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giovedì 31 gennaio 2013

LietoColle: Recensione di Alessandra Peluso su La trama dei metalli

LietoColle: Recensione di Alessandra Peluso su La trama dei metalli

Dal teatro al Web, il nuovo Max Frisch | Liguria | cultura | Il Secolo XIX

Dal teatro al Web, il nuovo Max Frisch | Liguria | cultura | Il Secolo XIX

Giuseppe Calogiuri con il suo Tramontana (Lupo editore) al Cibo per la mente di Taranto



Venerdì 1 febbraio 2013 alle ore 19.00 al “Cibo per la Mente” Caffè Letterario a Taranto (Via Duomo, Palazzo Gennarini), è prevista la presentazione del nuovo libro di Giuseppe Calogiuri “Tramontana” edito da Lupo editore. Dialoga con l'autore Stefano Donno.

Una inquietante sequenza di oscure morti e sparizioni agita le acque di una tranquilla cittadina del sud coinvolgendo indistintamente rampolli di buona famiglia, onesti professionisti e modesti lavoratori. L’apparente gratuita casualità dei fatti mette in allerta il fiuto di Michelangelo Romani, giornalista del Messaggero Quotidiano, e di Sandro Gennari, direttore di TeleCittàUno, che decidono di investigare nonostante la servile prudenza dei rispettivi editori quando l’indagine sembra infastidire le poltrone di politicanti affaristi o turbare antiche coscienze. Affiancati dalla fedele Carla, i due amici si mettono ostinatamente in cerca di polverosi “scheletri” negli armadi più insospettabili, seguendo l’esile filo di una traccia che appare sempre più sfuggente, in attesa del segnale anomalo rivelatore. Cosa sa il vecchio colono Antimo? E chi è il cinico giustiziere? Un giallo tutto salentino in cui lo studio delle atmosfere d’ambiente si sposa con la scrittura elegante e il gusto della suspense.

Giuseppe Calogiuri - Nato a Lecce e qui vive e lavora come avvocato specializzato in diritto d’autore e degli artisti. Già cronista e reporter per quotidiani e riviste locali, all’avvocatura associa l’attività di chitarrista blues e jazz. Scrittore sin dall’età giovanile, ha esordito nella narrativa nel 2005 (premio “Corto Testo”). Scrive su ogni pezzo di carta gli capiti tra le mani. Tramontana è il primo romanzo della serie con protagonista il giornalista Michelangelo Romani.

Taranto (Taranto)
Cibo per la mente
ore 19:00
ingresso libero
Info. 099/4007520

Novità: “GoodMooning!” di Stefano Saldarelli (Phasar Edizioni)



La missione spaziale che portò l’uomo sulla Luna nel luglio 1969 non fu la prima. Anche se di pochi mesi, fu preceduta da un’altra. Assolutamente top secret. Poiché la posta in gioco era altissima e gli imprevisti inimmaginabili, fu deciso di inviare alcuni volontari sulla Luna per preparare lo sbarco ufficiale. Questo libro raccoglie i diari di missione del programma spaziale più segreto al mondo, oggi conosciuto grazie al contributo di alcuni testimoni chiave che hanno messo a rischio la loro vita per far luce sul caso di insabbiamento più importante della storia. Questa missione fu battezzata GoodMooning! ed oggi voi conoscerete la verità.
Stefano Saldarelli è nato a Firenze il 21 settembre 1969, in pieno programma spaziale Apollo.
Da sempre è appassionato di fantascienza e missioni spaziali. Vive e lavora a Prato dove svolge l’attività di grafico freelance (www.achrom.it). Nell’inseguire i propri sogni, nel 2006 progetta e realizza l’allestimento dell’ambiente di lavoro nel quale svolge la propria attività, prendendo ispirazione dal design della serie televisiva “Spazio1999” (www.studio1999.it). Alla fine del 2009 studia e realizza il logo GoodMooning! e l’astronauta John Doe. All’inizio del 2012 il sogno GoodMooning! prende vita attraverso la realizzazione di alcuni disegni che vengono poi riprodotti su t-shirt e “mug”. Nascono parallelamente anche alcune brevi storie che cominciano ad essere raccolte in un blog (www.goodmooning.it). Queste storie si sviluppano e a dicembre 2012 diventano un libro, questo libro…

"GoodMooning!", Stefano Saldarelli, Phasar Edizioni, 2012, €11, ISBN: 978-88-6358-167-6, pp. 122

Visita il sito dell’autore.


