Nella New York di fine Novecento Susan Sontag decide di scrivere un
romanzo dal forte sapore storico, ambientandolo nella Napoli di fine
Settecento, metropoli fastosa e disperata alle prese con la Rivoluzione
che darà vita alla Repubblica Napoletana. Al centro del racconto un uomo
all'apparenza algido e distaccato, animato da un'indomabile passione
per il vulcano almeno quanto per l'arte e i ricercati pezzi di
antiquariato di cui è collezionista: si tratta dell'ambasciatore inglese
Sir William Hamilton, che, tra le altre vicende, si trova coinvolto in
un triangolo amoroso che vede in lui uno dei vertici, assieme alla
seconda moglie Emma, considerata una delle donne piú belle dell'epoca, e
all'ammiraglio Horatio Nelson. Nell'intreccio narrativo le vicende
storiche realmente accadute passano attraverso l'immaginazione
dell'autrice, diventando vive e creando mondi imprevisti. Sempre
presente sullo sfondo del romanzo, il Vesuvio pare simboleggiare la
bellezza, l'imprevedibilità, l'inquietante vitalità e la potenza
esplosiva delle cose che giacciono sotto la superficie e improvvisamente
tornano visibili. Ne "L'amante del vulcano", da molti anni introvabile
in Italia, Sontag mette in scena lo spettacolo della Storia, filtrandolo
attraverso una forte coscienza autoriale.
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