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martedì 18 settembre 2018

Mari che non conobbi di Marcello Buttazzo























Come soffio vitale. Come alba sorgiva e vivificatrice. Come vento di libertà. Come notte di stelle silenziose e assorte. Come canto degli uccelli lirici, nelle prime ore del mattino. Come concerto stremato di cicale pazze e canterine. Come volo di rondini ribelli. La poesia. Questa forza compagna, che dona linfa vitale, riscatta i giorni ordinari, li rende ancora respirabili e vivibili. La poesia. Questa consuetudine virtuosa del vivere quotidiano, che ci fa narrare le alterne vicende dell’incerta ventura in modo amorevole, immaginifico, in modo rivoluzionario, mai domo. La vita è viaggio continuo sulle sempiterne rotte, cammino sui selciati di varia natura. E la poesia diviene davvero il medium per interpretare la realtà, per decodificare l’esistenza con fantasia. Lo scenario semantico è un disegno multicolore, una tavolozza di sentimenti, un caleidoscopio d’anima, fiato che carezza, un sole che nasce. Bellezza che insorge. E non ci lascia più. (M. B.)

Photo by Sacha Styles on Unsplash

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