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martedì 16 dicembre 2025

La sentenza. Testo originale a fronte Franz Kafka (Palingenia)

 Con questo volume Palingenia prosegue la pubblicazione di tutte le opere di Kafka in ordine cronologico e in versione bilingue. Nel 2024 è apparso Contemplazione.

«La sentenza è un’impresa travolgente di immaginazione e ricerca metafisico-religiosa.» - George Steiner

«Kafka ha saputo quello che noi abbiamo soltanto vissuto.» - Franco Fortini


Scritto «tutto d’un fiato» nell’arco di una notte, tra il 22 e il 23 settembre 1912, «dopo una domenica tanto infelice da urlare», "La sentenza" è di fatto il primo vero racconto di Kafka – e quello a lui più caro, dato alla luce come in «un vero e proprio parto», in un accesso di furore creativo: «Non riuscivo quasi a estrarre da sotto la scrivania le gambe irrigidite a forza di stare seduto. Sforzo spaventoso e gioia nel vedere la storia che evolveva davanti a me come se io procedessi nell’acqua. Più volte, questa notte, ho portato il mio peso sulle spalle. Tutto si può osare … Solo così si può scrivere, solo in una simile continuità, con questa totale apertura del corpo e dell’anima». Parole eloquenti, quelle che Kafka consegnò a un suo quaderno di appunti, perché dimostrano che nella «storia» del giovane Georg Bendemann, trascinato in un fatale confronto con il padre, pulsa il nucleo magmatico, abissale, da cui è germinata l’intera sua opera letteraria. Storia che, pur innervata da «un’intima verità» (come ebbe a dire ancora Kafka), si sottrae, a dispetto dei molti esegeti, a qualsiasi interpretazione univoca, conservando qualcosa di insondabile agli occhi del suo stesso autore – come solo fanno le opere supreme della letteratura. Das Urteil (La sentenza) è apparso per la prima volta nel 1913 in «Arkadia», la rivista curata da Max Brod per l’editore Kurt Wolff di Lipsia, e in volumetto, presso lo stesso editore, nel 1916. Questa edizione, in una nuova traduzione con testo originale a fronte, è corredata di una Nota al testo di Roland Reuß, tra i massimi studiosi di Kafka




Il superfluo della vita di Ludwig Tieck (Carbonio Editore)

Considerata dallo stesso autore una delle sue opere più riuscite, Il superfluo della vita è una novella tenue e ardente: un piccolo gioiello letterario, venato di ironia e malinconia, che invita il lettore a smarrirsi tra illusione e realtà, e a contemplare la natura sfuggente del desiderio e dell'esistenza.


La nobile Clara e il giovane Heinrich, spiriti inquieti in un mondo che non li comprende, si scelgono contro ogni regola, intrecciando le loro vite in un matrimonio segreto contro la volontà del padre di lei. Innamorati e felici, gli sposi vivono nascosti in un'angusta soffitta, nutrendosi di passione e sogni, lontani dagli obblighi e avvolti solo dal fuoco che li tiene uniti. Ma l'inverno impietoso e la miseria li spingono a un atto estremo e irrevocabile: bruciare la scala che li collega al mondo, scegliendo l'amore come unico rifugio, pur sapendo di condannarsi all'isolamento. L'arrivo della primavera però porterà con sé un sollievo tanto inatteso quanto rivelatore..





lunedì 15 dicembre 2025

Stazioni. Ediz. multilingue di Seamus Heaney (Molesini Editore)

 Stations è una silloge di 21 prose poetiche di Seamus Heaney pubblicata a Belfast da Ulsterman Publications nel 1975. Nello stesso anno a Londra Faber dà alla stampa una delle raccolte più importanti del poeta irlandese, North. Non soprende che la critica abbia accostato queste due opere, individuando nelle prose di Stations un resconto dell’esperienza personale di Heaney più «democratico», per così dire, rispetto a quello dei versi di North. Un esperimento che resta però unico nell’opera del futuro premio Nobel – bisognerà aspettare, infatti, l’undicesimo e penultimo libro di versi di Heaney, District & Circle (2006), per ritrovare prose poetiche




Il Porto Sepolto seguito da Derniers Jours di Giuseppe Ungaretti a cura di Carlo Ossola (Mondadori)

