Carlo ha trentatré anni e non esce mai da solo. Non rivolge la parola
agli sconosciuti e conta tutto: le briciole sul tavolo, le gocce d'acqua
sulla finestra, le stelle in cielo. "Una linea retta è una serie
infinita di punti", così gli ha detto anni prima la professoressa delle
medie, ma non l'ha avvisato che alcune rette possono essere interrotte.
Come la linea rassicurante della sua vita, che un giorno è andata in
pezzi e da allora non è più stato possibile aggiustarla. Per questo ora
Carlo si circonda di abitudini e di persone fidate: ha costruito un muro
tra lui e il mondo esterno. Finché, una mattina, incontra Leda, la
nuova ragazza del bar dove fa sempre colazione con il padre, ed è lei a
creare una crepa nel muro, a ridargli un raggio di speranza. Nelle loro
durezze, nei loro spigoli, riconoscono il reciproco dolore, stringono
una tacita alleanza e cercano la forza per affrontare i ricordi e
lasciarsi andare. Il racconto di un ragazzo e una ragazza danneggiati
dalla vita, la storia tenace di un uomo che non si arrende e di una
donna che potrebbe aiutarlo a rinascere, a darsi una possibilità. A
uscire da solo, per non essere più solo.
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