Nelle mie tante peregrinazioni
nel mondo dell’editoria e della cultura, spesso mi sono chiesto se le scienze o
comunque le pubblicazioni di natura scientifica abbiano un ruolo determinante
nella formazione scolastica delle nuove generazioni. Ma c’è una domanda che
ricorre nella mia testa con particolare frequenza: il ruolo formativo di questi libri
corrisponde all’esigenza di consentire,
al docente come al discente, uno spettro quanto più ampio e approfondito
possibile delle novità in ambito tecnologico, biologico e chimico? In fondo si
tratta di discipline che spiegano, se ben illustrate, come funziona il mondo
che ci circonda, dalle sue parti più piccole a quelle più macroscopiche.
Ed è così che scopro, grazie ad
un mio amico docente, e devo dire con molto piacere, una splendida
pubblicazione di Linx Edizioni a cura di Laura Masini, dal titolo “Ambiente
Terra”, che ha come oggetto principale lo studio dei moti della Terra e un’attenta indagine di quelli che sono i modelli
strutturali della superficie terrestre modificata dagli agenti atmosferici.
Venduta con espansione “on line”, in modo da consentire l’espansione e
l’aggiornamento dei contenuti, questa pubblicazione si presenta come un testo
inconsueto, dall’incredibile chiarezza e semplicità, dovuta non solo al
linguaggio puntuale e semplice, dunque facilmente accessibile agli studenti, ma
anche di una sua organizzazione interna per argomenti che permette di
effettuare collegamenti tra una sezione e l’altra dei contenuti, agevolando
anche l’insegnante nel seguire la propria linea didattica nel corso dell’intero
periodo scolastico.
La proposta editoriale che ho
preso in considerazione in questa sede mi ha particolarmente interessato soprattutto perché, accanto a tematiche scandagliate sotto
l’occhio critico dell’analisi scientifica,
sviluppa una serie di paragrafi dedicati alla “Terra” come risorsa
fondamentale per il genere umano e alle questioni ambientali più urgenti e delicate.
Nello specifico il volume è organizzato in unità o lezioni, testi antologizzati dedicati alle tematiche
di carattere ambientale e una “Guida allo Studio” dotata di parole chiave, sia
in italiano sia in inglese, oltre agli immancabili test di verifica. Il mio interesse per questo volume ha preso
spunto proprio dalle mie esperienze di vita e professionali legate
indissolubilmente all’ambiente, alla scienza e all’innovazione tecnologica. Già, perché
scienza e tecnologia sono discipline che, se coltivate sin dai primi
anni scolastici potrebbero dare un contributo a quel desiderio di conoscenza e
di sperimentazione che rappresentano la base dell’indagine scientifica.
Ma, ahimè, spesso l'insegnamento scientifico viene
giudicato inutile, quasi non fosse una
delle principali chiavi interpretative che ci
consentono di comprendere ed affrontare il mondo di domani. E allora, che fare? Sono personalmente
convinto che occorra modificare l’approccio a queste discipline valorizzando
l’importanza della sperimentazione e della progettazione, enfatizzando
soprattutto il profilo storico delle scienze o i legami esistenti tra scienze e
società. Perché in questo modo si potrebbe finalmente far passare l’idea
pedagogica che le scienze e le tecnologie rappresentano una meravigliosa
avventura con tanto di successi ed insuccessi, fatta anche di domande
importanti che richiedono risposte altrettanto importanti e ragionate. Sarebbe
un modo per cercare di colmare il crescente “gap” tra noi e la scienza, la
tecnologia, materie rispetto alle quali ci troviamo spesso impreparati, avendo
delegato per troppo tempo, ad altri, l’onere della loro valutazione ed
interpretazione. Il prezzo da pagare a questa sorta di “latitanza” rispetto ad
argomenti che vanno dai cellulari, agli OGM, alle terapie genetiche, al
fotovoltaico, all’eolico alle biomasse stesse è alto, traducendosi nella
elevata probabilità di essere manipolati, da una parte da chi detiene il potere
di orientare i mezzi di comunicazione, dall’altra da chi fonda le proprie
certezze su meri presupposti ideologici. In ogni caso si configura una cessione
di libertà, perlomeno di quella di scelta. Ben venga, quindi, un libro che è
capace di promuovere la conoscenza scientifica in questo modo chiaro e
accattivante. Una dimostrazione che su questi temi, se si parte da un disegno
pedagocico intelligente e razionale, si può ancora riuscire a incuriosire,
stimolando la riflessione e il confronto tra le nuove generazioni, finanche la
passione per questa illustre sconosciuta, la scienza.
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