 Opera d’esordio di Giuseppe Ungaretti, pietra miliare della poesia del Novecento, «coagulo mitico che contiene in nuce i simboli e le matrici figurali del suo intero percorso poetico», Il Porto Sepolto è qui commentato da Carlo Ossola, autorevole guida nel complesso percorso di “riconoscimento” e di “quête” di un giovane autore che si definiva «frutto / d’innumerevoli contrasti d’innesti». Una ricerca che il poeta realizza grazie alla tensione della scrittura raccolta nell’essenziale, al brevissimo verso scolpito nella memoria della tradizione e nella guerra di popolo. L’edizione 1916 del suo primo libro si amplia qui, secondo un progetto dello stesso Ungaretti risalente al 1919 ma mai realizzato, con i versi in francese della plaquette La Guerre, apparsa proprio nel 1919 (e poi raccolta, nello stesso anno, in clausola ad Allegria di Naufragi), e con la sezione P L M, che organicamente appartiene alle poesie francesi di Derniers Jours. Nel progetto di un Porto Sepolto bilingue prende forma il desiderio del giovane poeta di cimentarsi con i propri amici d’oltralpe, di inscriversi nel loro stesso campo di ricerca. Con queste poesie Ungaretti entra in emulo dialogo con i compagnons de route: Apollinaire, Breton, Cendrars, Jacob, Salmon, nella cornice delle avanguardie parigine; e attinge, non meno, ai grandi classici europei, in quell’«inconstant stay» del sonetto 15 di Shakespeare che sarà l’ossimoro permanente della sua poesia, come afferma nei versi di Nostalgia: «e come portati via / si rimane»





L’Esercizio di Adam di Gianluca Garrapa (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

 E se la morte non fosse la fine, ma una prigione cosciente? Cosa succede quando la vita finisce, ma la coscienza resta? Adam, uno scrittore tradito dalla moglie e dal suo migliore amico, viene plastinato prima di essere completamente morto. La sua mente, però, è viva. Intrappolata. E medita vendetta.

L'esercizio di Adam è un romanzo polifonico e inquietante che dà voce a chi non dovrebbe averla: un portafiori kintsugi che osserva il complotto , e due plastinati in vetrina, Arthur e l’esilarante Tanàsia, che dialogano sull'eternità.
Ispirato alle atmosfere di "Body Worlds", questo libro è un'indagine surreale sui confini tra materia e pensiero. Un thriller metafisico, premiato al Premio InediTO, che vi catturerà in un'allucinazione letteraria potente e indimenticabile, costringendovi a mettere in discussione la natura stessa della realtà.

Gianluca Garrapa, 1975, è counselor a orientamento psicoanalitico e insegnante di lingua italiana per stranieri. Si occupa di radiofonia, scrittura cromatica e desiderante, comicità sperimentale. Pubblicazioni: "di fantasmi e stasi. Transizioni" (Arcipelago Itaca, 2017); "Il 23 agosto, un piattello di segreti" (Eretica, 2018); "Un ronzio devastante e altre cose blu" (Terra d’Ulivi, 2018); "La cosa" (Ensemble, 2020); "Pagina bianca" (Miraggi, 2020); "Per caso, guarire. Per errore" (chapbook, Minima, 2023); "Errori (I)" (Puntacapo, 2023, primo classificato al premio BolognainLettere 2023); "Un lungo momento di assenza" (MUP, 2023, primo classificato al premio Malerba 2022); "Saltiquanti" (Ecs, 2025). Con questo romanzo si è classificato secondo nel 2023 alla XXIII edizione del Premio InediTO - Colline di Torino"


Gli animali letterati di Muriel Barbery (E/O)

 Una favola contemporanea che invita a reinventare il rapporto con ciò che vive e la responsabilità nei confronti della natura. Su tavole da stampa ereditate dal nonno, Nicolas Vial si è divertito a disegnare un originale bestiario. Muriel Barbery si è data il compito di farne nascere una favola.


Cosa accadrebbe se gli animali potessero finalmente raccontare la propria storia? Gli umani sono scomparsi. Il disegnatore e la romanziera si alleano per realizzare un racconto in parole e immagini allo stesso tempo arguto e fantasioso. Un bestiario letterario, capace di fare filosofia con umorismo felino. Un giorno tutti gli esseri umani scompaiono dalla superficie del globo. Gli animali si riuniscono per scrivere la propria storia, affrontando dibattiti filosofici per capire quale posto assegnare al retaggio umano e come ripensare il proprio posto in un mondo liberato dall’antropocentrismo






L'ufficio delle tenebre. Una favola di uomini, bestie e piante rampicanti di Giorgiomaria Cornelio, Giuditta Chiaraluce (Tlon)

