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martedì 20 febbraio 2024

La mia ragazza su Marte di Deborah Willis (Bollati Boringhieri)

 Con un finale potentissimo e commovente, dopo una disamina impietosa delle nostre debolezze, Deborah Willis riesce a infonderci fiducia nelle nostre capacità di adattamento ed empatia, dandoci speranza, se non sulle sorti del pianeta Terra, almeno sul genere umano e su quel profondo desiderio che connota l’umanità intera, da tutti conosciuto come «amore».

Annoiata dalla solita vita, Amber – che vive con Kevin, trent’anni entrambi, insieme da quattordici, in un appartamento a Vancouver dove coltivano illegalmente marijuana – decide di iscriversi alle selezioni di un nuovo reality. Si chiama MarsNow e i due vincitori – un uomo e una donna – verranno spediti su Marte, per la prima missione umana sponsorizzata dal miliardario Geoff Task. Kevin, che è uno sfaccendato, non capisce questa improvvisa smania di Amber di voler dare un senso alla sua vita, quando, se mai dovesse andare su Marte, si tratterebbe, per loro, di non vedersi mai più: la tecnologia garantisce l’andata, ma non il ritorno sul pianeta Terra. Ma Amber è irremovibile. Le selezioni cominciano: ventiquattro concorrenti provenienti da tutto il mondo – tra cui un bell’israeliano, un’affabile canadese e un assortimento di scienziati nerd e aspiranti influencer – competono per i due posti in palio, e Amber dà il meglio di sé, sorretta da un’appassionata ambizione e un incrollabile idealismo.La mia ragazza su Marte, romanzo di assoluta originalità, comincia con un grande ritmo ironico che man mano acquista sostanza, calore e profondità, fino a diventare una riflessione malinconica sul nostro presente, sulla complessità delle relazioni umane e sul mondo climaticamente al collasso, aprendo però la porta alla possibilità di una rinascita interiore.




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