«Un romanzo commovente, delicato nella sua durezza, dolce nella sua forza, emozionante e coraggioso» – Almudena Grandes
«La
storia coinvolgente di uno sradicamento personale e politico. La figura
di Katia rappresenta e allo stesso tempo illumina il dramma ideologico
della storia europea del XX secolo. Un libro scritto con una finezza che
colpisce al cuore il lettore» – Manuel Vilas
«Aroa
Moreno Durán mostra in questo suo primo romanzo un talento fuori dal
comune e una prosa raffinata, piena di inventiva, ritmo e immagini
poderose, quasi poetiche. Un'autentica scoperta» – El Cultural
«Solo
chi ha talento, un tema interessante e solidarietà con i perdenti della
Storia può scrivere un romanzo meraviglioso come questo» – Fernando Aramburu
Katia
è nata nella Berlino del secondo dopoguerra, in una famiglia di
comunisti spagnoli fuggiti dopo la Guerra civile. Insieme alla sorella
vive un'infanzia tutto sommato serena, pur tra le numerose difficoltà:
l'incontenibile malinconia della madre, la testardaggine del padre,
convinto sostenitore dello Stato socialista, e una valigia intoccabile,
nascosta sotto il letto, piena di ricordi di cui le figlie devono
restare all'oscuro. Nel 1971 Katia lascia clandestinamente la DDR
proprio come clandestinamente vi erano entrati i suoi genitori, per
seguire un ragazzo dell'«altro lato» di cui si è innamorata, dando
ascolto al più irragionevole degli istinti. Non ha ancora vent'anni e
quella decisione la separa per sempre dal solo passato che possiede. La
sua è una scelta che si configura come un tradimento: fuggendo Katia
tradisce la famiglia, la propria storia, il paese in cui è nata, e
commette un'azione imperdonabile, che la condanna a vivere senza
un'identità, senza le radici che ha dovuto strappare per oltrepassare il
Muro... Quali sono le cose che porterà con sé in un viaggio come
questo, da cui non c'è ritorno?
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