I segreti delle Chinatown italiane. In questo
libro Sean White alza il velo che nasconde ai nostri occhi queste
cittadelle, e nel farlo distrugge uno per uno i cliché sui cinesi, e
sulla Cina tutta, più diffusi in Italia.
Siamo tutti
uguali, indistinguibili. Non facciamo altro che lavorare. Mangiamo i
cani. Sputiamo a terra. Parliamo a voce troppo alta o troppo bassa. Non
paghiamo le tasse. Non moriamo mai. Non ci vedete nei vostri ospedali,
nelle vostre scuole, nei vostri cimiteri.
Eppure siamo qui, condividiamo il vostro spazio. Siamo cinesi.
I nostri prodotti sono sinonimo di scarsa qualità. Venite da noi quando volete comprare qualcosa che costi poco e valga altrettanto; quando non sapete cosa fare con i vostri telefonini. O quando volete mangiare ravioli.
E quello che sapete su di noi è per la maggior parte falso..
Eppure siamo qui, condividiamo il vostro spazio. Siamo cinesi.
I nostri prodotti sono sinonimo di scarsa qualità. Venite da noi quando volete comprare qualcosa che costi poco e valga altrettanto; quando non sapete cosa fare con i vostri telefonini. O quando volete mangiare ravioli.
E quello che sapete su di noi è per la maggior parte falso..
Nelle
città italiane ci sono delle isole. Non sono zone recintate o chiuse da
muri, a volte nemmeno periferiche; non sono riconosciute, nominate o
segnate sulle mappe. Ma una volta lì, gradualmente le cose cominciano a
cambiare: le insegne in italiano spariscono, le fisionomie dei passanti
sembrano diverse, si sentono profumi e suoni nuovi. Sono le Chinatown
d'Italia. Il mistero che le avvolge è spesso impenetrabile, e i loro
abitanti più anonimi e sconosciuti di qualsiasi altra comunità di
immigrati nel nostro Paese. Con «La costellazione del dragone» Sean
White alza il velo che nasconde ai nostri occhi queste cittadelle, e nel
farlo distrugge uno per uno i cliché sui cinesi, e sulla Cina tutta,
più diffusi in Italia. I cinesi non sono più, o non sono interamente, un
popolo di lavoratori indefessi che sopravvivono con un piatto di riso e
dormono in otto nella stessa stanza. Non sono più, o forse non sono mai
stati, un popolo che pensa soltanto ai soldi, capace unicamente di
copiare le idee altrui. Non saranno mai persone tutte uguali,
interscambiabili, fatte in serie. Quello che sono, invece, è un gruppo
di persone che si trova a vivere in bilico fra due patrie, due modi di
pensare, due identità, due interi mondi. E da questo incontro, in cui si
mescolano timidezza e rabbia, frustrazione e desiderio di
riconoscimento, alfabeti occidentali e carne di cane, medicina
tradizionale e radici, nascono i cinesi di oggi, guidati da una
costellazione di valori tutta nuova, fatta di stelle di volta in volta
più vicine o più lontane ma che ora, grazie a questo libro, paiono più
chiare, luminose, leggibili. Nell'augurio che il popolo cinese smetta di
essere un animale esotico da osservare da lontano e cominci a diventare
un vicino comprensibile, forse persino un amico.
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