunghe di tutti nel caseggiato? O come Luna, che lavora al solarium, possiede infradito di tutti i colori dell’universo e sogna di sposare un uomo che le paghi i debiti? Basta accogliere con gioia quello che si ha: ecco quello che ha imparato Billie nella piccola città colorata di periferia. Un giorno, però, arriva dall’Ungheria la nonna, e la vita povera ma gioiosa di madre e figlia diventa un ricordo del passato. Dolore e lutto irrompono nell’esistenza di Billie. E ciò che prima non era contemplato, il sentimento della mancanza, affiora per la prima volta con ferocia. Billie decide che è giunto il momento di fare i conti con la figura assente da sempre nella sua vita: il padre mai conosciuto. Con una parrucca azzurra in testa, una fotografia in mano e gli stivali da cowboy di sua madre, parte alla sua ricerca.