 Nel cortile di una grande fabbrica di mattoni, nei giorni del crollo dell'ultima ciminiera, s'incontrano le vicende di bestie, operai, ribellatori, padroni e guardie. C'è un compito a cui ognuno sembra convocato: un ufficio delle tenebre. A turno, le bestie prendono parola e fanno il processo agli uomini, alle rivoluzioni, ai terrori e alle loro scottature. Un processo impossibile, una rivoluzione già perduta, eppure sempre in atto. Da qualche parte, intanto, l'Edera ha iniziato ad arrampicarsi sulla Storia: «Ciò che estingue può anche salvare». Dopo "La specie storta", in questo nuovo poema del Ciclo della Fornace Giorgiomaria Cornelio sfida la memoria del Novecento e unisce favola e speculazione, fine del mondo e nuove ecologie dell'immaginazione





mercoledì 10 dicembre 2025

Le maschere del massacro di Michele Orti Manara (Racconti)

 Primo giorno di scuola, quarta liceo, città di provincia negli anni novanta. L’anno alle porte non sembra preannunciare niente di diverso dall’incrollabile monotonia del passato, quando l’appello della professoressa di matematica, come una formula magica, evoca improvvisamente l’arrivo di una nuova compagna di classe. Vestiti scuri, orecchie appuntite, un triangolo di piccoli nèi sotto l’orecchio destro, capelli di un rosso acceso e innaturale, fin dal nome e dall’aspetto l’apparizione di Zoe afferma subito la sua totale distanza da tutto il resto, l’idea che venga «davvero da un altro pianeta». In poco tempo se ne invaghiscono tutti, ma soprattutto se ne innamora un diciassettenne qualunque, non il più bello né il più intelligente, a cui la nuova arrivata accorda imprevedibilmente un’apertura, la possibilità di un rapporto. I due ragazzini inziano a frequentarsi, e benché Zoe sia tutt’altro che intrattabile o scandalosa, come vorrebbero le maldicenze che iniziano a offuscarne la reputazione, starle vicino si impone sempre più come un compito arduo e forse al di là delle capacità e delle certezze di un adolescente. Una villa immensa, l’onnipresenza di un maggiordomo importuno, un passato nero e indecifrabile che pare proiettare di continuo ombre cinesi sul futuro, non fanno che infittire il mistero di una personalità mai totalmente avvicinabile, di un’intimità sempre più agognata e irraggiungibile. Fino al limite della frustrazione… Saltabeccando fra i ricordi di un anonimo narratore, come a voler rintracciare l’inizio della fine, Orti Manara rovescia la spensieratezza tipica del teen drama dipingendo un interrail anti-generazionale che rimodula le tonalità tipiche della novella onirica mitteleuropea. Le maschere del massacro è un viaggio del destino labirintico e sul crinale dell’età adulta in cui sono i simboli a segnare la via e quasi nulla è davvero come sembra




Ti telefono stasera di Lorenzo Marone (Feltrinelli)

«Pensavo: forse vivere è questo, un gesto ogni tanto, che ferma il tempo, un istante di affetto, un pomeriggio che nessuno racconterà, ma che resta inciso da qualche parte.»

Giò Coppola ha cinquant’anni, per lavoro legge delle poco affidabili previsioni meteo e ha una vita sentimentale che assomiglia a una giostra. Ma la vera rivoluzione arriva quando l’ex moglie parte per lavorare un anno all’estero e lui si ritrova, dopo tanto tempo, a vivere con suo figlio: Duccio, nove anni, un concentrato di domande scomode e innocente saggezza. Con lui, Giò ha sempre avuto un rapporto che definisce minimalista, ma adesso, tra risvegli caotici, pranzi improvvisati e compiti di matematica che sfidano la logica, scopre il bello – e il difficile – di essere un padre a tempo pieno. Ma non è solo, intorno a lui si muove un cast di personaggi straordinari e strampalati: sua madre, sempre pronta a dispensare consigli non richiesti, e il padre, che parla poco ma, quando lo fa, lascia il segno. La sorella minore Lulù, con due matrimoni falliti alle spalle e un adolescente da crescere, che si è rifugiata in casa con la sua gatta Mafalda, amante dei talent show. E poi c’è Paco Meraviglia, l’amico di sempre, ottimista irriducibile e padre modello, innamorato della vita e delle persone, in perpetua ricerca dell’amore puro ed eterno, convinto che i genitori compiano gesti eroici ogni giorno. "Ti telefono stasera" è l’ironico e tenero racconto di una famiglia attualissima – con le sue complicazioni, il caos e l’invincibile voglia di far prevalere la fantasia – e di un rapporto tra padre e figlio di cui Lorenzo Marone illumina con sguardo partecipe fragilità e slanci temerari, paure e desideri. E attraverso la bellezza dell’imperfezione restituisce un nuovo, profondo significato all’essere padre oggi. Perché, forse, crescere un figlio è la più grande avventura di tutte. Pensavo: forse vivere è questo, un gesto ogni tanto, che ferma il tempo, un istante di affetto, un pomeriggio che nessuno racconterà, ma che resta inciso da qualche parte




