«Szalay è tra i migliori narratori del nuovo secolo, sceneggiatore, capace di distillare intere vite in poche righe» – Robinson
Secondo studi recenti, una conseguenza imprevista del riscaldamento
globale sarebbero turbolenze molto più frequenti rispetto al passato, e
soprattutto imprevedibili. Nel mondo fisico può essere vero oppure no,
ma in questo romanzo di David Szalay i dodici personaggi che da un
capitolo all'altro si passano il testimone non sanno davvero cosa potrà
succedere, fra il terminal delle partenze e quello degli arrivi, né che
esito avrà il loro disperato tentativo di fuga. E se i maschi di «Tutto
quello che è un uomo» avevano ancora un continente di terra e acqua in
cui tentare di mimetizzarsi, sfuggendo alle proprie catastrofi
interiori, gli uomini e le donne di «Turbolenza» vivono in aria – come,
sempre più spesso, molti di noi. E, come molti di noi, sanno che
dall'aria non si può sperare di proteggersi: nell'aria, soprattutto,
non si può sperare di nascondersi.
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