Scarica l’anteprima del libro in formato PDF

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Books in the Sun - NYTimes.com

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mercoledì 30 gennaio 2013

Ebook Musicaos.it – Catalogo | @lucianopagano – musicaos.it

Ebook Musicaos.it – Catalogo | @lucianopagano – musicaos.it

“Con i colori del cielo e della notte” di Raffaele Procacci (Phasar Edizioni) | @lucianopagano – musicaos.it

“Con i colori del cielo e della notte” di Raffaele Procacci (Phasar Edizioni) | @lucianopagano – musicaos.it

Prove di libertà di Stefano Dal Bianco (Mondadori). Intervento di Nunzio Festa



Decorato a suo tempo d’alloro dal critico Mengaldo, il poeta Stefano Dal Bianco, dopo oltre un decennio dall’ultima opera letteraria, ridiscute la sua poesia con “Prove di libertà”. Scandito dalle sette note del pentagramma, il libro si rasserena solamente nelle brevi prose poetiche poste quasi a far da pausa al navigare. Nell’agire, invece, è più che compulsivo. Anche quando, pure senza dimostrarlo sfacciatamente, parla dei doveri sentimentali. Esplorando le grazie dell’esser padre. Le cadute arrivano molto prima dei passaggi che intercettano le dolci violenze dedicate all’Io. Debolezze che san di canzonetta battistiana, per giunta. Eppur l’imperfezione, allora, condisce il Prove di libertà dell’olio dell’arte. Il meglio e il peggio di Dal Bianco è tutto comunque in questi versi: “Qui davanti alla finestra bellissimo / c’è un arcobaleno ogni tre giorni / che canta la gloria di Dio, e io / che me ne faccio?”. La Fede ‘anti-retorica’ assicura la forza della parola. Mentre il frugare nelle tasche del semplice ammorbidisce il Tono. In “Arcobaleno”, questo il titolo esemplare della composizione, abbiamo Dal Bianco. Per intero. Prima di mischiare, invece, il verso impareggiabile con il male del petto a petto con la poesia stessa, anzi solamente con la parola “poesia”. (E’ necessario che ci si sbatta? E l’han fatto i più grandi, - e lo fanno e faranno i minori). Le poesie destinate agli sguardi dal finestrino della vita, invece, partono lentamente. Ma per divenire frenesia pura. Non serve, in effetti, farsi afferrare dalla chiusa. Per capirlo. Ché le chiuse portano i puntini di sospensione alla ricerca. Non terminano. Saluta il mondo Stefano Dal Bianco. Quando s’inabissa nella propria dimensione personale. Dove la navigazione si tiene ferma nei contrappunti del parlare. Non è parlato, quello del poeta. Comunque. Però la voce dice. Il metro tutt’altro che antico si ricopre di nudità allevando negli scatti facili la semplicità dell’errore dovuto all’incedere. I cambi di passo, ritmo, lo testimoniano. Il poeta Dal Bianco si scrolla di dosso le regole dell’accademia. In quanto vuole fidarsi ciecamente di se stesso, affidarsi a sé stesso. Come se il mondo fosse piccolo. Consapevole, di contro, della sua vastità. Ascoltata.
   

Raising Girls by Steve Biddulph – review | Books | The Guardian

Raising Girls by Steve Biddulph – review | Books | The Guardian

lunedì 28 gennaio 2013

Novità: “Panni sacri” di Roberta Pilar Iarussi, ebook 06 Musicaos.it



disponibile qui:


“Ho stretto con forza il mio sesso giovane e l’ho spinto fuori da me. Ho chiuso le gambe. Ho irrigidito tutti i muscoli fino a sentire dolore. Ho serrato la bocca. Mi ha sporcato l’inguine di liquido giallastro senza seme, andava fiero del suo pesce morto come fosse un trofeo di guerra. Prima dell’orgasmo che non è arrivato più, ha sussurrato alcune parole in disordine, sbattevano nell’abitacolo della macchina e nella mia pancia e da tutte le parti…” (Panni sacri)

In un piccolo centro del nostro sud, decadente e insieme rassicurante, un prete anziano, socialmente impegnato e sensibile alle ferite dell’umanità, incontra casualmente una bellissima ragazza. La giovane donna è sola e anche il prete, a suo modo, lo è. Tra i due nasce subito una forte intesa. L’uomo e la donna avviano una strana frequentazione, a metà strada tra la voglia ingenua della donna di affidarsi completamente e la smania dell’uomo di impastar le mani nelle vite degli altri. La storia segue così un doppio filo narrativo: se nella vita vera, la ragazza si confronta con un uomo maturo, spirituale, distante dai nodi carnali che sempre complicano le relazioni, nella realtà virtuale, condita di chat erotiche notturne e veloci sms, la donna ‘frequenta’ un “Ragazzo” giovane, desiderante e lubrico. Evidentemente, però, le cose sono diverse da come appaiono. Il racconto Panni sacri è parte di una mini raccolta che mette insieme tre diverse storie accomunate dall’elemento di uno ‘strappo’. Il medesimo strappo in forme differenti. L’Amore, non solo erotico, quindi, e quell’inevitabile lacerazione che si porta appresso, quasi come se le due cose, piacere e ferita, fossero inscindibili.

