In queste pagine, la storia della Kabbalah
diventa una narrazione alternativa della storia dell'ebraismo, condotta
con grande maestria da Harry Freedman in un libro al tempo stesso
avvincente e documentato.
«Freedman naviga nella storia con grande abilità» – The Daily Telegraph
L'essenza
della Kabbalah consiste nel tentativo di comprendere in che modo la
volontà divina abbia concepito e creato l'universo e riesca a
preservarlo, utilizzando tale comprensione per avvicinarsi
all'inconoscibile fonte di ogni cosa e, infine, riportare il cosmo
imperfetto alla sua perfezione originaria. Naturalmente, la faccenda è
ben più complicata di così.
Oggi la parola Cabbalà evoca
mistero, segreti millenari, verità cosmiche sussurrate nel buio di una
stanza, angeli potenti, magie inspiegabili e tremende, e mondi
ultraterreni. Questa visione esoterica ha una storia precisa e
documentabile, che ha inizio nell'Italia del Rinascimento, dove vari
personaggi erano stati attirati da certe antiche tradizioni ebraiche,
che tuttavia reinterpretavano a modo loro. La Cabbalà (con la C) è la
stessa che sta anche all'origine di una moda contemporanea, intrisa di
New Age, talvolta al centro di scandali e di oscuri giri di denaro. La
Kabbalah (con la K), invece, è una cosa ben più complessa, più antica e
senza dubbio più affascinante. La storia che Harry Freedman racconta
magistralmente in questo libro lascia intravedere la complessità della
ricerca mistica del divino e del suo rapporto col mondo operata da
generazioni e generazioni di pensatori ebrei e tramandata con sacralità e
timore reverenziale nel corso di due millenni. È forse il più complesso
tentativo intellettuale mai concepito per avvicinarsi il più possibile
all'inconoscibile fonte di ogni cosa, allo scopo di sanare l'universo,
curarne le imperfezioni e ricondurre il cosmo alla sua perfezione
originale. La storia comincia con l'inizio stesso della Bibbia: «Che sia
la luce. E la luce fu». In questi versi antichi si dice infatti che il
mondo scaturì direttamente dalla voce di Dio; ma la voce è fatta di
parole e le parole di lettere, e le lettere sono i mattoni del mondo.
Per capire la creazione bisogna allora studiare a fondo le lettere e il
loro significato più nascosto, soprattutto quello numerico, che ogni
lettera ebraica racchiude in sé. Da questo studio deriveranno poteri
immensi, come quello – reso famoso dalla letteratura yiddish – di creare
un golem dall'argilla, che, sempre con l'uso sapiente delle lettere,
può essere fermato. Dal «Libro della Creazione», composto tra I e IV
secolo, allo splendore dello «Zohar», dalle comunità ebraiche del XII
secolo tra Spagna e Provenza alla scuola di Safed, in Galilea, dai
movimenti messianici del XVIII secolo ai saggi eruditi otto e
novecenteschi: la storia della Kabbalah diventa in queste pagine
avvolgenti una narrazione alternativa della storia dell'ebraismo,
condotta con grande maestria da Harry Freedman in un libro al tempo
stesso avvincente e documentato.
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