Dopo la morte di Bolaño, a soli cinquant’anni, e mentre il suo
nome diventava leggenda, sono stati trovati e pubblicati parecchi
inediti, fra i quali i tre abbozzi di romanzi riuniti in questo volume.
Come ben sanno i numerosi lettori di Bolaño, sin dalle prime righe la
sua scrittura ipnotica ci soggioga, trascinandoci in mondi pieni di
bagliori corruschi e di inquietante oscurità, di amore e di dolore, di
sogni labirintici e di domande senza risposta – i mondi in cui ogni
lettore aspira a perdersi quando apre un romanzo. Dopo la morte di
Bolaño, a soli cinquant’anni, e mentre il suo nome diventava leggenda,
sono stati trovati e pubblicati parecchi inediti, fra i quali i tre
abbozzi di romanzi riuniti in questo volume. Ancora una volta, la malìa
funziona, e le tre narrazioni – con il riecheggiare di temi ascoltati in
altre storie, il riapparire di personaggi che abbiamo incontrato
altrove – ci immettono di prepotenza in quel flusso ininterrotto che
costituisce l’universo magmatico di Bolaño. Sulle prime due incombe un
evento cruciale – il golpe militare con cui l’11 settembre del 1973
venne abbattuto il governo di Salvador Allende –, e ritroviamo dettagli
della biografia dell’autore: l’adolescenza messicana, con la scoperta
della letteratura e dei film pornografici; il ricordo di una ragazza
dagli occhi azzurri che diventerà una desaparecida; i giorni trascorsi
dopo l’arresto in una palestra sotto la sorveglianza della polizia.
L’ultima, forse la più sorprendente, tutta incentrata su una delirante
conversazione telefonica, ci farà scoprire nientemeno che il Gruppo
Surrealista Clandestino, il quale sopravvivrebbe da tempo immemorabile
nelle fogne di Parigi...
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