Dall'autrice Premio Nobel
per la Letteratura 2024, il libro vincitore del Man Booker International Prize
che l'ha resa nota in tutto il mondo
La scrittura cristallina
di Han Kang esplora la conturbante bellezza delle forme di rinuncia più
estreme, accompagnando il lettore fra i crepacci che si aprono nell'ordinario
quando si inceppa il principio di realtà - proprio come avviene nei sogni più pericolosi.
«È tutt'altro che
un'opera ascetica: è un romanzo pieno di sesso ai limiti del consenziente, di
atti di alimentazione forzata e purificazione – in altri termini di violenza
sessuale e disordini alimentari, mai chiamati per nome nell'universo di Han
Kang ... Il racconto di Han Kang non è un monito per l'onnivoro, e quello di
Yeong-hye verso il vegetarianesimo non è un viaggio felice. Astenersi dal
mangiare esseri viventi non conduce all'illuminazione. Via via che Yeong-hye si
spegne, l'autrice, come una vera divinità, ci lascia a interrogarci su cosa sia
meglio, che la protagonista viva o muoia. E da questa domanda ne nasce
un'altra, la domanda ultima che non vogliamo davvero affrontare: "Perché,
è così terribile morire?"». («The New York Times»)
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