[dalla postfazione a "Panni sacri", Luciano Pagano]

‘Due che fanno sesso virtuale, come si chiamano?’. La prima domanda che compare in ‘Panni sacri’ di Roberta Pilar Jarussi, è di una semplicità disarmante, eppure nasconde quello che sarà uno degli atteggiamenti ricorrenti in tutta la narrazione, ovvero sia il contrasto continuo tra sacro e profano, tra ingenuità nell’amore e esperienza del sesso, tra conoscenza dei profondi anditi della psiche umana e ricerca ossessiva della verità corporea, quando due, tre persone, hanno a che fare con l’innamoramento e con la totale miscredenza delle reazioni che l’amore può indurre, d’improvviso. La protagonista di questo racconto vive due storie contemporaneamente, più esatto sarebbe dire che vive diverse storie, dato che la schizofrenia amorosa, ad esempio nel rapporto con Ragazzo, si identifica con il duplice rapportarsi all’immagine virtuale, digitale, web-voyeuristica e all’immagine fisica, materiale, a quel verbo ricorrente con cui di denota l’incontro e l’atto insieme, cioè il “prendersi”. Una realtà fatta di gesti, atti, sequenze di prendere, stringere, abbandonare. Roberta Pilar Jarussi, in questo suo trittico di storie che si intrecciano, presenta una vera e propria fenomenologia dell’amor ‘intrapreso’, per tentativi, approcci, manovre lontane che si appressano e diventano vere e proprie sospensioni di gravità. La cosa che colpisce di più il lettore è sempre questo correre su un crinale, da una parte la purezza della carne e dall’altra la (presunta) falsità di uno spirito che ambisce a qualcosa di impossibile, salvare le capre e i cavoli, avere tutto, possedere la carne e dominare il pensiero, carpire, se c’è, l’amore cerebrale. Come se ciò non bastasse Celso, il francescano narcolettico esperto in mercatali pesche miracolose e avances etoromani, è brutto e con la pancia, mentre Ragazzo è bello, punto e basta. La protagonista del racconto sembra oscillare come un pendolo tra entrambi, ed è come se la virtualità dell’amore, a tratti, concedesse un po’ di stupore in avanzo al fatto che la forma fisica, forse, non importa granché quando c’è di mezzo il desiderio.

Una lettura, quella di “Panni sacri”, che procede rapidamente, come scorrendo delle polaroid, una dopo l’altra, anticipando ciò che sarà, ripetendosi che no, la protagonista non cadrà nel tranello, per poi scoprire che è come se questi tranelli, in fondo, fanno parte di un gioco meditato, una partita a scacchi dove la regina è circondata, per scelta, da una manciata di minuscoli pedoni. Fino al culmine del suo personale viaggio al termine della notte, in un ‘solito’ pomeriggio, sudicio e afoso, col finestrino abbassato per respirare, in attesa di un afflato che non è spirito, perché lo spirito oramai se l’è squagliata…chissà che fine ha fatto, da questo quadro così perfetto, lo spirito.


Roberta Pilar Jarussi ha pubblicato il romanzo “Nella casa” (2003, Palomar – collana Cromosoma Y, diretta da Michele Trecca e Andrea Consoli) e Dal vivo, racconti (2002 , zerozerosud). Nell’ottobre 2003, è selezionata a ‘Ricercare’ convegno-laboratorio per nuove scritture (Reggio Emilia), con un brano dell’allora inedito romanzo “Nella casa”. Collabora con BooksBrothers, sito e laboratorio letterario, che ha prodotto l’antologia “Frammenti di cose volgari – Acqua passata – Volume Uno 2006/08”, a cura di Maurizio Cotrona e Antonio Gurrado (2009), nella quale sono presenti alcuni suoi racconti inediti. È operatrice culturale della Biblioteca Provinciale di Foggia. Dal 2006 al 2009, ha curato il progetto e Premio Letterario nazionale ‘Libri a trazione anteriore’ della Provincia di Foggia, in collaborazione con Casa Circondariale di Foggia, con la direzione artistica di Michele Trecca, che includeva, in Carcere, un ciclo di incontri con gli autori ed eventi per i detenuti’; ha collaborato con il Kollettivo – associazione studentesca dell’Università degli Studi Foggia, nella realizzazione delle prime edizioni di BAOL – concorso letterario per scrittori esordienti, rivolto agli studenti e ai detenuti di Foggia, giunto ora alla sua 4° edizione.
Nel 2006 ha curato l’organizzazione del convegno nazionale sui blog letterari, “Le tribù dei Blog”, tenutosi a Foggia e al quale hanno partecipato (anche) Christian Raimo, Maurizio Cotrona, Giulio Mozzi, Michele Trecca, Enzo Verrengia, Anna Maria Paladino, Rossano Astremo, Ivano Bariani, Luciano Pagano, Silvana Rigobon, Fabio Dellisanti, Manila Benedetto.
Ha collaborato con il gruppo di musica popolare ‘I cantori di Carpino’ e con studiosi e portatori della tradizione, lavorando sulla struttura originaria della Danza Tradizionale Pugliese e sulle sue contaminazioni.

