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THE SECRETS OF ALEISTER CROWLEY di Stefano Donno (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Aleister Crowley, pseudonimo di Edward Alexander Crowley (Leamington Spa, 12 ottobre 1875 – Hastings, 1º dicembre 1947), è stato un esoterista britannico. Nel 1898 aderisce all'Ordine Ermetico dell'Alba Dorata che lo condurrà a trascorrere un periodo in Egitto dove scrisse l'opera The Book of the Law nel 1904 e teorizzare organicamente la religione denominata Thelema. Nel 1920, dopo un lunghissimo soggiorno negli Stati Uniti d'America e altri viaggi in Cina, India, Algeria, Messico e Francia, si stabilì a Cefalù in Sicilia, dove fondò la comune dell'Abbazia di Thelema, luogo in cui visse con alcuni seguaci prima di essere espulso dal Regno d'Italia a causa – tradunt- di una morte sospetta legata alle pratiche nell'abbazia.
Figura assai controversa ed obliqua, che si auto/definiva "la Bestia 666", è considerato il fondatore dell’odierno occultismo e fonte di ispirazione per il satanismo, sebbene la maggioranza degli studiosi considerino Aleister Crowley non coinvolto con queste pratiche nefaste. A Crowley è attribuito il maggior tentativo di realizzare una «religione magica», fondata principalmente sulla magia sexualis e la via della mano sinistra. In quest’opera The Secrets of Aleister Crowley viene riportata una sensazionale scoperta che rivela tutto il potenziale Magico del lavoro portato avanti per una vita dall’occultista britannico attraverso un linguaggio altro, o meglio un metalinguaggio, utilizzato dall’autore, che solo da iniziati di altissimo livello potrà essere compreso e messo in pratica. Il volume è nel senso più autentico del termine, Interattivo, e si offre ad una serie di interpretazioni e soluzioni (anche grafiche), avente come unico fine il disvelamento della Sacra Dottrina Magica del grande esoterista Aleister Crowley. Naturalmente non essendo uno scritto rivolto a quanti si lasceranno superficialmente fuorviare da un primo livello di lettura, bisogna specificare che ogni pagina richiede uno sforzo ermeneutico che non solo sia multidisciplinare, ma soprattutto tenga conto che si tratta di una Verità uscente dall’aver individuato diverse e multiformi chiavi di lettura nell’Ars Magica di Crowley che fondono tradizione alchemica, rosicruciana, mistica orientale, magia sexualis, magia cerimoniale. La metodologia utilizzata nella realizzazione di The secrets of Aleister Crowley è stata ispirata dalla Magik of Chaos (o Chaos Magic) una tradizione iniziatica le cui teorie furono formulate la prima volta nel West Yorkshire in Inghilterra intorno agli anni ’70 e che trova tra i fondatori Terence McKenna e Robert Anton Wilson, la quale ritenevano che la Realtà può essere cambiata utilizzando diverse conoscenze esoteriche e tradizioni iniziatiche.
Se e quando avverrà la COMPRENSIONE magica e alchemica del testo presentato in questa sede, gli effetti cambieranno il destino dell’umanità intera. In Bene o Male dipenderà dal Magus che porterà alla luce le Verità di Aleister Crowley
Bio dell’autore - Stefano Donno (1975) si è laureato nel 2005 in Filosofia presso l’Università degli Studi di Lecce. Dal 2001 al 2005 ha svolto l’attività di Caporedattore della rivista LiberArs. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche tra cui Nuovo Quotidiano di Puglia, La Gazzetta del Mezzogiorno, Roma, Paese Nuovo, Stilos supplemento culturale a La Sicilia. Ha diretto la collana Alfa e Omega per Luca Pensa Editore, ha svolto il ruolo di capo ufficio Stampa per Besa Editore, Lupo Editore, Kurumuny Edizioni, PensaMultimedia. Attualmente è titolare della casa editrice I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno.
Ha pubblicato: Sturm and Pulp (Lecce, 1998); Edoardo De Candia, considerazioni inattuali (Lecce, 1999); Se Hank avesse incontrato Anais (Lecce, 1999); Monologo (Copertino, 2001); Sliding Zone (Lecce, 2002); L’Altro Novecento – giovane letteratura salentina dal 1992 al 2004 (San Cesario, 2004); Ieratico Poietico (Nardò, 2008); Dermica per versi (Faloppio, 2009); Mendica Historia (con Sandro Ciurlia, Lecce, 2010); Corpo Mistico (Roma, 2010); Prezzario della rinomata casa del piacere (con Anna Chiriatti, Martignano, 2011); A Sud del Sud dei Santi a cura di Michelangelo Zizzi (Faloppio, 2013), Nerocavo (Copertino, 2014); Breve Commentario alla tavola Smeraldina (Lecce, 2017), La soglia informe (ebook, 2019), A ME CHE SO PERDERE E SOPRASSEDERE (ebook, 2019), Ho paura dei poeti (ebook 2019. Suoi contributi poetici sono apparsi in numerose antologie di rilievo nazionale e internazionale.
