Una riflessione corale sul futuro della città e della nostra società
dopo il trauma dell’epidemia di Covid-19. Prendendo le mosse da una
riflessione voluta da Giovanni Maria Flick, giurista ed ex ministro di
Grazia e Giustizia, sul ruolo della città nel presente e nel futuro il
vicesindaco di Roma, Luca Bergamo, gli architetti Margherita Petranzan e
Franco Purini e lo storico e archeologo Salvatore Settis analizzano con
lucidità la crisi del modello di città in cui viviamo, schiava di uno
sviluppo incontrollato, del mercato e incapace di garantire la crescita
umana e la protezione dei suoi cittadini. Proprio l’epidemia che stiamo
vivendo ha reso ancor più evidente che la città è ormai il centro
sociale ed economico della nostra vita, ma ha dimostrato anche che è
proprio nelle città che il virus ha trovato terreno fertile per
svilupparsi e diffondersi, rendendo manifesta la crisi del modello
sociale in cui viviamo e di cui le città sono il simbolo. Il Covid-19 ci
ha tragicamente ricordato che nessuno si salva da solo e che è la forza
della comunità la nostra ultima difesa e che questa va sviluppata per
la salvaguardia di tutti. La soluzione quindi è quella di ripensare la
città e i suoi sviluppi futuri in un’ottica di “città come bene comune”
che incrementi un’etica della cittadinanza attiva e comunitaria e che,
al contempo, sia in grado di garantire ai suoi abitanti i diritti
fondamentali sanciti costituzionalmente. Questo perché, suggeriscono gli
autori, ripensando la città si ripensa anche la società. Viceversa,
solo tenendo in considerazione le necessità dell’uomo, i suoi diritti
inalienabili, si può riprogettare in modo positivo una città che sia
motore di sviluppo non solo economico ma anche personale e umano. Il
nostro futuro dipende da questo. Questo agile pamphlet, ricco di spunti e
suggestioni, si propone di creare un dibattitto e i presupposti per
ragionare su una società migliore, perché ogni crisi regala anche delle
possibilità di crescita.
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