Il suo blog personale è “In punta di dita”: http://robertajarussi.blogspot.com/


Nel vento di Emiliano Gucci (Feltrinelli). Intervento di Nunzio Festa




"Nel 1992 mio padre uccise mio fratello nella neve. Nel 2007 ho perso Caterina per sempre. Io per questi motivo corro". L'incipit infuocato, a dir poco lampante, del romanzo scritto dal libraio part-time toscano, Emiliano Gucci, attacco camusiano e decisivo, soccorre il titolo dell'opera, "Nel vento". E definitiva è la corsa del protagonista del libro. Alla stregua del colpo lanciato dal giudice di gara delle gare vitali del centometrista estraniato e gelido. Un centrometrista che vuole, dopo dolori immani e fortificanti assai, la gara perfetta: una vittoria nell'albo dell'eterno secondo; mentre scorrono nella testa fantasie che sono molto più lancinanti della realtà, addirittura. Il narratore autodiegetico del libro si concrentra e, allo stesso tempo, non evade che sui blocchi di partenza. Dai quali deve darsi lo slancio, per scappare. Perennemente. Correre via dal passato, in ogni caso. Ben conscio che sopravvive in un mondo di steroidi e altre sostanze stupefacenti - utili alla corsa sportiva. Ma, soprattutto, elementi che devono alimentare il fuoco delle scommesse clandestine e di tutto il resto del giro d'affari del suo sport. Tra falso e non vero. Mentre sa bene il protagonista di Nel vento, che l'irreale certo che ha in testa lo porta a citare i suoi avversari con nomi che non sono nomi. UNO, DUE, CINQUE. Persone identificate solamente con le postazioni che coprono in pista. Dove il pensiero del fratello morto ammazzato dal padre, crollato sulla neve fresca sotto i suoi occhi e l'abbandono senza remissioni di peccato dell'unico amore della sua vita, lo tengono in stato di sana pazzia. Davvero dunque "non ci si deve fermare a pensare". Gucci, autore tra le altre cose dell'indimenticato "Donne e topi" (Fazi), ha fatto proprio un "romanzo esistenzialista", come è stato definito dal concittadino e anche lui giovane scrittore, Vanni Santoni. La lingua è perfetta. Dalla quale, insomma, apprendiamo tutti i tormenti del protagonista del romanzo. Perché non ci si può inzuppare dell'acqua della pioggia che lo terrà sotto scacco. Ma uscendo da quella, riprendere l'ansia da 'prestazione' della voce. Nel vento abolisce la presenza dei riflettori. Che pur ci sono. Però li fa oggetto, al pari d'altri, della trama. Il discorso è attualissimo. Eppure stravolge le regole della modernità che vorrebbero confini netti tra i momenti della narrazione. Qui, infatti, il romanzo diventa imperdibile.






Novità in libreria - “Il campo di cinabro” di Vitantonio Amato (Phasar Edizioni) | @lucianopagano – musicaos.it

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Read books, not burn them - Nation | The Star Online

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How useful are self-help books for treating depression? | Luisa Dillner | Life and style | The Guardian

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venerdì 25 gennaio 2013

The Most Anticipated Books of Spring 2013

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LA B CAPOVOLTA di Sofia SCHITO (Lupo editore)



“E’ un libro che può (e dovrebbe) essere letto indipendentemente dalla giornata delle celebrazioni. Una lettura coinvolgente” (Roberto Denti, Tutto Libri de La Stampa)

Romanzo Vincitore del Premio Letterario Torre dell’Orologio di Siculiana 2012 nella sezione letteratura per l’infanzia e l’adolescenza “lo Scarabocchio di Giufà”

Il Giorno della Memoria si celebra in Italia e in Europa il 27 gennaio di ogni anno come giornata in commemorazione delle vittime del nazismo, dell'Olocausto e per tutti quelli che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati. Lupo editore propone in questa solenne occasione per l’edizione del 2013 il libro La B capovolta di Sofia Schito. Un libro necessario per ricordare e poter pensare ad un futuro sempre migliore!
Si può parlare della Shoah in tanti modi. In "Se questo è un uomo" Primo Levi lo ha fatto con poesia, coinvolgendo l'umanità intera in un capolavoro che tocca l'emozione di tutti, nel suo unire la bellezza della parola all'orrore umano. E in questa storia proprio "Se questo è un uomo" e Primo Levi guidano un bambino che vivrà con la grazia propria della sua età un evento che ancora gli uomini non si riescono a spiegare. L'infanzia entra nella Storia più cupa ed aberrante, provando a sfiorare il mistero del buio della coscienza dell'uomo europeo. Levi la accompagna nei luoghi del degrado della nostra civiltà, e lo fa con la sua prosa immortale come intermezzo, che cerca di spiegare l'inspiegabile all'innocenza di chi non ha ancora saputo tutto dell'Uomo. Questo romanzo ci condurrà per mano in un incubo che non può essere lasciato solo al passato. Una storia che ci porterà a sentire l'inesorabilità del male ammantato dall'ingenuità dell'infanzia e dalla profondità della letteratura. Un libro che fa della semplicità lo strumento di narrazione per rispettare quei fatti senza rinunciare all'immaginazione e alla speranza. Riuscirà l'ingenuità dell'infanzia a lenire la drammaticità della realtà? O nulla si può al cospetto di quello che l'uomo è capace di fare quando conosce l'inverno della sua coscienza? Un libro scritto senza artifizi intellettuali, che parla con la lingua dei ragazzi di quello che i ragazzi non dovranno mai conoscere.