Della sua attività di ricerca poetica ed editoriale ne hanno parlato le seguenti testate: Poesia, L’Unità, Liberazione, L’Immaginazione, La Gazzetta del Mezzogiorno, Nuovo Quotidiano di Puglia, Corriere del Mezzogiorno, Il Mattino, Cronache della Campania, LecceSera, Paese Nuovo, Corriere salentino, La Stampa (Tutto Libri), Il Domenicale, Il blog di Poesia del Corriere della Sera curato da Ottavio Rossani, i quaderni di Italianistica della Yale University (New Haven, U.S.A), La Provincia di Como, QN.
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i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno
https://iquadernidelbardoedizionidistefanodonno.com/posts/7893900680241913028?hl=it
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San Valentino tra i libri: tante idee regalo su Libraccio.it
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Il miracolo dei libri nell’anno più buio | il manifesto
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"I libri in un QR Code", una biblioteca digitale a Roma - Lazio - ANSA.it
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“Ricognizioni” di Milena Tagliavini (Giuliano Ladolfi Editore, 2020). Intervento di Rita Bompadre - Centro di Lettura “Arturo Piatti”
“Ricognizioni” di Milena Tagliavini (Giuliano Ladolfi Editore, 2020) è una conferma introspettiva all’analisi autonoma della forza poetica, all’indagine inconscia dell’esistenza. Milena Tagliavini prende atto della coscienza osservando la confidenza finalizzata al riconoscimento del proprio mondo, esaminando la propria interiorità interpretata da idee, intenzioni ed esortazioni che generano l’essenza dell’identità della poetessa. I versi, estendono la percezione interna all’attività riflessiva del pensiero, esprimono la voce dialogante con l’anima, dispongono l’intesa della comprensione con il trascorrere dell’autenticità del tempo, dilungando la veridicità degli stati d’animo. L’autrice attinge le sensazioni, raccoglie il riscontro dei sentimenti attraverso ogni manifestazione esplorativa, identifica il percorso esistenziale con l’itinerario della sensibilità, rileva gli accertamenti dell’ispirazione. Il privilegio e la grazia di concedersi una mediazione nella comunicazione elegiaca, permette di verificare la qualità medianica degli avvertimenti sensibili, di descrivere l’evocazione delle convinzioni, la persuasione dell’esperienza. Lo spirito che riflette la luce delle intonazioni umane, irradia una telepatia di emozioni, scorge sempre un significato ultimo da attribuire alla vita, al senso di ogni valore, alla direzione da intraprendere, al messaggio di speranza da divulgare. Il coinvolgimento psicologico ed antropologico della poetessa valuta reazioni profonde ai propri interrogativi sull’abilità del vivere, inseguendo la continua evoluzione dell’inconoscibile, insondabile mistero dei tentativi, cercando di confermare l’universalità della comprensione. Dimostrare la disponibilità dei fenomeni umani, fornire il requisito della saggezza è lo spunto di riflessione per manifestare la presenza oltre l’invisibile linea di confine dello spirito, per invocare la libertà e la volontà delle contraddizioni terrene, per restituire la fermezza del giudizio e della ragione nell’ambito dell’emozionalità, dell’atteggiamento agnostico sui dissidi esistenziali. La poesia di Milena Tagliavini amplifica i quesiti umani universali, propone domande sull’uomo e sull’origine della bellezza, offre la resistenza all’insicurezza, cercando di colmare il vuoto della provvisorietà, superando il tragitto dell’inquietudine, placando la diffidenza oltre ogni apparenza. La poesia, consumata dal tormento doloroso dei conflitti irrisolti o irrisolvibili, strappa con dolore vivo ogni nuova lacerazione, intervallando il ritmo persistente del tempo che scorre, sussurrando la suggestione dei versi adagiati sulla pagina, con la lieve e consapevole consuetudine alla malinconia, ricostruendo dall’indifferenza la sostanza della luce anche attraverso le ombre degli ostacoli. Il monito delle oscure difficoltà permette l’adattabilità dello sguardo a vedere oltre, rischiarando la luminosità del raggio visivo nel riscatto dei versi. “Ricognizioni” accoglie la necessità della speranza ed evidenzia il disincanto, alternando rumore e silenzio, affermando l’intimità della poesia che risolve le ostilità, travalicando le siepi. Nella costante ricerca stilistica la generosità emotiva perlustra il presentimento del sentiero vitale attraverso percorsi obliqui, trattiene la fragilità con l’intento di aggirare il richiamo incisivo del monologo interiore, abita lo spazio della nostalgia, coniugando la resilienza poetica alla ricostruzione delle opportunità positive, nell’arricchimento del cambiamento e della trasformazione nelle piccole dichiarazioni impalpabili dell’amore.
Rita Bompadre - Centro di Lettura “Arturo Piatti”
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