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mercoledì 31 luglio 2024

Omosessualità e spiritualità: dagli albori ai nostri giorni di Rosalba Trabalzini (Discendo Agitur)

“Omosessualità e spiritualità: dagli albori ai nostri giorni” di Rosalba Trabalzini è il nuovo saggio di una psicologa e psicoterapeuta che da anni studia il comportamento umano, cercando di comprenderne il complesso funzionamento. Nella sua precedente opera, “La rabbia. Analisi di cinque casi di violenza” (Meltemi editore, 2022), si addentrava nei meandri di un impulso che, se non educato, può portare a gravi conseguenze, mentre nel suo ultimo saggio si focalizza sulle tematiche dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale, prendendo soprattutto in esame l’omosessualità e presentando un discorso che è sia storico che culturale che scientifico. L’autrice utilizza ancora una volta un linguaggio semplice e scorrevole che mette a proprio agio il lettore meno esperto, avvalendosi anche di esempi pratici presi dalla sua professione, e riflettendo quindi su alcuni casi clinici da lei trattati. Molto interessante è l’approfondimento compiuto a livello etologico, e che dimostra come anche nel regno animale l’accoppiamento tra elementi dello stesso sesso sia la normalità – «L’omosessualità è abbastanza comune nel regno animale. Gli studi esistenti riguardano circa millecinquecento specie animali. Sempre più ricercatori nel campo dell’etologia confermano l’omosessualità come pratica permanente in specie che formano coppie stabili […] I giovani leoni maschi spesso si uniscono tra loro prima di lasciare il branco. Gli etologi sostengono che l’attività omosessuale sia un modo per rafforzare l’autostima così necessaria al re della foresta, ma sembra sia anche un modo per garantirsi la lealtà del gruppo […] Gli uccelli, alcuni di loro si accoppiano con un partner per tutta la vita, come i pinguini, le oche e le anatre. Il 4 – 5% delle coppie di questi volatili è omosessuale. Le femmine single depongono le uova nel nido di una coppia omosessuale e sono i maschi a covarle e crescere i piccoli». Un altro punto di forza di questa dissertazione è l’analisi storica relativa a come i vari credi religiosi e le culture antiche abbiano vissuto l’omosessualità fin dagli albori della civiltà: si parte dagli egizi, passando, tanto per citarne alcuni, per i greci e i romani, spostandosi poi verso i nativi americani e approdando infine nella nostra contemporaneità. Completa il saggio una panoramica sulle ricerche biomolecolari e neurobiologiche in materia di disforia di genere, aprendo a domande importanti che ancora non hanno trovato risposte esaurienti, e si conclude il discorso con una serie di riflessioni personali dell’autrice, che auspica che si possa vedere un giorno la nascita di una società equa, che permetta una piena realizzazione dell’individuo a prescindere dal sesso o dall’identità di genere.



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