Sofia Schito vive a Felline, in provincia di Lecce. Da anni impegnata in attività che vedono coinvolti ragazzi delle scuole elementari e medie, trae da loro continua ispirazione. Ama scrivere da sempre, sin da quando a scuola ha sentito parlare per la prima volta di soggetto, verbo e complemento. Lo testimoniano le scatole sull'armadio della sua stanza piene di diari che ha cominciato a scarabocchiare quando era poco più che bambina. La storia invece è una passione che le è venuta negli anni. Lo testimoniano i voti, poco lusinghieri, che ai suoi compiti dava il professore del liceo. Ogni volta che le restituiva un compito corretto, la domanda era sempre la stessa: "Sofia, a che serve copiare?". Per lei allora aveva un senso, significava evitare di trascorrere interi pomeriggi a memorizzare date, luoghi e avvenimenti. Col passare del tempo, per fortuna, si è resa conto che la storia è ben altro. Dopo la maturità scientifica, si iscrive alla facoltà di Lettere dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e al terzo anno, al momento della scelta dell'indirizzo, forse per una sorta di legge del contrappasso, sceglie proprio l'indirizzo storico. La B capovolta è il suo primo romanzo per ragazzi. Nella scelta dell'argomento, ci sono buone probabilità che si sia ispirata alle iniziali del suo nome.

“PER SEMPRE CARNIVORI…” una lettura forse diversa… (di Angela Ferilli) | @lucianopagano – musicaos.it

“PER SEMPRE CARNIVORI…” una lettura forse diversa… (di Angela Ferilli) | @lucianopagano – musicaos.it

giovedì 24 gennaio 2013

"Il fuoco imperfetto" di Mauro Pieroni (Phasar Edizioni)



Cosa può spingere Marco Bembo, ricco e affermato fotografo naturalista, a far perdere ogni traccia di sé durante uno dei suoi lunghi viaggi all’estero alla ricerca di animali selvatici?
Preoccupati del suo prolungato silenzio, alcuni amici cominciano a investigare tra Firenze e la Maremma, in una Toscana piovosa e un po’ cupa, che non sembra voler dare soluzioni ai molti interrogativi che vanno delineandosi. La storia porterà lontano, verso due remote isole dell’Egeo, lungo i temi del viaggio e della fortuna, del riscatto di sé e del destino, della morte e della colpa, articolando una profonda riflessione sul vedere e guardare, sul voyerismo come difesa dalla vita, come stratagemma per nascondersi e fuggire da essa. Una riflessione sui grandi pericoli a cui il troppo guardare, piuttosto che vivere, può esporci.

Mauro Pieroni è nato a Roma nel 1955 ma da sempre vive a Firenze. Medico, da molti anni si dedica, nel tempo libero, alla fotografia di natura. Sue immagini, ma anche suoi articoli, sono comparsi in libri e riviste di settore e in diverse pubblicazioni ed esposizioni legate all’Afni, Associazione Fotografi Naturalisti Italiani.
"Il fuoco imperfetto" è il suo primo romanzo.

"Il fuoco imperfetto" di Mauro Pieroni (Phasar Edizioni)


"Il fuoco imperfetto" di Mauro Pieroni (Phasar Edizioni)2006, 12€, ISBN: 88-87911-70-3, pp. 426

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African Library Project Ships One Million Books to Africa, Supporting Literacy in Nine African Countries

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Emma Books, per tutte le appassionate di lettura

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I books cafè fiorentini, spazi alternativi dove la lettura diventa protagonista del quotidiano . libreriamo.it - recensioni libri

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martedì 22 gennaio 2013

HAPPY BOOK - Ogni venerdì dalle 16,00 alle 19,00 in Live-chat



La lettura fa l’uomo completo (F. Bacone).


E’ vero che l’Italia è un paese dove si legge molto poco, dove la crisi conduce ad una riduzione drastica del numero dei lettori. Ma è anche vero che ci sono case editrici come Kurumuny che credono nel fatto che leggere sia una cosa importante e significativa, e che il libro e l’editoria siano i due strumenti da cui può partire una ripresa dell’economia duratura. Ed ecco che allora la casa editrice salentina lancia una splendida iniziativa che sa di incontro, di vedute, e di scambio di idee e pareri attorno alla pagina stampata, dove il dialogo si cerca, lo si vuole. “Happy Book – spiega Giovanni Chiriatti direttore di Kurumuny Edizioni - è un’iniziativa volta a promuovere la lettura con i nostri libri a prezzi anti-crisi. Ogni venerdì dalle 16.00 alle 19.00, su tutto il nostro catalogo sarà applicato uno sconto del 40%. Per aiutarvi e consigliarvi, o solo per scambiare due chiacchiere, in quelle ore saremo presenti in Live-chat sulla nostra piattaforma www.kurumuny.it



KURUMUNY edizioni nasce nel 2004, in un Sud animato da un fermento culturale che nel 2001 è stato linfa vitale dell’omonima rivista di cui la casa editrice è naturale proiezione. La casa editrice ha mosso i primi passi  convinta dall’idea di restituire all’editoria un processo creativo e culturale: quest’idea è diventata una vocazione consolidata nel tempo. Un percorso caratterizzato dalla cura artigianale nella costruzione del libro, dall'attenzione agli autori, dalla ricerca del particolare grafico, perché pensiamo che bisogna restituire l’editoria alla sua dimensione umana, al testo la bellezza tattile: il piacere del suo possesso. Il catalogo ha saputo conquistare segmenti di mercato inesplorati, proponendo titoli che spaziano tra etnomusicologia, saggistica e narrativa d’inchiesta.