Camminare la città. Manuale per la flânerie a cura di Giampaolo Nuvolati (Il Mulino)

 «Flâneur»: cosa intendiamo oggi con questo termine dall'eco letteraria? Quali caratteristiche presenta l'approccio della «flânerie» nello studio della città contemporanea? Come avvicinare studenti, ricercatori, operatori culturali e semplici cittadini a questa pratica? Quali metodi utilizzare per metterla in atto? Il libro intende rispondere a queste domande illustrando come diverse discipline sociali e umane affrontino il tema del camminare e del guardare la città da angolazioni originali. In particolare vengono presentati strumenti di lettura, interpretazione, rappresentazione e analisi del paesaggio urbano applicati al caso studio del quartiere Bicocca di Milano: un quartiere emblematico delle continue trasformazioni che oggi connotano molte metropoli del nostro Paese, chiamando in causa la necessità tanto di una contestualizzazione storica dei luoghi quanto di una loro continua risignificazione




Obscura 06 FORENSIC: Tecniche investigative, Psicologia, Scena del Crimine e Giustizia Minorile - AA.VV. a cura di Mirco Turco

 Il crimine è un labirinto mutevole. FORENSIC è la tua guida indispensabile per comprenderlo.

Nato dai contributi scientifici elaborati al termine del Master Annuale in Criminalistica Forense tenutosi a Lecce (2023-2024), FORENSIC si configura come un manuale indispensabile per chiunque desideri addentrarsi nei complessi meccanismi della scienza forense e dell'investigazione moderna. Curato da Mirco Turco , con l'idea editoriale di Giuseppe Lodeserto, il volume raccoglie analisi rigorose e approfondimenti su temi cruciali del settore. Con i contributi di Chiara Affinito, Nicoletta Chirivì, Pietro D’Auria, Silvia De Nuzzo, Giada Galasso, Laura Luciano, Dalila Mazzeo, Giovanna Musso, Roberto Pezzuto, Daphne Pucci, Michela Spedicato, Paola Turi,

Esplora un'ampia gamma di discipline forensi:
  • Tecniche Investigative: Dalle metodologie classiche alle più contemporanee, inclusi strumenti come fotografia forense, droni, sistemi di sorveglianza e intelligenza artificiale.
  • Scena del Crimine: Analisi dettagliata del valore degli indizi , l'intervento della Polizia Giudiziaria e le procedure operative essenziali.
  • Psicologia e Interrogatorio: Approfondimenti sulla psicologia del testimone e del sospettato , tecniche di interrogatorio , gestione delle emozioni , comunicazione non verbale e prossemica.
  • Grafologia Forense: L'arte di svelare la menzogna attraverso la scrittura , metodologie per l'accertamento della falsificazione (es. assegni circolari).
  • Giustizia e Criminalità Minorile: Analisi del trattamento del minore imputato , imputabilità , diritto di difesa , alternative alla detenzione e il ruolo specifico della Polizia Giudiziaria.
  • Fenomeni Sociali Complessi: Approfondimenti su tossicodipendenza , prostituzione e tratta di esseri umani.
A chi si rivolge FORENSIC?
Questo volume rappresenta un contributo prezioso sia per gli studenti di criminologia, psicologia, giurisprudenza e scienze investigative, sia per i professionisti del settore come appartenenti alle Forze dell'Ordine, Avvocati, Investigatori privati, psicologi forensi, grafologi e assistenti sociali. È anche una lettura affascinante per chiunque sia appassionato di true crime e desideri comprendere le dinamiche scientifiche e psicologiche dietro la risoluzione dei casi.
Ogni capitolo, frutto del lavoro di giovani studiosi verificato da tutor esperti , affronta i temi con rigore scientifico e analitico, rendendo FORENSIC un testo aggiornato e stimolante