Nostalgia, adolescenza, disillusione, scoperta di sé, dell’amore e
del tradimento, il passare del tempo e delle stagioni della vita sono
gli ingredienti della scrittura di José Emilio Pacheco, uno dei più
grandi scrittori messicani di sempre.
«Ricordo e non ricordo: che anno era quello? C’erano già i supermercati ma non la televisione, soltanto la radio…»
Pacheco dà il meglio nel passo breve del racconto e della novella, e
questo libro raccoglie i suoi più importanti testi narrativi: storie
ironiche e delicate che includono la novella più famosa dell’autore, «Le
battaglie nel deserto», accanto a racconti tradotti per la prima volta
in italiano. Che abbiano per protagonisti ragazzini perdutamente
innamorati di donne mature, o adulti in crisi coniugale, questi racconti
attingono a volte alla mitologia classica (il mito di Perseo serve da
spunto per raccontare le schermaglie di gelosia tra Isabel e Firmín),
più spesso a una personale, intima mitologia dell’autore, in cui l’età
dell’innocenza è la chiave di lettura attraverso cui raccontare il
presente, e la ragione non sempre basta a districarci fra le difficoltà
della vita.
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