Kurumuny

Via Palermo, 13 a Calimera (Le)

Telefono: 0832801528

Fax: 0832801528

Cellulare: 3299886391





Libri da leggere 2013, "Il tuttomio" di Andrea Camilleri - Cultura 2.0

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“Celestino V. Papa templare o povero cristiano?” di Stefania Del Monte (Phasar Edizioni) | @lucianopagano – musicaos.it

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MRS - A tu per tu con Vittoria Coppola

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Impauriti e inerti: 3 libri si chiedono dove sono finiti gli uomini - Panorama

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IL NUMERO DELLE BESTIE- Ericailcane | CARTESENSIBILI

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lunedì 21 gennaio 2013

Bookspot: la fuga di Corona e' diventata un libro? - Voceditalia.it

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Invidia. I segreti di Port Gambel di Gregg Olsen | Tutto news

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LietoColle: Alessandra Peluso legge "In assenza di cifrari"- LietoColle 2012

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“Uno psicologo nei lager” di Viktor E. Frankl - Affaritaliani.it

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Biografie di uomini famosi: Non solo ciclismo di Lance Armstrong

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Libri su Armstrong in sezione fiction - Altri Sport - ANSA.it

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Dario Donno Comunicati Stampa e News dall'Italia e dal Mondo: In libreria “Oltre lo specchio” di Nicolò Malaspina (Phasar Edizioni)

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La ninfa incostante di Guillermo Cabrera Infante con la traduzione di Gordiano Lupi e appendice di Mario Vargas Llosa (Sur). Intervento di Nunzio Festa



La "lussuriosa" (vedi Vargas Llosa, - Mario) lingua, tutta sua e 'anti-decadente', di Guillermo Cabrera Infante è una situazione allucinata che provoca ansia da lettura: chiedi allo stress di starti vicino, perché dovresti, diciamo alla fine forse vorresti, legger tutto d'un botto, per far solamente un esempio piccolo assai, l’ultimo "La ninfa incostante". Se, come certi, non conosci il "Tre tisti tigri" oppure il resto. Ma grazie a un'adeguata e sicuramente da pasionario del genere, traduzione di Gordiano Lupi, che moltissimo - ricordiamo in questa sede - ha fatto e fa per portare in Italia un pezzetto almeno della Cuba che non si rassegna a esser letta solamente e/o soltanto da castristi e antiCastristi, abbiamo la felice scoperta di tipografia che un altro capolavoro della letteratura c'ha davvero e senza esagerazione sconvolto; dove il poco ortodosso e Geniale al massimo, autobiografico protagonista del portentoso romanzo immagina, e quindi vede e quindi vive, un'appena sedicenne Estela/Estelita. Conturbante almeno quanto la stessa Cuba del cubano e apolide Cabrera Infante o dichiaratamente strafottente alla stregua d'un'eroina che abbiamo trova nell'ultimo libro di Cesare Battisti, inviato al mondo questa volta dall'esilio brasiliano, Estela è tutti i bolero dell'opera più che letteraria e romantica fino allo spasimo come all'estremo (stremo, giocando un po' con le provocazioni - costanti e che ammantano dell'autore -). L’autore che ha confessato pubblicamente quanto e in che maniera Estela è la Cuba pensata fuori da Cuba: “isola incantata di cui ero esploratore e guida”. Dove aggiunge poi, parlando come vedrete del presente=passato, che “in quel periodo L'Avana era il centro del mio universo, percorrerla era un viaggio intergalattico tra due soli, ed Estela era una bambina vestita da eroina francese". L’opera è stata pubblicata postuma. Perché Guillermo Cabrera Infante è deceduto nel 2005. Ed è il romanzo che vive non di calembour soli vedi solitari e finali, ma di calembour che sono coltissimi giochi di parole imbevuti di cinema e letteratura. Il tempo non ha senso, per certi versi. Ché la lingua anti-decadente di Cabrera Infante abbatte le logiche, senza dare coraggio a un facile surrealismo, della comprensione e sperimentazione temporale. Anzi, il concetto stesso, a dir poco, di logica spazio-temporale. Non può esistere lettura intima di Infante, se non ci si vuole stordire di dialoghi al limite tra demenza e follia. Nel verde del geniale, insomma. Finito che avrete di legger, difficile sicuramente sarà sintetizzare la trama, in forma diciamo compiuta e comprensibile, della Ninfa. Ma ricorderete così tante scene che vi sarà difficile scegliere da che punto iniziare a narrare l’avventura del romanzo vissuto. Un classico, spieghiamo a chi ama i classici. Un moderno, inseriamo per chi dei classici, ovvero della letteratura pura, si spaventa.


Dario Donno Comunicati Stampa e News dall'Italia e dal Mondo: Maria Pia Romano con La Cura dell'attesa (Lupo editore) a Botrugno

Dario Donno Comunicati Stampa e News dall'Italia e dal Mondo: Maria Pia Romano con La Cura dell'attesa (Lupo editore) a Botrugno

venerdì 18 gennaio 2013

EL VACìO di Marta TORALDO (Lupo editore) alla Feltrinelli Point di Lecce



Il 21 gennaio 2013 alle ore 19,30 si presenta per la prima volta EL VACìO di Marta TORALDO (Lupo editore)  alla Feltrinelli Point di Lecce in via Cavallotti 7/a. Dialogheranno con l’autrice Mauro Marino e Stefano Donno.

