Siamo sempre piú arrabbiati, scontenti e a caccia di colpevoli. Ma i primi veri nemici sono dentro di noi.
Nelle nostre relazioni quotidiane respiriamo un clima sempre piú
offuscato da intolleranza, facile offesa e una fin troppo vivace
propensione all'accusa. Il crescendo di espressioni di ira e
insofferenza va di pari passo con il rifiuto di fare i conti con le
proprie fragilità, utilizzando gli altri come proiezione di parti
scomode di sé. A partire dalle inimicizie interiori costruiamo cosí un
mondo popolato da tanti presunti nemici esterni a cui addossare la colpa
di scontento e malumori. La difficoltà a mettersi in discussione ben si
evidenzia nell'attività psicoterapeutica, ma è anzitutto nella vita di
tutti i giorni che i sentimenti negativi proiettati alimentano spirali
di rabbia e divisioni. Riconoscere in se stessi ciò che troppo
facilmente viene attribuito agli altri, assumersene la responsabilità, è
l'unica strada per conoscersi, rispettarsi e ricercare forme pacifiche
di convivenza, sottraendosi al rischio che la rabbia sia
strumentalizzata dai giochi di potere e della politica. Siamo sempre
piú arrabbiati, scontenti e a caccia di colpevoli. Ma i primi veri
nemici sono dentro di noi. Riconoscere le parti indesiderate di sé, che a
nostra insaputa troppo facilmente attribuiamo agli altri, è la via per
sentirsi meno minacciati e arginare le conflittualità.
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