Marta Toraldo nasce a Maglie e vive a Lecce dove frequenta l’ultimo anno della triennale di filosofia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università del Salento. Ha pubblicato per Icaro Libri, una raccolta poetica dal titolo Vie Fuggitive i cui versi sono stati tradotti in inglese  e circa un mese fa alcuni suoi contributi poetici appaiono nella prestigiosa raccolta antologica della Fondazione Mario Luzi di Roma. L’ultimo lavoro di Marta Toraldo che esce per la casa editrice Lupo di Copertino, dal titolo El Vacìo (che significa in spagnolo “Il Vuoto”) possiede una grande intensità lirica, e una  disorientante forza immaginifica che lo rendono un testo poetico singolare per molti aspetti. Il filo conduttore della raccolta (provvista di testo a fronte in spagnolo e presto anche in versione e-book) nel suo complesso è la tensione verso un’autenticità del vivere che spesso la deriva ipermediatica contemporanea disperde in una prismaticità di ruoli che ognuno di noi ogni giorno deve vivere per sopravvivere.

“La poesia presentata in questa raccolta sembra essere dotata di vita propria ovvero pare che una volta inchiodata alla pagina dall’autrice cerchi di ritornare poi alla sua forma di totalità, che per un capriccio di chissà quale gioco cosmico può tanto rivelarsi per sostanza che per spirito. Spazio e Tempo sono due categorie che non appartengono a questa poetessa, che del romanticismo non ne fa melancolia e lacrima, ma forza distruttrice di attivo nichilismo, dunque incontenibile furia che consciamente sceglie di distruggere per costruire.” (Stefano Donno)


Marta TORALDO - È nata a Maglie (Le) nel 1991. Vive e studia a Lecce, dove frequenta l’ultimo anno della triennale di filosofia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università. Ha pubblicato una raccolta poetica dal titolo Vie Fuggitive i cui versi sono stati tradotti in inglese (ed. Icarolibri, collana poetica “voli”, 2009). Alcune sono apparse in dicembre (2012) nella raccolta antologica della Fondazione Mario Luzi di Roma.


Ufficio Stampa Overeco Agenzia

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“GLI OCCHI DI MIA FIGLIA” E “IMMAGINA LA GIOIA”, DI VITTORIA COPPOLA. A CHIARAVALLE



Il 20 gennaio, alla ore 18.30, presso il caffè letterario di Chiaravalle, sito in via De Amicis 61/A, nato dall’esperienza di Motivi, tra libri e musica, e Anna e Roberto, avrà luogo, per la prima volta in città, un Aperitivo con l’autore.
Iniziativa, questa, nata dalla forte volontà di permettere al lettore di avvicinarsi, con un buon calice di vino in mano, all’autore del testo che avrà già letto. Crediamo, infatti, che solo in questa maniera si possa veramente interagire con l’autore, parlando delle eventuali emozioni che il libro può aver suscitato o, semplicemente, chiedendo delucidazioni su particolari passaggi del testo.
Sarà un ricco buffet, del buon vino, decantato dai suoi stessi produttori, e un piacevole caffè, il tutto preparato con cura e professionalità dal personale di Anna e Roberto, ad accompagnare la presentazione dei due libri dell’autrice salentina Vittoria Coppola. Sarà lei, infatti, l’intrattenitrice della serata e sarà lei che, con parole sue e con le emozioni che ha voluto regalare al suo pubblico, ci parlerà dei testi che l’hanno fatta conoscere ed apprezzare dai lettori italiani. A soli 26 anni, Vittoria, alla fine del 2011, con “Gli occhi di mia figlia”, Lupo Editore, libro di cui ci parlerà domenica 20 gennaio, ha vinto il premio per il miglior romanzo del 2011, premio conferitole dalla rubrica del Tg1, Billy – il piacere della lettura. A distanza di un anno il suo secondo romanzo, “Immagina la gioia”, Lupo Editore, con il quale è riuscita ad emozionare un pubblico sempre più vasto. Due opere, queste, in cui si parla, con semplicità e verità, di conflitti familiari entro contesti ambientali di cui, Vittoria, riesce a farci sentire con forza e decisione, odori, sapori e suoni. Leggerli permetterà a tutti i lettori di continuare a pensare, una volta chiuso il libro, ai personaggi, ragazzi che non sarà facile dimenticare.
Al costo di soli 29 euro si potrà avere la possibilità di acquistare un libro a scelta di Vittoria Coppola, di essere presenti alla presentazione dei suoi libri, di consumare un ricco aperitivo per due persone, annaffiato dal del buon vino locale e terminare la serata con un caffè, il tutto accompagnato dalle note dei maestri della scuola di musica EPS.
Ci auspichiamo che prendere un aperitivo con l’autore sia altrettanto piacevole ed interessante che assistere ad un’opera teatrale o ad un film al cinema.

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Con “Le Salentine” lo scopone è tradizionale!



Lunedì 21 gennaio 2013, Devilissimo Lunedì e ImprovvisArt, in collaborazione con Kurumuny e B22, organizzano a partire dalle 21.30, presso il Devil’s Cave di via Palumbo a Lecce, il torneo di scopone scientifico con “Le Salentine”, le nuove carte da gioco che raccontano storie, personaggi, riti e miti del Salento! L’iscrizione al torneo è gratuita ed è necessario prenotare tramite facebook oppure  contattando i numeri 328 8094514 oppure 392 8872550 (Devilissimo).

In occasione del torneo il Devil’s Cave propone un menu ad hoc che prevede la combinazione di “stuzzicherie” e gustosi panini accompagnati da fiumi di birra e vino... il tutto a prezzi speciali!

«Il laboratorio creativo B22, costituito da Francesco Cuna e Alessandro Sicuro in collaborazione con la casa editrice Kurumuny, ha realizzato e promosso un inedito recupero figurativo, che ha condotto a una rilettura iconografica delle tradizionali carte da gioco napoletane. Un progetto stilisticamente genuino, che ricorda e riporta gli elementi della cultura contadina sul tavolo della contemporaneità e in particolare pone l’attenzione delle giovani generazioni attraverso l’antico e sempre vivo gioco delle carte. I peculiari elementi decorativi de “Le salentine” riguardano le brocche che sostituiscono le coppe, i lecci inseriti al posto dei bastoni, le tarante con i denari e le zappe al pari delle spade. Per quanto riguarda le figure dell’otto e del nove invece, i curatori del progetto B22, hanno ripreso e rielaborato negli abiti delle donne i costumi tradizionali di Cutrofiano, Calimera e Gallipoli mentre per quelli dell’uomo si sono rifatti all’abbigliamento degli antichi abitanti di Martano, Gagliano del Capo e Otranto; in tutti spiccano le minute ed eleganti rifiniture di fazzoletti bianchi, corpetti di color cremisi, gonnelle scure, coppole, calzette e scarpe con fibbie d’ottone. Nelle figure dei dieci vengono riproposte le immagini dei santi più popolari come san Giuseppe, sant’Oronzo, san Martino e san Paolo.
Quest’accurato e brillante intervento di sintesi figurativa, realizzato interamente a mano dopo una lunga serie di bozzetti, interessa un vasto repertorio culturale illustrativo, dal quale emerge un segno grafico agile e immediato che ben si attiene sia al valore simbolico della tradizione, che alla fedeltà stilistica del mero oggetto rappresentato come nei casi della zappa, della brocca con il simbolo del galletto o del ferro di cavallo. Il rinnovamento dell’immagine, il dinamismo pizzicato di alcune figure e l’attenzione per il dettaglio impresso in quei simboli arcaici come quelli del Dio che danza nella Grotta dei Cervi a porto Badisco, il volto barocco e antropomorfo del tre di lecci, la taranta o l’uroboros, danno rilievo ed eloquio a un codificato linguaggio figurativo, che lentamente è emerso dalle vicissitudini del tempo e della storia. Racchiuse sul retro dal monocromatico e stilizzato soffitto a cassettoni della Cattedrale di Otranto, le carte salentine si presentano come un piccolo teatrino tascabile, dove in pochi centimetri plastificati sono racchiuse storie, personaggi e territorio che a nostro piacimento potremo raccontare in qualsiasi momento».
(Giuseppe Arnesano sul Blog “L’arte tra le righe” CoolClub.it).


Per info

In libreria “Nelle ombre” di Maria Eugenia Fiscina (Phasar Edizioni)



Mery frequenta l’ultimo anno di liceo scientifico. Il suo sogno è diventare anatomopatologa. Nel mese di dicembre, però, succede qualcosa che sconvolge i suoi piani. Dastin, ragazzo riservato dal fare misterioso, suscita in lei un interesse che li porterà a vivere esperienze fuori dal comune. Un diario, al centro delle attenzioni di entrambi e non solo, li trascinerà fra combattimenti e inganni in cui il giovane si rivelerà desiderio e ossessione della ragazza. Una serie di omicidi irrisolti fanno da sfondo portando Mery a vivere un incubo ove amore, odio, reale e surreale si fondono in un unico limbo di perdizione.

Maria Eugenia Fiscina è nata a Buenos Aires nel 1987 e si è trasferita in Italia, a Gorgonzola (MI), nel 1990. L’autrice ha da sempre coltivato un interesse per la lettura e la scrittura tanto da aggiudicarsi, nel 2006, il secondo premio per la poesia ad un concorso letterario istituito dall’UTL, nota università milanese. Attualmente è laureanda in lingue e letterature straniere presso l’Università degli Studi di Bergamo. Ha collaborato come giornalista in una piccola redazione di zona e nel tempo libero ricopre il ruolo di regista-scenografa teatrale e cinematografica.

Ispirata dalla grande passione per l’arcano e in particolare per i vampiri, corona il sogno di pubblicare Nelle Ombre, il suo primo romanzo gotico contemporaneo.

"Nelle ombre" di Maria Eugenia Fiscina (Phasar Edizioni)


"Nelle ombre" di Maria Eugenia Fiscina (Phasar Edizioni)
2010, €12, ISBN: 978-88-63580-60-0, pp. 222

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